Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origini molto antiche, legata soprattutto al recente incremento del turismo, che ne sta modificando, in parte, l'originaria struttura socio-economica, in cui l'agricoltura continua a svolgere comunque un ruolo molto significativo. Gli zelbiesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati nel capoluogo comunale, che fa registrare segni di espansione edilizia. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si va da un'altitudine minima di 525 metri sul livello del mare a una massima di 1.682 metri; interessato dal fenomeno del carsismo, offre un panorama di indiscutibile fascino. L'abitato, posto alle pendici di un'altura, ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica; nel primo campo, a sfondo rosso, raffigura sei bisanti d'oro; nel secondo, a sfondo argentato, spicca una mucca bruna posta sulla campagna verde e sormontata da due fasce azzurre.

Piccola comunità di montagna, di origini molto antiche, legata soprattutto al recente incremento del turismo, che ne sta modificando, in parte, l'originaria struttura socio-economica, in cui l'agricoltura continua a svolgere comunque un ruolo molto significativo. Gli zelbiesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati nel capoluogo comunale, che fa registrare segni di espansione edilizia. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si va da un'altitudine minima di 525 metri sul livello del mare a una massima di 1.682 metri; interessato dal fenomeno del carsismo, offre un panorama di indiscutibile fascino. L'abitato, posto alle pendici di un'altura, ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica; nel primo campo, a sfondo rosso, raffigura sei bisanti d'oro; nel secondo, a sfondo argentato, spicca una mucca bruna posta sulla campagna verde e sormontata da due fasce azzurre.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoca preistorica, come testimoniato dal ritrovamento di vari reperti archeologici, tra cui figurano tombe cinerarie e suppellettili della prima età del ferro. Sottoposta, nel corso del Medioevo, alla giurisdizione della pieve di Nesso, alla fine del XV secolo fu donata, con tutto il feudo nessese, a Lucrezia Crivelli da Ludovico il Moro, venendo assegnata, nel Cinquecento, ai Corio e successivamente ai Casnedi. Al XIII secolo risalgono le origini della famiglia Giovio, nativa del luogo: il suo nome è legato a quello di un ospizio per pellegrini, l'Hospitalis de Stabio, da essa fondato nel comune di Ossùccio e che ancora oggi è chiamato "Opera Pia Giovio" di Ospedaletto. In seguito i membri della famiglia Giovio si trasferirono a Como, dove furono insigniti, nel XVI secolo, del titolo di conti. Dopo aver fatto parte del comune di Véleso, ha conquistato l'autonomia amministrativa nel 1948. Il patrimonio storico-architettonico è costituito essenzialmente da edifici di culto, tra cui spiccano: la parrocchiale, costruita tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo sull'area occupata da una chiesa precedente, intitolata alla Conversione di San Paolo; l'oratorio dei Santi Primo e Feliciano, detto anche dell'Addolorata, che custodisce un dipinto della Pietà, databile tra il 1400 e il 1500; la chiesetta dell'Immacolata, situata a Pian del Tivano, costruita verso la metà del Novecento.

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoca preistorica, come testimoniato dal ritrovamento di vari reperti archeologici, tra cui figurano tombe cinerarie e suppellettili della prima età del ferro. Sottoposta, nel corso del Medioevo, alla giurisdizione della pieve di Nesso, alla fine del XV secolo fu donata, con tutto il feudo nessese, a Lucrezia Crivelli da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LUDOVICOILMORO'>Ludovico il Moro</a>, venendo assegnata, nel Cinquecento, ai Corio e successivamente ai Casnedi. Al XIII secolo risalgono le origini della famiglia Giovio, nativa del luogo: il suo nome è legato a quello di un ospizio per pellegrini, l'Hospitalis de Stabio, da essa fondato nel comune di Ossùccio e che ancora oggi è chiamato "Opera Pia Giovio" di Ospedaletto. In seguito i membri della famiglia Giovio si trasferirono a Como, dove furono insigniti, nel XVI secolo, del titolo di conti. Dopo aver fatto parte del comune di Véleso, ha conquistato l'autonomia amministrativa nel 1948. Il patrimonio storico-architettonico è costituito essenzialmente da edifici di culto, tra cui spiccano: la parrocchiale, costruita tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo sull'area occupata da una chiesa precedente, intitolata alla Conversione di San Paolo; l'oratorio dei Santi Primo e Feliciano, detto anche dell'Addolorata, che custodisce un dipinto della Pietà, databile tra il 1400 e il 1500; la chiesetta dell'Immacolata, situata a Pian del Tivano, costruita verso la metà del Novecento.

