PAPA GIOVANNI XXIII:
Angelo Giuseppe Roncalli (questo il suo nome al secolo) nacque a Sotto il Monte (oggi Sotto il Monte Giovanni XXIII, in provincia di Bergamo) il 25 novembre del 1881 e fu papa dal 28 ottobre 1958 al giorno della sua morte, avvenuta il 3 giugno 1963. Proveniva da una modesta famiglia di contadini, ma studiò teologia a Roma, dove fu ordinato sacerdote nel 1904. Dal 1905 al 1914 ebbe modo di fare molte esperienze culturali, sociali e pastorali in veste di segretario di mons. Radini Tedeschi, vescovo di Bergamo. Entrò nella congregazione Propaganda Fide nel 1921 e dal 1925 ricevette numerosi incarichi apostolici fuori dell'Italia: fino al 1934 in Bulgaria come delegato apostolico; dal 1935 al 1944 a Costantinopoli come rappresentante della Santa Sede presso Grecia e Turchia (con cui seppe instaurare ottime relazioni diplomatiche, nonostante la difficile situazione di questi paesi); infine in Francia negli anni 1944-52 come nunzio apostolico in sostituzione del precedente Valeri, che era stato espulso da De Gaulle. Dopo essere stato nominato cardinale da Pio XII, ebbe sede a Venezia fino al 1958, anno della sua elezione al soglio pontificio, in età già molto avanzata. Il suo papato si ricorda soprattutto come quello del Concilio Vaticano II (il ventunesimo concilio ecumenico della storia della Chiesa), annunciato da Giovanni XXIII già dal 25 gennaio del 1959 e svoltosi effettivamente negli anni dal 1962 al 1965. Con esso il pontefice mirava ad un rinnovamento generale di ogni aspetto della vita della Chiesa: dalla pastorale al pensiero teologico, dalla vita del clero al rapporto con le altre confessioni cristiane, dalla liturgia alla vita sociale della Chiesa nel mondo contemporaneo; uno degli effetti più tangibili di questo aggiornamento fu l'introduzione della lingua corrente nella liturgia in luogo del latino o accanto ad esso. Tra le sue encicliche maggiori si ricordano: 'Mater et Magistra' (14 luglio 1961), che affrontava problematiche sociali, 'Aeterna Dei sapientia' (11 novembre 1961), sull'unità dei cristiani, e la più nota 'Pacem in terris' (11 aprile 1963), rivolta non ai soli fedeli cattolici ma a tutti gli uomini di buona volontà, sulla necessità di una pace mondiale ispirata a ideali universali quali la giustizia, la libertà e l'amore. Grazie a tali scritti, questo papa ottenne attenzione dagli ambienti più diversi, dimostrando un atteggiamento di apertura della Chiesa cattolica senza precedenti nella storia e intervenendo con notevole equilibrio e saggezza politica a favore di un dialogo tra l'occidente e l'est europeo. Per le sue eccezionali doti di umanità e semplicità, viene ricordato spesso come il 'papa buono'. V. anche SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE CÀNEVE, DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII