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Provincia di VICENZA

Capoluogo: Vicenza

Scheda

 
Stemma della provincia Vicenza
   

Provincia di Vicenza - Ambiti

DEFINIZIONE Il territorio provinciale ha una spiccata vocazione al policentrismo con un elevato numero di comuni che svolgono una funzione aggregante rispetto ad altri minori. Ciò nonostante si possono individuare tre grandi ambiti sub-provinciali, identificabili soprattutto per le differenti caratteristiche geografiche. Il Basso Vicentino si estende nella zona meridionale del territorio provinciale e comprende 43 comuni che gravitano principalmente su Vicenza, Lonigo e Noventa Vicentina. L’Alto Vicentino coincide con la fascia pedemontana della provincia ed è costituito da 49 comuni che gravitano per i servizi burocratici e amministrativi su Schio, Valdagno, Thiene e Vicenza. La zona del Bassanese è situata nella porzione nord-orientale della provincia ed è costituita da 29 comuni che fanno riferimento per i principali servizi ad Asiago e Bassano del Grappa.

Basso Vicentino: Aguglìaro, Albettone, Alonte, Altavilla Vicentina, Arcugnano, Asigliano Vèneto, Barbarano Vicentino, Bolzano Vicentino, Brèndola, Bressanvido, Caldogno, Camisano Vicentino, Campìglia dei Bèrici, Castegnero, Costabissàra, Creazzo, Dueville, Gambellara, Gambugliano, Grancona, Grisignano di Zocco, Grùmolo delle Abbadesse, Ìsola Vicentina, Longare, Lonigo, Montècchio Maggiore, Montècchio Precalcino, Montegalda, Montegaldella, Monteviale, Monticello Conte Otto, Montorso Vicentino, Mossano, Nanto, Nogarole Vicentino, Noventa Vicentina, Poiana Maggiore, Quinto Vicentino, Sandrigo, San Germano dei Bèrici, Sarego, Sossano, Sovizzo, Torri di Quartesolo, Trìssino, Vicenza, Villaga, Zovencedo,

Alto Vicentino: Altìssimo, Arsiero, Arzignano, Breganze, Brogliano, Caltrano, Calvene, Carrè, Castelgomberto, Chiampo, Chiuppano, Cogollo del Cèngio, Cornedo Vicentino, Crespadoro, Fara Vicentino, Laghi, Lastebasse, Lugo di Vicenza, Malo, Marano Vicentino, Monte di Malo, Orgiano, Pedemonte, Piovene Rocchette, Pòsina, Recoaro Terme, Salcedo, San Pietro Mussolino, Santorso, San Vito di Leguzzano, Sarcedo, Schio, Thiene, Tonezza del Cimone, Torrebelvicino, Valdagno, Valdàstico, Valli del Pasùbio, Velo d’Àstico, Villaverla, Zanè, Zermeghedo, Zugliano.

Bassanese: Asiago, Bassano del Grappa, Campolongo sul Brenta, Cartigliano, Cassola, Cismòn del Grappa, Conco, Ènego, Foza, Gàllio, Lusiana, Maròstica, Masòn Vicentino, Molvena, Mussolente, Nove, Pianezze, Pove del Grappa, Pozzoleone, Roàna, Romano d’Ezzelino, Rosà, Rossano Vèneto, Rotzo, San Nazàrio, Schiavòn, Solagna, Tezze sul Brenta, Valstagna.

BASSO VICENTINO

Territorio. Si estende nella parte sud orientale del territorio provinciale e confina a sud con la provincia di Rovigo, a nord con l’Alto Vicentino e col Bassanese, a est con le provincie di Treviso e di Padova e a ovest con l’Alto Vicentino e la provincia di Verona. Il territorio è caratterizzato da una vasta pianura che circonda le alture dei Colli Berici. Soprattutto in passato gli insediamenti e le attività produttive di quest’area furono frequentemente minacciati da inondazioni e paludamenti. Questa situazione rese necessarie ingenti opere di bonifica che negli anni hanno trasformato il paesaggio in una fertile e rigogliosa pianura. Il territorio è ricco di innumerevoli corsi d’acqua naturali e artificiali che irrorano le campagne come il Bacchiglione, il Frassine, il Guà. Dall’area intorno al capoluogo, verso sud e verso est si estende la pianura vicentina, con le sue fertili campagne, disseminate di paesi operosi e di grandi ville circondate da rigogliosi giardini. Queste ville furono un tempo dimora di nobili famiglie che le arricchirono di opere d’arte ancor oggi ammirate dai turisti. La catena dei Monti Berici, di origine vulcanica, si eleva isolata. I rilievi sono piuttosto uniformi e hanno pendii molto dolci, ricchi di vigneti e di ulivi. Anche se si presentano come una dorsale montuosa in miniatura i monti Berici sono semplici colline. La stessa morfologia morbida, il clima mite e la vegetazione mediterranea in alcuni tratti definiscono un ambiente decisamente collinare.

