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FILANDA
Approfondimento
Approfondimento: FILANDA
Opificio in cui, nei secoli passati, venivano lavorate le fibre tessili, soprattutto la seta. Nella filanda, tramite manipolazioni e trattamenti particolari della seta prodotta dai bachi, venivano ottenuti i fili da avvolgere in matasse, che sarebbero poi state utilizzate per tessere le stoffe. Le filande sorsero in Lombardia già dal Medioevo (e probabilmente anche prima), soprattutto nella zona del lecchese e del comasco, cioè nelle aree in cui la bachicoltura era notevolmente sviluppata e forniva la materia prima per la produzione delle matasse. In filanda potevano lavorare molte persone e spesso un solo opificio era la risorsa economica principale di una zona anche molto popolata. L'attività delle filande prosperò fino alla fine del XVI secolo circa, poi conobbe un periodo di crisi, a causa dell'importazione di tessuti di seta pregiata dall'Oriente e della dominazione spagnola in Lombardia, che portò pressione fiscale opprimente, carestia e peste, con conseguente decadenza dell'economia. Della filanda parla anche il Manzoni, nei Promessi Sposi: Renzo e Lucia sono infatti filatori di seta, mestiere che non li rende ricchi ma che permette loro di vivere dignitosamente. Con l'avvento della rivoluzione industriale e la creazione degli opifici moderni, per le filande iniziò un periodo di trasformazione e oggi al loro posto si trovano moderne industrie che producono filati di seta. Ma in un'epoca in cui le attività produttive erano a livello artigianale, di bottega, la filanda rappresentava una sorta di fabbrica tessile ante litteram. V. anche INDUSTRIA TESSILE
