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Provincia di NUORO

Capoluogo: Nùoro

Scheda

 
Stemma della provincia Nuoro
   

Provincia di Nuoro - Ambiti

DEFINIZIONE Il territorio della provincia si distribuisce in quattro aree principali, caratterizzate da comuni tratti socio-economici, culturali e storici, in una suddivisione che, rispettando anche le relazioni con i poli di gravitazione, ricalca la competenza territoriale dei distretti scolastici e delle Comunità montane. Per cui si hanno: Marghine e Planargia, nella zona ovest; Nuorese, Barbagie e Sarcidano, al centro; Baronie, nella parte nord-orientale della provincia; Ogliastra, a sud-est.

Marghine e Planargia: Bìrori, Bolòtana, Bòrore, Bortigali, Bosa, Dualchi, Flussìo, Lei, Macomèr, Magomadas, Mòdolo, Montresta, Noragùgume, Sàgama, Silànus, Sindìa, Suni, Tinnura.

Nuorese, Barbagie e Sarcidano: Aritzo, Atzara, Aùstis, Belvì, Dèsulo, Dorgali, Escalaplano, Escolca, Esterzili, Fonni, Gadoni, Gavoi, Genoni, Gergei, Ìsili, Làconi, Lodine, Mamoiada, Meana Sardo, Nùoro, Nuragus, Nurallào, Nurri, Olìena, Ollolai, Olzai, Oniferi, Orani, Orgòsolo, Orotelli, Orroli, Ortueri, Orune, Ottana, Ovodda, Sàdali, Sarule, Serri, Seùlo, Sòrgono, Teti, Tiana, Tonara, Villanovatulo.

Baronie: Bitti, Budoni, Galtellì, Ìrgoli, Lòculi, Lodè, Lula, Onanì, Onifai, Orosei, Osidda, Posada, San Teodoro, Siniscola, Torpè.

Ogliastra: Àrzana, Bari Sardo, Baunèi, Cardedu, Elini, Gàiro, Girasole, Ilbono, Jerzu, Lanusei, Loceri, Lotzorài, Osini, Perdasdefogu, Seùi, Talana, Tertenìa, Tortolì, Triei, Ulàssai, Urzulèi, Ussàssai, Villagrande Strisàili.

MARGHINE E PLANARGIA

Territorio. Situato sul versante occidentale dell'isola, fra le province di Sassari a nord e Oristano a sud, e terminante a ovest nella costa di Bosa, il territorio racchiude due zone morfologicamente distinte: la zona del Marghine, con capoluogo Macomer, prevalentemente montuosa, che si estende verso le pendici di una catena di monti e, sul versante meridionale, verso l'altipiano di Campeda; la zona della Planargia, con capoluogo Bosa, estesa verso il mare e suddivisa tra l'altipiano che le dà il nome e la valle del fiume Temo, che sbocca sulla costa di Bosa. Originato dai fenomeni vulcanici, il paesaggio è costituito in buona parte da una conformazione strutturale basaltica che caratterizza l'estesa pianura situata fra Macomer e Sindia e la zona circostante il Rio Mannu sino ai centri di Flussio, Tinnura e Tresnuraghes, in provincia di Oristano; da questo punto, procedendo verso il mare, il paesaggio cambia da vulcanico a sedimentario marino, rivelando una prevalenza di marne più o meno arenacee e calcari biancastri e manifestando l'indiscutibile bellezza della costa.

Comunicazioni. Le principali arterie stradali della zona sono costituite dalle statali: n. 129, che collega Bosa a Nuoro, giungendo sino a Orosei; n. 131, che da Macomer crea il collegamento per Oristano, a sud, e per Sassari, a nord; n. 292, che da Villanova Monteleone, in provincia di Sassari, al nord, giunge al centro della Planargia, proseguendo verso sud per Cuglieri, in provincia di Oristano. L'ambito territoriale è inoltre raggiungibile con le provinciali Alghero-Bosa e Bosa-Montresta. Le linee ferroviarie che l'attraversano sono: la Cagliari-Ozieri/Chilivani e la Nuoro-Macomer. Gli aeroporti di riferimento sono quelli di Alghero/Fertilia e Olbia/Costa Smeralda, in provincia di Sassari, nonché quello di Cagliari/Elmas. Il porto di riferimento è quello di Porto Torres (SS), a nord-ovest. A Bosa è presente un porticciolo turistico.