Comunicazioni. La zona è ben servita da numerose vie di comunicazione che rendono agevoli gli spostamenti. Per quanto riguarda i collegamenti autostradali si fa riferimento alla A4 Torino-Trieste. I collegamenti stradali sono assicurati dalla statale n. 247 Riviera e dalla n. 500 Lonigo. Le stazioni ferroviarie di riferimento sono lungo le linee Mantova-Monselice e Venezia-Milano. Il terminale di traffico aereo è l’aeroporto di Verona/Villafranca mentre, come scalo intercontinentale, ci si serve di Milano/Malpensa. Il sistema portuale marittimo è quello di Venezia.

Storia. I primi insediamenti umani nella zona sembrano risalire ad epoche molto antiche, come testimoniano alcuni reperti archeologici rinvenuti nell’area dei Colli Berici. Intorno all’età del Bronzo si insediano alcune popolazioni provenienti dal versante adriatico della penisola. Evidente nel tracciato stradale e ricca di testimonianze è la presenza romana. Alla caduta dell’impero romano le truppe barbariche di Alarico e di Attila si impossessarono del territorio. In seguito furono i goti e il longobardi ad estendere il loro governo sul territorio che, in epoca medievale, fu dilaniato dalle contese tra i vari comuni che culminarono con il dominio violento di Ezzellino III da Romano. Dopo un periodo sotto gli Scaligeri e le lotte con Padova per il controllo del territorio, seguì Vicenza sottomettendosi alla Repubblica di Venezia. Vennero, quindi, quattro secoli di pace e prosperità, interrotti dall’invasione napoleonica che segnò il declino definitivo della Serenissima. Seguirono l’annessione all’Austria e, finalmente, nel 1866, quella al Regno d’Italia. Gli anni dei conflitti mondiali videro gli abitanti del basso vicentino impegnati in prima linea nella difesa della patria.

Struttura socio-economica. Anche se negli anni si è registrata una progressiva diminuzione degli addetti all’agricoltura, questo settore conserva ancora un ruolo importante, favorito anche dalla grande abbondanza di acque della zona. Quella dei colli Berici in particolare è una delle aree di riferimento nella produzione di vini. Si trova in questa zona la cooperativa con la produzione d’uva più importante d’Europa. Sono ben sette i vini Doc Berici: il Garganego, il Tocai, il Sauvignon, il Pinot, il Merlot, il Cabernet e il Tocai rosso. Parte della popolazione si dedica alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di bovini e avicoli. Il tessuto industriale ha conosciuto negli ultimi decenni un vero e proprio boom ed è costituito da aziende che operano nei comparti tessile, dei materiali da costruzione, meccanico ed automatico, con la produzione di macchinari per l’agricoltura e la silvicoltura. Altri comparti produttivi di rilievo sono i mobilifici, le cartiere, le industrie chimiche, quelle di articoli in plastica, di gioielleria, oreficeria, di articoli sportivi, giochi, giocattoli e produzione di gas. Il turismo è in continua crescita anche per la grande scelta di itinerari enogastromici e agrituristici. Vicenza è meta costante di turismo culturale.

ALTO VICENTINO

Territorio. Si estende nella parte nord-occidentale del territorio provinciale e confina a nord con il Trentino-Alto Adige, a sud con la provincia di Verona, a est con il Basso Vicentino e il Bassanese e ad ovest con la provincia di Trento (Trentino-Alto Adige) e quella di Verona. Occupa la fascia pedemontana e si adagia su un vasto territorio ai piedi del suggestivo anfiteatro naturale delle Piccole Dolomiti, aprendosi nelle tre ampie vallate del Leongra, dell’Agno e del Chiampo e ponendosi come anello di congiunzione tra le montagne dell’Altopiano dei Sette Comuni e la pianura vicentina. Questa zona presenta un paesaggio molto suggestivo che trascorre dalle valli boscose dell’Astico e del Posina fino alle zone più pianeggianti. Il territorio è solcato da numerosi corsi d’acqua tra i quali il Leongra, l’Astico, l’Alpone e il Guà. Per preservare il grande valore naturalistico di questa zona sono state costituite le Comunità montane di Agno-Chiampo, Leogra-Timonchio (Schio) e Alto Astico-Posina (Arsiero). Per le caratteristiche montuose il territorio presenta un profilo geometrico irregolare con variazioni altimetriche anche molto accentuate.