Economia

Come altri comuni del circondario, anche questo non vanta una rete di uffici e servizi articolata: oltre all'ufficio postale e al municipio non ve ne sono altri degni di nota. Nell'economia locale all'agricoltura, basata sulle tipiche coltivazioni montane, non si affianca una significativa presenza dell'industria. Modesto è anche il ruolo del terziario: la rete commerciale, di cui si compone, è appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della popolazione; la mancanza di uno sportello bancario non permette l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. L'offerta dei servizi pubblici è proporzionata alle dimensioni della comunità: non vi sono strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo né strutture destinate all'arricchimento culturale, quali biblioteche, musei o simili. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione primaria. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre l'assenza di una farmacia crea disagi agli abitanti, costretti a spostarsi nelle località vicine anche per i servizi sanitari di base.

Come altri comuni del circondario, anche questo non vanta una rete di uffici e servizi articolata: oltre all'ufficio postale e al municipio non ve ne sono altri degni di nota. Nell'economia locale all'agricoltura, basata sulle tipiche coltivazioni montane, non si affianca una significativa presenza dell'industria. Modesto è anche il ruolo del terziario: la rete commerciale, di cui si compone, è appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della popolazione; la mancanza di uno sportello bancario non permette l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. L'offerta dei servizi pubblici è proporzionata alle dimensioni della comunità: non vi sono strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo né strutture destinate all'arricchimento culturale, quali biblioteche, musei o simili. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione primaria. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre l'assenza di una farmacia crea disagi agli abitanti, costretti a spostarsi nelle località vicine anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

La vicinanza al lago di Como e le bellezze dell'ambiente naturale, reso ancora più suggestivo dalla presenza di grotte circondate da faggete, ne fanno un'apprezzata meta turistica. Abbastanza rilevante è il numero dei pendolari costretti quotidianamente a raggiungere le aeree più sviluppate, a causa delle esigue opportunità di lavoro offerte dalle locali attività produttive. I rapporti con i comuni limitrofi, ai quali la popolazione si rivolge anche per frequentate le altre scuole dell'obbligo e gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto, sono alquanto intensi. Tra gli appuntamenti consueti, che richiamano visitatori dai dintorni, va segnalata la fiera di merci e bestiame, che si tiene nel mese di settembre. La festa in onore del Patrono, San Paolo, viene celebrata il 25 gennaio.

La vicinanza al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LAGODICOMO'>lago di Como</a> e le bellezze dell'ambiente naturale, reso ancora più suggestivo dalla presenza di grotte circondate da faggete, ne fanno un'apprezzata meta turistica. Abbastanza rilevante è il numero dei pendolari costretti quotidianamente a raggiungere le aeree più sviluppate, a causa delle esigue opportunità di lavoro offerte dalle locali attività produttive. I rapporti con i comuni limitrofi, ai quali la popolazione si rivolge anche per frequentate le altre scuole dell'obbligo e gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto, sono alquanto intensi. Tra gli appuntamenti consueti, che richiamano visitatori dai dintorni, va segnalata la fiera di merci e bestiame, che si tiene nel mese di settembre. La festa in onore del Patrono, San Paolo, viene celebrata il 25 gennaio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Zelbio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.