Descrizione

Centro di montagna, di origine incerta, la cui economia si fonda sulla positiva compresenza di attivià agricole, industriali e commerciali. Gli zognesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono distribuiti, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Ambria-Spino, Grumello de' Zanchi, Miragolo San Marco, Miragolo San Salvatore, Poscante, Somendenna, Stabello e in numerose altre. L'abitato fa registrare una discreta espansione edilizia. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, tipico del paesaggio premontano e montano, ed è ricco di splendide grotte naturali, all'interno delle quali sono stati ritrovati fossili paleontologici. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, rappresenta, su fondo verde, San Lorenzo raffigurato nell'atto di tenere col braccio destro teso una graticola di ferro posta in palo. Sul capo rosso dello scudo spicca un giglio d'oro.

Centro di montagna, di origine incerta, la cui economia si fonda sulla positiva compresenza di attivià agricole, industriali e commerciali. Gli zognesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono distribuiti, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Ambria-Spino, Grumello de' Zanchi, Miragolo San Marco, Miragolo San Salvatore, Poscante, Somendenna, Stabello e in numerose altre. L'abitato fa registrare una discreta espansione edilizia. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, tipico del paesaggio premontano e montano, ed è ricco di splendide grotte naturali, all'interno delle quali sono stati ritrovati fossili paleontologici. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, rappresenta, su fondo verde, San Lorenzo raffigurato nell'atto di tenere col braccio destro teso una graticola di ferro posta in palo. Sul capo rosso dello scudo spicca un giglio d'oro.

Storia

Benché diversi storici locali ipotizzino origini etrusche, il primo documento in cui viene menzionata è un atto del 1102, che testimonia la vendita della corte di Almè (costituita in epoca longobarda e di cui faceva parte) e di tutti i beni da questa posseduti in Valle Brembana. A quei tempi era divisa in due da un ponte che sovrastava il fiume Brembo e gli abitanti erano tutti concentrati nella parte alta del borgo, dove si ergeva a difesa un castello. Durante il dominio veneto la sede ordinaria del vicario fu Serina ma nel 1429, con l'appoggio dei borghi vicini, il centro ottenne la suddivisione della valle in due vicariati, Valle Brembana Superiore e Valle Brembana Inferiore, diventando sede del secondo. Nello stesso periodo altri avvenimenti di rilievo ne accrebbero il prestigio e l'importanza all'interno della valle: venne istituito un mercato e l'originario ponte di legno sul Brembo venne ricostruito in pietra, diventando un importante passaggio. Nel patrimonio storico spicca l'importante zona archeologica, dove è possibile ammirare i resti di due necropoli risalenti all'età del Bronzo. Sui ruderi dell'antico castello, nel 1431, ebbe inizio la costruzione di una chiesa del paese e all'interno di una delle torri venne ricavato il campanile. L'attuale parrocchiale, imponente costruzione del '700, poggia quasi interamente sulla ù dell'originaria chiesa e costituisce l'unico elemento di rilievo del patrimonio storico e architettonico. Alle tradizionali attività agricole e pastorali si è aggiunta una decisa vocazione mercantile in seguito alla costruzione, nel XVI secolo, della strada Priula che collega la Valle Brembana alla Valtellina.

Benché diversi storici locali ipotizzino origini etrusche, il primo documento in cui viene menzionata è un atto del 1102, che testimonia la vendita della corte di Almè (costituita in epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a> e di cui faceva parte) e di tutti i beni da questa posseduti in <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALLEBREMBANA'>Valle Brembana</a>. A quei tempi era divisa in due da un ponte che sovrastava il fiume Brembo e gli abitanti erano tutti concentrati nella parte alta del borgo, dove si ergeva a difesa un castello. Durante il dominio veneto la sede ordinaria del vicario fu Serina ma nel 1429, con l'appoggio dei borghi vicini, il centro ottenne la suddivisione della valle in due vicariati, Valle Brembana Superiore e Valle Brembana Inferiore, diventando sede del secondo. Nello stesso periodo altri avvenimenti di rilievo ne accrebbero il prestigio e l'importanza all'interno della valle: venne istituito un mercato e l'originario ponte di legno sul Brembo venne ricostruito in pietra, diventando un importante passaggio. Nel patrimonio storico spicca l'importante zona archeologica, dove è possibile ammirare i resti di due necropoli risalenti all'età del Bronzo. Sui ruderi dell'antico castello, nel 1431, ebbe inizio la costruzione di una chiesa del paese e all'interno di una delle torri venne ricavato il campanile. L'attuale parrocchiale, imponente costruzione del '700, poggia quasi interamente sulla ù dell'originaria chiesa e costituisce l'unico elemento di rilievo del patrimonio storico e architettonico. Alle tradizionali attività agricole e pastorali si è aggiunta una decisa vocazione mercantile in seguito alla costruzione, nel XVI secolo, della strada Priula che collega la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALLEBREMBANA'>Valle Brembana</a> alla Valtellina.