Comunicazioni. Parte della vivacità economica della zona è dovuta anche al buon sistema di infrastrutture stradali e autostradali che hanno facilitato la comunicazioni. Il territorio è servito dall’autostrada A4 Torino-Trieste e dalla A31 Vicenza-Piovene Rocchette. Per quanto riguarda il sistema di strade statali si fa riferimento alla n. 246 di Recoaro, alla n. 349 di Val d’Assa e Pedemontana e alla n. 248 Schiavonesca-Marosticana. Buona la copertura della rete ferroviaria, con le linee Vicenza-Schio e Venezia-Milano. L’aeroporto di riferimento è Verona/Villafranca; lo scalo intercontinentale è quello dell’aerostazione di Milano/Malpensa. Il sistema portuale marittimo è quello di Venezia.

Storia. Nel territorio sono state ritrovate tracce di antichi insediamenti umani: punte e lame di selce e cocci di vasellame in terracotta risalenti a all’età della pietra. In seguito le tracce più evidenti sono quelle della colonizzazione romana. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476 d.C.), queste zone seguirono le vicende italiane e venete in particolare dei regni romano-barbarici con le dominazioni di Odoacre (476-493) e degli ostrogoti di Teodorico e conobbero le misere condizioni di vita della guerra greco-gotica (535-553 d.C.) tra bizantini e ostrogoti. Conclusasi la breve parentesi bizantina, il territorio subì l’invasione longobarda, cui seguì una dominazione destinata a durare più di due secoli, fino al 774 d.C., che ha lasciato segni nella ricca toponomastica longobarda. In seguito al crollo della potenza longobarda in Italia, dovuto ai Franchi di Carlo Magno, molti comuni della zona furono annessi alla contea carolingia di Vicenza fino a quando l’intero Veneto entrò a far parte dei domini della Serenissima Repubblica di Venezia. Seguirono l’occupazione napoleonica e quella austriaca fino all’annessione del Veneto all’Italia nel 1866. Particolarmente cruenti furono i combattenti durante la prima guerra mondiale. Nella zona sono ancora visibili alcune gallerie e trincee poste a difesa in caso di sfondamento della linea del Piave.

Struttura socio-economica. L’economia dell’Alto Vicentino è particolarmente florida grazie anche alla presenza di veri e propri distretti produttivi specializzati in lavorazioni particolari. Il distretto della Valle del Chiampo è capofila della concia italiana ed assorbe il 50% delle pelli lavorate in tutto il paese, con oltre un terzo del prodotto avviato al mercato estero. La lavorazione riguarda per la quasi totalità pellame bovino, destinato principalmente al settore della calzatura e dell’arredamento e in subordine alla pelletteria e all’abbigliamento. I continui miglioramenti tecnologici mantengono anche le numerose aziende tessili, concentrate nell’area di Schio e Valdagno, su posizioni d’avanguardia in tutta la filiera dell’abbigliamento con prodotti assai diversificati che vanno dai capi di abbigliamento classici a quelli sportivi, da tutti i tipi di stoffa ai filati. Oggi la grande zona tessile vicentina costituisce il maggior polo europeo del settore. L’agricoltura continua comunque a fornire un importante contributo all’economia locale, con coltivazioni intensive di cereali, frumento, ortaggi, viti, olivi e alberi da frutta. Nel settore agricolo il progresso delle tecniche e lo sviluppo degli altri comparti produttivi hanno determinato un notevolissimo salto di qualità. Soprattutto negli ultimi anni sono stati raggiunti nell’Alto Vicentino risultati di indubbio livello, principalmente per l’allevamento del bestiame, per le produzioni lattiero-casearie, per la coltivazione della vite e della soia. È inoltre crescente l’affermazione dei formaggi vicentini sul mercato italiano e straniero. Il settore turistico costituisce un ambito in continuo sviluppo.

Bassanese

Territorio. Si estende nella parte nord-orientale del territorio provinciale e confina a nord con la provincia di Trento (Trentino-Alto Adige), a sud con quella di Padova e con il Basso Vicentino, a est con quella di Treviso e ad ovest con l’Alto Vicentino. Si tratta di un territorio prevalentemente montuoso e collinare caratterizzato a nord dalla catena delle montagne prealpine che digradano poi verso l’altipiano dei Monti Lessini. Il massiccio del Pasubio (2.235 m) è il poderoso baluardo posto a chiusura delle valli vicentine mentre il Monte Grappa (1.775 m) domina la città di Bassano del Grappa, che da esso prende il nome. La parte centrale del territorio è occupata dal vasto Altopiano dei Sette Comuni, una magnifica distesa di piani ondulati, pascoli e fitti boschi di conifere. Proprio al centro dell’altopiano si trova la Conca di Asiago mentre tra l’altopiano e il Monte Grappa si apre il profondo solco della Valsugana, percorsa dal Brenta, il maggior fiume della zona. Per la natura stessa del territorio si trovano qui tre comunià montane: Comunità montana “Altopiano dei Sette Comuni”, Comunità montana del Brenta e Comunità montana Val d’Astico al Brenta. Si tratta complessivamente di un territorio pedemontano, caratterizzato per questo da variazioni altimetriche molto accentuate nelle zone montuose.

