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Descrizione

Centro di pianura, di origini antichissime, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I sancesaresi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale e, in minor misura, in numerosissime case sparse nonché in altre località, di cui le più popolose sono: Altolà e Sant’Anna. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate: di questa caratteristica orografica risente l’abitato che, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, riporta, in campo argentato, l’immagine di un castello rosso diroccato posto su una campagna erbosa lungo la quale scorre un fiume d’argento. Il leone, al naturale, è rappresentato con la testa in maestà.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoca molto antica come testimoniano i numerosi reperti archeologici rinvenuti riferibili alla cultura villanoviana, che fiorì nell’età Neolitica; seguirono stanziamenti di galli boi e, dal II secolo a.C., di romani, che promossero la bonifica e la centuriazione del territorio. Entrata a far parte con i longobardi del ducato di Persiceto e, in seguito, dei possedimenti dell’abbazia di Nonantola, e munita di un castello negli anni di regno di Berengario, assistette, tra il IX e il X secolo, alla diffusione del culto di San Cesario, il cui nome prima si affiancò e poi si sostituì a quello di Vilzachara. Nella prima metà del XII secolo passò sotto l’influenza del monastero di San Benedetto in Polirone e, con l’affermazione delle autonomie comunali, divenne uno dei centri più importanti del sistema difensivo di Modena e per questo più volte coinvolto, tra il 1200 e il 1300, negli scontri tra i modenesi e i bolognesi. Agli inizi del XV secolo fu assegnata in feudo alla famiglia Boschetti. Alla soppressione del feudo, con la caduta del primo governo estense nel 1796, seguirono l’occupazione francese e austriaca e l’annessione al Regno d’Italia, accompagnata dall’acquisizione dell’autonomia amministrativa, con la quale iniziarono quei lavori che portarono, agli inizi del XX secolo, al progressivo rinnovamento del centro e, in tempi più recenti, a un suo apprezzabile sviluppo. Tra i monumenti figurano la parrocchiale di San Cesario, palazzo Boschetti, la rocca, una torre quattrocentesca, il monumento ai Partigiani, Ca’ Solimei, villa Graziosa e l’oratorio di Sant’Anna.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco, all’occorrenza, svolge anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si producono cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, uva e frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da aziende operanti nei comparti metalmeccanico e tessile, affiancate da mobilifici e imprese edili. Il terziario si compone della rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra i quali, accanto ad attività di consulenza informatica, vi è quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera tra le strutture sociali un asilo nido. Nelle scuole è impartita la sola istruzione primaria e secondaria di primo grado; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non sia una delle mete turistiche più celebrate della zona, per l’assenza di attrattive di rilievo, registra un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie alla presenza degli insediamenti industriali, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera. D’altra parte, per le sue attività produttive e commerciali, si pone al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, pur mancando quei tradizionali appuntamenti del folclore, che altrove, periodicamente, sono occasione di richiamo per numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Cesario, si celebra la seconda domenica di novembre.

Località

Altolà, Bottega Nuova, Ca' Baietti, Sant'Ambrogio, Sant'Anna, Via Repubblica

INFO
  • Popolazione 0
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  • CAP
  • Prefisso
  • Codice ISTAT 000036
  • Codice Catasto
  • Altitudine slm mt
  • zona clim./gradi giorno
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  • Densità 0,00 ab/Km2
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