Storia. I primi insediamenti umani risalgono all'epoca prenuragica e nuragica, come sta a testimoniare l'esistenza di affascinanti nuraghi, domus de janas e tombe dei giganti, di cui il territorio è ricco. Fenici e cartaginesi si stanziarono sulla costa occidentale dell'isola e vi restarono fino all'arrivo dei romani; questi ultimi lasciarono le tracce della loro dominazione in importanti arterie stradali, da loro realizzate, come, ad esempio, la A TIBULA SILCIS, che attraversava tutta la Planargia. In epoca giudicale queste zone dipesero dal “giudicato” di Torres e conobbero in seguito l'occupazione degli Aragonesi, il cui dominio ebbe inizio con la vittoria di Nicolò Carroz nella battaglia di Macomer del 1478; tuttora, interessanti strutture architettoniche, quali le cinquecentesche torri costiere nei pressi di Bosa e di Tresnuraghes (OR) nonché la chiesa di S. Gabriele Arcangelo, costituiscono importanti documenti dell'epoca spagnola.

Struttura socio-economica. Costituita in generale da centri in prevalenza agricoli e di collina, nella Planargia costiera, e pastorali e di montagna nel territorio rimanente, la zona è caratterizzata da una situazione economica che trova i suoi punti di forza: nel settore del turismo, che gode di un'ampia diversificazione dell'offerta, grazie al sorprendente patrimonio ambientale, architettonico, artistico e archeologico e a una rinomata tradizione eno-gastronomica; nel settore agricolo, in particolare per la viticoltura e l'olivicoltura, che producono la celebre Malvasia di Bosa e vari oli pregiati; nel settore artigianale, che vanta forti tradizioni quali la cestineria di asfodelo, il ricamo e la lavorazione del gioiello; infine nella pastorizia e nella produzione casearia, che costituiscono il basamento dell'economia del Marghine. Il settore industriale e quello commerciale non trovano ancora, nel quadro economico complessivo della zona, un considerevole sviluppo se non nel capoluogo del Marghine, Macomer.

NUORESE, BARBAGIE E SARCIDANO

Territorio. Si estende, in pratica, nella parte centrale della provincia. Costituito da una conformazione prevalentemente collinare-montuosa, ruota intorno al capoluogo di provincia, al massiccio del Gennargentu e al Sarcidano. Il Nuorese, in particolare, è dominato dalla catena montuosa del Gennargentu (‘porta d'argento'), che ospita fra le sue vette principali la più alta dell'isola in assoluto, Punta La Marmora (1834 metri), così chiamata in onore del generale Alberto La Marmora, autore di numerosi trattati sulla natura della Sardegna. L'area delle Barbagie si estende intorno al massiccio del Gennargentu e si distingue in quattro sub-aree: la Barbagia di Ollolai, che trova i suoi centri di gravitazione in Fonni e Gavoi; la Barbagia di Belvì, che si estende intorno a Sorgono; il Mandrolisai, che dal Gennargentu cala verso ovest e costituisce la parte più incontaminata dell'isola; infine la Barbagia di Seulo, situata sul versante meridionale del Gennargentu, che trova il suo centro in Seui. Il Sarcidano, infine, in cui si trovano i laghi del Flumendosa e del Mulargia, è situato tra la pianura del Campidano e i primi accenni montuosi del Gennargentu e si estende tutt'intorno all'altipiano di Santa Sofia.

Comunicazioni. L'area è attraversata dalla statale n. 129, che collega Nuoro a Bosa e Orosei, incrociando la statale n. 131, con la quale è possibile arrivare da Porto Torres (SS), e la statale n. 125, che da Olbia prosegue verso sud fino ad Orosei. Non meno importanti sono le statali: n. 128, che attraversa l'area in lunghezza incrociando la n. 389, che giunge a Nuoro passando per Fonni; la n. 197, che arriva ad Aritzo, passando per Barumini (CA) e Laconi; la n. 388, che raggiunge il Mandrolisai, e la n. 131, che mette in collegamento con Sassari, Oristano e Cagliari. La linea ferroviaria Nuoro-Macomer collega Nuoro con Macomer e la costa del Mar di Sardegna, a ovest; la Cagliari-Isili la collega con Cagliari e la Ozieri/Chilivani-Golfo Aranci la collega con Olbia. Aeroporti di riferimento sono quelli di Alghero/Fertilia, in provincia di Sassari, e Cagliari/Elmas, nonché quello di Olbia/Costa Smeralda, anch'esso in provincia di Sassari. I porti di riferimento sono quelli di: Cagliari, a sud, e Olbia, in provincia di Sassari.