Comunicazioni. La collocazione montana non ha impedito lo sviluppo di un buon sistema di vie di comunicazione. L’autostrada A31 Vicenza-Piovene Rocchette serve la zona che è irradiata da un discreto numero di strade statali come la n. 349 di Val d’Assa e Pedemontana, la n. 47 della Valsugana, la n. 248 Schiavonesca-Marosticana, la n. 350 di Folgaria e di Val D’Astico. Le stazioni ferroviarie si trovano lungo le linee Vicenza-Schio, Venezia-Trento e Bassano del Grappa-Campo Sampiero. La struttura aeroportuale di riferimento è quella di Verona/Villafranca mentre per le linee intercontinentali dirette ci si serve dello scalo di Milano/Malpensa. Venezia offre il sistema portuale per il traffico marittimo.

Storia. Il ritrovamento di alcuni reperti testimonia l’esistenza di insediamenti umani nella zona fin dall’epoca neolitica. Abbondanti sono invece le testimonianze della colonizzazione romana. Alla caduta dell’Impero Romano questa zona fu attraversata dalle popolazioni barbariche provenienti dall’Europa del nord, che trovarono in questi luoghi montuosi veri e propri baluardi difensivi naturali. Restano poche tracce delle dominazioni longobarda e franca. In questo periodo si sviluppò la particolare vicenda storica dell’Altopiano dei Sette Comuni: nella zona c’era stata una compatta migrazione di numerosi nuclei bavaresi, di cui resta testimonianza nel cimbro, l’antica lingua dell’altopiano, strettamente affine a dialetti tedeschi; dopo la morte di Carlo Magno, sotto la dinastia degli Ottoni, Vicenza, Verona e Treviso, unite in un’unica marca, iniziarono ad avere contatti con il duchi di Baviera e l’altopiano acquisì una propria coscienza comunale; nel 1301 i comuni dell’altopiano si costituirono in “Reggenza” o “Federazione dei Sette Comuni”: Asiago, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana, Rotzo; nel 1327 la federazione, mantenendo la propria autonomia, passò agli Scaligeri, nel 1387 ai Visconti e infine, nel 1404, a Venezia, a cui rimase sempre fedele fino alla caduta, nel 1797. I quattro secoli della dominazione veneziana coincisero, anche per il Bassanese, con un lungo periodo di pace, interrotto solo tra il 1509 e il 1513 dalla guerra della Lega di Cambrai e caratterizzato da un grande sviluppo delle attività economiche, come la lavorazione e il commercio della lana e della seta, delle pelli e dell’oro. In seguito furono le vicende napoleoniche a sconvolgere queste zone, che seguirono le sorti di Vicenza, a sua volta annessa al Regno del Lombardo-Veneto dopo la caduta di Napoleone e l’annessione all’Austria. Seguì nel 1866 l’annessione al neonato Regno d’Italia. Sia nel corso della prima che della seconda guerra mondiale tutto il Vicentino si impegnò strenuamente per difendere il territorio dal nemico. Asiago fu rasa al suolo nel 1916 dalla spedizione punitiva austro-tedesca, che tentava di sfondare il fronte montano per dilagare nella pianura.

Struttura socio-economica. L’area bassanese vede la sua economia affidata oggi prevalentemente a piccole e medie imprese commerciali, artigianali e industriali con una progressiva riduzione delle zone e delle persone occupate nell’agricoltura. Ciò nonostante in molti centri le attività agricole costituiscono ancora una voce importante del sistema economico. Particolarmente sviluppato è l’allevamento di bovini da latte, che forniscono la materia prima per la fiorente industria lattiero-casearia, la più importante del territorio per la produzione del celebre “formaggio di Asiago”. Il settore industriale si articola in diversi comparti che coprono il tessile, la costruzione di apparecchiature meccaniche, la lavorazione del legno, la produzione di articoli sportivi e di abbigliamento e la fabbricazione di strumenti ottici e fotografici. Il turismo è in continua crescita grazie alle indiscutibili bellezze della zona e alle grandi risorse naturalistiche.

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