CORSA DEI CERI:
Antica festa popolare di carattere religioso che si svolge il 15 maggio, vigilia della festa del Patrono di Gubbio (PG), Sant'Ubaldo, in onore della leggenda secondo cui, grazie al miracoloso aiuto del vescovo Ubaldo, nel 1151 gli eugubini riuscirono a trionfare su una coalizione di 11 città umbre. Si tratta di una ricorrenza molto sentita ed estremamente articolata, che vive il suo momento topico nella cosiddetta "alzata dei ceri". Questi ultimi, in numero di tre, sono vere e proprie macchine di legno a forma di prisma ottagonale, alte sette metri e pesanti cinquecento chili; ognuno porta sulla sommità la statua di un Santo: il primo in ordine d'importanza è il Patrono Sant'Ubaldo, protettore dei muratori, cui fanno seguito San Giorgio, protettore dei commercianti e degli artigiani, e Sant'Antonio, protettore dei contadini. L'alzata dei ceri avviene in piazza della Signoria; segue poi l'apertura del portone del palazzo dei Priori con l'uscita precipitosa dei "ceraioli", che portano a spalla i ceri ancora spenti e in posizione orizzontale; quindi le statue dei Santi vengono fissate sulla sommità dei ceri ed ha inizio la "mostra" dei ceri innalzati, consistente in un lungo giro della città tra la folla che partecipa rendendo omaggio; alle sei del pomeriggio si svolge la corsa finale, che, attraverso un faticoso percorso, porta i ceri sul ripido monte Ingino, dove sorge la basilica di Sant'Ubaldo. Va notato che nello spirito della manifestazione non è contemplata alcuna forma di competizione tra i Santi, in quanto l'ordine d'arrivo non può variare, spettando la prima posizione a Sant'Ubaldo, seguito a debita distanza dagli altri due. Una volta entrati tutti nel chiostro antistante la basilica, i ceri vengono abbassati, liberati dalle barelle e appoggiati alle pareti della chiesa, dove rimarranno per il resto dell'anno.