Storia. I primi insediamenti umani risalgono all'età eneolitica, come testimoniato dalla presenza di dolmen e domus de janas. Non interessata dalla dominazione punica, quest'area apre il suo ciclo storico con la conquista romana, che nei ribelli barbaricini incontrò terribili avversari; fu infatti al termine di un'incessante guerriglia che i romani riuscirono a piegare ogni resistenza. Oggi questa terra conserva la memoria di quel periodo storico non solo nei resti delle costruzioni romane ma anche nel dialetto. Non minori difficoltà incontrò il cristianesimo per penetrare nella cultura di questi popoli saldamente ancorati all'idolatria; una certa adesione si ottenne solo col papa Gregorio Magno. È difficile definire i confini interni di quest'area nel periodo medievale: dipese in parte dal Giudicato di Cagliari, che comprendeva una frazione della Barbagia, in parte dal Giudicato di Logudoro, in parte dal Giudicato d'Arborea, che racchiudeva le curatorie di Ollolai e Belvì. Le lotte fra Pisa e Genova e l'arrivo degli Aragonesi e degli spagnoli non influenzarono particolarmente queste zone. Un avvenimento storico significativo fu, invece, quello della promulgazione della “Legge delle Chiudende”, nei primi decenni dell'800, da parte di Carlo Felice.

Struttura socio-economica. La conformazione prevalentemente montuosa del territorio determina un'economia caratterizzata da una cultura essenzialmente agro-pastorale: è noto che le attività principali del Gennargentu sono appunto la pastorizia e la silvicoltura. Vi si aggiungono un'ottima produzione gastronomica e una diffusa viticoltura, che produce vini rinomati quali il Cannonau e il Mandrolisai. Una posizione soddisfacente occupa il comparto del turismo, particolarmente sviluppato nelle località montane e nel Sarcidano.

BARONIE

Territorio. Situato sulla costa orientale della Sardegna e limitato a nord dalla Gallura e a sud-ovest dalla Barbagia, il territorio delle Baronie ha in Siniscola il comune più importante della parte settentrionale e in Orosei il più importante della parte meridionale. Presenta un paesaggio vario e diversificato, passando dalla costa, rocciosa e frastagliata, a estese zone pianeggianti e collinari, a monti aspri e selvaggi. Tra Siniscola e Lula, in direzione nord-est sud-ovest, si estende per oltre 20 km il bastione calcareo del Monte Albo. Tra Orosei e la piana alluvionale del Cedrino si trova la piramide calcareo-dolomitica del Monte Tuttavista, che congiunge il Supramonte con il Monte Albo e l'isola di Tavolara. Fra i Monti Remule spicca infine la cima del Monte Senes, la cui struttura geologica granitica è caratterizzata da spettacolari erosioni nella roccia e giganteschi monoliti. La zona pianeggiante del territorio è costituita dalla valle del Cedrino. Il tratto costiero, infine, passa da distese rocciose e frastagliate a lunghe spiagge di finissima sabbia bianca come quelle di Capo Comino.

Comunicazioni. I principali assi viari sono costituiti dalle strade statali: n. 125 Orientale Sarda, che crea il collegamento con Olbia attraversando in lunghezza il versante orientale dell'isola; n. 131, diramazione Abbasanta-Nuoro-Olbia, e sue ramificazioni; n. 129, che percorre la zona in larghezza collegando Orosei a Nuoro. Le linee ferroviarie meno lontane sono la Nuoro-Macomer e la Cagliari-Ozieri/Chilivani. Gli aeroporti di riferimento sono quelli della provincia di Sassari, Alghero/Fertilia e Olbia/Costa Smeralda, nonché quello di Cagliari/Elmas e, in provincia di Nuoro, quello privato di Tortolì/Arbatax. Il porto di riferimento è quello di Olbia, in provincia di Sassari. La costa è attrezzata con porti turistici.

Storia. Abitata fin dall'eneolitico, conserva nei resti di nuraghi e di domus de janas l'impronta degli antichi abitatori. Queste terre furono invase prima dai romani e poi dai saraceni, che infestarono la costa. In epoca giudicale il territorio appartenne al 'giudicato' di Gallura, che comprendeva le curatorie di Posada, Montalbo, Galtellì e Orosei. Certamente queste zone conobbero anche le vicende storiche legate all'arrivo degli Aragonesi nell'isola: ciò è testimoniato dall'esistenza delle rovine di castelli che, eretti a difesa, furono al centro di importanti operazioni militari al tempo della conquista aragonese. Basti citare, a conferma, il castello di Pontes e il maestoso castello di Fava situato a Posada; quest'ultima, per altro, elevata a baronia nel 1431, fu poi data in feudo a Nicolò Carroz.

