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RUFFO

Approfondimento

Approfondimento: RUFFO

Nobile famiglia italiana le cui origini risalirebbero alla romana GENS RUFA che durante l'impero di Costantino il Grande si sarebbe trasferita in Oriente da dove successivamente avrebbe fatto ritorno in Calabria con un Giovanni Fulconio (o Fulco o Folco) Ruffo, governatore di quelle terre per conto di Costantinopoli. Notizie storicamente certe sulle vicende italiane di questa famiglia si posseggono tuttavia solo a partire dall'XI secolo, allorché dai cronisti dell'epoca è documentata molto potente sotto i normanni, al seguito dei quali sarebbe giunta in Calabria. Le sue fortune comunque si accrebbero durante il periodo svevo soprattutto per merito di Pietro I (morto nel 1257) assurto a grande potenza sotto Federico II da cui fu creato giustiziere e gran maresciallo; divenuto vicario della Sicilia e della Calabria per conto di Corrado IV, fu da questo investito della contea di Catanzaro (1253) e confermato in tale possesso da una bolla di Innocenzo IV (1254) con diritto per sé e per i discendenti di intitolare gli atti ufficiali della famiglia con la formula DEI GRATIA COMES CATANZARII. Schieratosi successivamente contro Manfredi, finì assassinato dai partigiani dell'Hohenstaufen, dopo essere stato privato di tutti i suoi beni. Sostenitore della causa angioina fu Pietro II (XIII secolo), da cui discese Niccolò (secoli XIV e XV), anch'egli sostenitore degli Angioini in lotta con i Durazzeschi per il trono di Napoli, benché la regina Margherita di Durazzo lo avesse creato, nel 1390, marchese di Crotone. Costretto a riparare in Francia dopo che il potere fu effettivamente assunto da Ladislao il Magnanimo (1393), solo nel 1419 al seguito di Luigi III d'Angiò poté ritornare in Calabria, ove recuperò e ampliò i suoi possedimenti. Dal fratello di Niccolò, Giordano (XIV secolo), conte di Montalto, nel 1327 discese un altro Carlo (secoli XIV e XV), conte di Corigliano per parte di ava paterna, che, unitosi in matrimonio con Ceccarella Sanseverino, generò Polissena, sposata in prime nozze a Francesco I Sforza, duca di Milano, e Novella, che sposò il grande ammiraglio del regno Antonio Marzano, duca di Sessa. Con quest'ultima si estinsero, nel XV secolo, i Ruffo conti di Montalto e di Corigliano, mentre il ramo primogenito dei conti di Catanzaro e marchesi di Crotone si estinse con Enrichetta (o Elisabetta), seconda figlia di Niccolò. La famiglia si mantenne nel ramo collaterale (capostipite un Enrico, del XIII secolo, discendente da Fulco, fratello di Pietro I) dei Ruffo, signori e poi conti di Sinopoli (1334), principi di Scilla nel 1578 e successivamente marchesi di Licodia e principi di Palazzolo, duchi di Guardialombarda, duchi di Santa Cristina. Da questo ramo, alla fine del XV secolo, con Esaù, signore di Bagnara nel 1494, si staccò la linea dei "Ruffo di Bagnara", duchi nel 1603, principi di Sant'Antimo nel 1644 e duchi di Baranello nel 1725. Questa linea fu illustrata da molti uomini d'armi, alti prelati e uomini di governo, fra cui: Fabrizio (XVII secolo), priore di Bagnara, capitano generale dei cavalieri di Malta; Tommaso, nato a Napoli nel 1663 e morto a Roma nel 1753, creato cardinale da Clemente XI; Antonio, nato nel 1689 e morto a Bagnara Calabra (RC), nel 1763, elevato alla porpora nel 1743; Litterio (XVIII secolo), dalle cui seconde nozze, con Giustina Colonna, nacque, nel 1744, a San Lucido (CS), Fabrizio, poi morto a Napoli nel 1827, il celebre cardinale che abbatté la Repubblica partenopea nel 1799. La linea di Bagnara originò a sua volta due rami: il primo, quello dei principi di Castelcicala (diploma imperiale del 1729) e duchi di Calvello (estintosi nel 1906), a cui appartennero Fabrizio (nato a Napoli nel 1763 e morto a Parigi nel 1832, ambasciatore del regno di Napoli a Londra, nel periodo 1801-1815, e a Parigi, dal 1815 al 1832) e Paolo (nato a Richmond, presso Londra, nel 1791 e morto a Parigi nel 1866, figlio del precedente, valoroso generale napoletano); il secondo ramo, quello dei principi della Scaletta, che ebbe per capostipite Antonio, nato nel 1610 e morto nel 1678, insigne cultore delle arti (raccolse nel suo palazzo un'importante collezione di dipinti e sculture del Seicento, poi divisa tra i discendenti e in gran parte dispersa), che diede origine a numerose diramazioni, alcune delle quali tuttora esistenti. A una di queste (duchi di Guardialombarda e principi di Calabria sul cognome, 1928) appartenne Fulco, nato a Napoli nel 1884 e morto a Ronchi d'Apuania nel 1946, aviatore italiano. Una delle sue figlie, Paola, nata a Roma nel 1937, sposò nel 1959 Alberto di Liegi, fratello del re dei Belgi, Baldovino I, e suo successore dal 1993.

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