Economia

È sede degli uffici del Registro e delle Imposte Dirette. L'economia, abbandonata quasi completamente la pastorizia e le tradizionali attività agricole, si basa principalmente sull'industria e il terziario. Le aziende presenti sul territorio operano nei comparti edile, metalmeccanico e tessile. Il terziario, oltre ad una buona rete commerciale, vanta attività di consulenza informatica, creditizie, e di intermediazione finanziaria. Tra le strutture sociali figurano un asilo nido e una casa di riposo. Sono presenti anche diversi istituti per l'istruzione secondaria di secondo grado, oltre alla biblioteca e a due musei, di cui uno dedicato esclusivamente all'arte sacra; l'altro, etnografico e archeologico, conserva oltre 5000 oggetti e arnesi utilizzati dagli abitanti della zona nella pratica di antiche arti e mestieri. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico.

È sede degli uffici del Registro e delle Imposte Dirette. L'economia, abbandonata quasi completamente la pastorizia e le tradizionali attività agricole, si basa principalmente sull'industria e il terziario. Le aziende presenti sul territorio operano nei comparti edile, metalmeccanico e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>. Il terziario, oltre ad una buona rete commerciale, vanta attività di consulenza informatica, creditizie, e di intermediazione finanziaria. Tra le strutture sociali figurano un asilo nido e una casa di riposo. Sono presenti anche diversi istituti per l'istruzione secondaria di secondo grado, oltre alla biblioteca e a due musei, di cui uno dedicato esclusivamente all'arte sacra; l'altro, etnografico e archeologico, conserva oltre 5000 oggetti e arnesi utilizzati dagli abitanti della zona nella pratica di antiche arti e mestieri. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico.

Relazioni

Riveste un ruolo attivo nei rapporti con i centri vicini, grazie alla presenza di alcuni servizi e uffici pubblici, che servono gli abitanti di buona parte della valle. Le bellezze naturali del posto, quali le numerose grotte, favoriscono un discreto flusso turistico, soprattutto durante la stagione estiva. Nella più famosa, la "Grotta delle Meraviglie" lunga ben 143 metri, si possono ammirare formazioni calcaree dalle forme più insolite. Il calendario delle manifestazioni tradizionali e religiose prevede: ad aprile la mostra-mercato "un libro per amico"; ad agosto una rassegna di spettacolo teatrale, musicale, dialettale e folcloristica; a settembre la festa di San Cipriano. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto e la tradizione secolare vede l'intera comunità partecipare alla processione religiosa, durante la quale la statua del Santo viene trasportata per le vie del centro.

Riveste un ruolo attivo nei rapporti con i centri vicini, grazie alla presenza di alcuni servizi e uffici pubblici, che servono gli abitanti di buona parte della valle. Le bellezze naturali del posto, quali le numerose grotte, favoriscono un discreto flusso turistico, soprattutto durante la stagione estiva. Nella più famosa, la "Grotta delle Meraviglie" lunga ben 143 metri, si possono ammirare formazioni calcaree dalle forme più insolite. Il calendario delle manifestazioni tradizionali e religiose prevede: ad aprile la mostra-mercato "un libro per amico"; ad agosto una rassegna di spettacolo teatrale, musicale, dialettale e folcloristica; a settembre la festa di San Cipriano. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto e la tradizione secolare vede l'intera comunità partecipare alla processione religiosa, durante la quale la statua del Santo viene trasportata per le vie del centro.

Località

Acquada, Braccamolino, Braga, Brolo, Ca' Fredda, Camanghè, Camissinone, Camonier, Caorsone, Carnito, Carubbo, Castegnone, Cornella, Endenna, Grimolto, Grumello de' Zanchi, Lallio, Padronecco, Pernice, Piazza Martina, Piazza Monaci, Poscante, Pradelli, Pratogrande, Ripa, San Marco, San Salvatore, Somendenna, Sottoripa, Stabello, Tessi, Tiglio

Acquada, Braccamolino, Braga, Brolo, Ca' Fredda, Camanghè, Camissinone, Camonier, Caorsone, Carnito, Carubbo, Castegnone, Cornella, Endenna, Grimolto, Grumello de' Zanchi, Lallio, Padronecco, Pernice, Piazza Martina, Piazza Monaci, Poscante, Pradelli, Pratogrande, Ripa, San Marco, San Salvatore, Somendenna, Sottoripa, Stabello, Tessi, Tiglio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Zogno rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.