Struttura socio-economica. L'economia della zona è in buona parte favorita dal settore turistico, che vanta una posizione di primato, grazie soprattutto alla condizione geografica e alla vicinanza a Olbia, principale ingresso a tutta l'area nord-orientale dell'isola. Caratterizzata da una cultura agricola e pastorale, la zona trova nell'agricoltura e nell'allevamento una delle risorse economiche fondamentali, cui è legata una eccezionale tradizione enogastronomica (tipico il vino Cannonau della Baronia). Particolarmente rinomato è l'artigianato locale che, maggiormente espresso nel settore della ceramica e nella lavorazione dell'argilla, ha il suo centro principale in Siniscola.

OGLIASTRA

Territorio. Situata a sud-est della provincia di Nuoro, l'Ogliastra ha il suo centro in Lanusei e confina a nord e a ovest con le Barbagie e a sud con il Salto della Quirra. Attraversato dai Monti del Gennargentu, il territorio presenta in parte una zona prevalentemente montuosa e in parte un'area caratterizzata dalle lunghe e articolate coste marine che compongono il litorale, i cui confini sono determinati dai rilievi calcarei del Baunei a nord, dal Gennargentu a ovest e a sud dai rilievi calcarei cui si collegano gli altipiani di Ulassai e Jerzu. Famosi sono i cosiddetti Tacchi dell'Ogliastra, che occupano una superficie di 5.000 ettari. Accanto a Lanusei, altri centri importanti sono: Tortolì, con la sua località Arbatax, e Baunei, con la sua località Santa Maria Navarrese, che hanno contribuito allo sviluppo turistico dell'Ogliastra.

Comunicazioni. Le principali arterie stradali sono costituite dalla nuova statale n. 389, che unisce la zona con l'area centrale dell'isola arrivando a Nuoro da Lanusei, e dalla statale n. 125, che attraversa il territorio sul versante costiero orientale, creando una linea di congiunzione con Olbia (SS), a nord, e con Cagliari, a sud. Le linee ferroviarie meno lontane sono: la Nuoro-Macomer e la Cagliari-Isili. Gli aeroporti della provincia di Sassari, Alghero/Fertilia e Olbia/Costa Smeralda, a nord, e quello di Cagliari/Elmas, a sud, servono la zona. Di fondamentale importanza per i collegamenti con il Continente sono anche l'aeroporto di Tortolì/Arbatax e (nello stesso comune di Tortolì) il porto di Arbatax, l'antica Arbatasara, segnalata fin dal Duecento dalle carte nautiche. Porti di riferimento sono quelli di: Cagliari, a sud, e Olbia, in provincia di Sassari.

Storia. I numerosi resti archeologici di domus de janas, fonti sacre, tombe dei giganti, nuraghi e menhir provano l'esistenza di insediamenti umani fin dall'eneolitico. Certamente nel corso dei secoli questi interessarono maggiormente le zone montane più che le pianure, donde ci si allontanava alla ricerca di nuove risorse. In epoca giudicale l'Ogliastra costituì la “curatoria” più settentrionale del “giudicato” di Cagliari. I pisani amministrarono questa zona fino al 1324, quando entrarono gli Aragonesi e suddivisero il “giudicato” in tre parti: la Quirra e l'Ogliastra furono destinati a Giovanni Visconti, il Campidano e parte della Barbagia al De Capraia, la frazione restante fu ulteriormente suddivisa e destinata in parte a Ugolino Donocratico, in parte a Gherardo Donocratico. Dopo il 1324, l'Ogliastra fu legata alla Contea di Quirra, divenuta Marchesato nel 1604; poi, nell'arco di quattro secoli, passò nelle mani dei Carroz, dei Centelles, dei Borgia, dei Català e degli Osorio. Nel 1838 il marchesato venne finalmente riscattato dal Regno di Sardegna.

Struttura socio-economica. L'economia si avvale di un notevole sviluppo del turismo, favorito dalla sorprendente bellezza paesaggistica e dal riconoscimento, attribuito al Golfo di Orosei dalla Comunità Europea, quale “Sito di Importanza Comunitaria” (SIC), per la presenza di un habitat e di esemplari animali e vegetali di grande importanza e rarità. Agricoltura e pastorizia costituiscono le principali risorse economiche, rispettivamente nelle zone pianeggianti e in quelle più elevate. Tipico è il vino Cannonau dell'Ogliastra. Nell'area costiera intorno a Tortolì e alla sua località Arbatax è in via di sviluppo il settore industriale, grazie anche alla presenza del porto, importante infrastruttura di collegamento per merci e passeggeri.

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