LONGOBARDI:
Popolo di origine germanica, stanziato nel I secolo d. C. alla mfoce dell'Elba, dove nel 5 d. C. fu sconfitto da Tiberio. Dalle bocche dell'Elba esso si stabilì quindi tra il Danubio e la Theiss, in qualità di alleato dell'Impero d'Oriente (526); passato nel Norico, abbracciò la religione cattolica per potere più agevolmente entrare in Italia nel 568 discese nella penisola, conquistando prima Cividale del Friuli poi tutto il Veneto e la Pianura Padana e ponendo la capitale del regno a Pavia (572). Il dominio longobardo si estese ben presto a tutta l'Italia settentrionale e centrale, con l'esclusione di Venezia, le coste liguri, l'Esarcato, la Pentapoli e il ducato romano, che, insieme all'Italia meridionale, rimasero dominio dei bizantini. La storia del regno longobardo è una vicenda di continui accordi e contrasti con la Chiesa cattolica, scandita da altrettanti passaggi degli invasori dalla religione cattolica a quella ariana e viceversa. Con Liutprando la Chiesa ebbe in pugno le sorti dei longobardi: questi fu infatti un fervente cattolico, bloccò l'avanzata del suo popolo verso la capitale della cristianità ed effettuò la donazione di Sutri e di altri castelli, che costituirono il primo nucleo del patrimonio di S. Pietro. I suoi successori si trovarono pertanto stretti tra il potyere della Chiesa e la pressione dei franchi, fattisi alleati del pontefice: Pipino il Breve sconfisse i longobardi due volte e tolse loro i possessi bizantini dell'Italia settentrionale che re Astolfo aveva temporaneamente occupato, consegnandoli al papa; in seguito Carlo Magno pose fine al loro dominio in Italia con la sconfitta di re Desiderio (774) e, assunto il titolo di re dei longobardi, lo mantenne fino al 781, quando, in seguito ad una rivolta, allontanò i duchi longobardi sostiutendoli con conti e marchesi franchi e chiamando i suoi possessi nella penisola con il nome di regno d'Italia. Alla fine del secolo VIII restavano in mano ai longobardi solo i ducati di Spoleto e Benevento, soggetti al re dei franchi.