Descrizione

Comune di pianura di antiche origini, classificato "comune sparso" con sede in località Zinasco Vecchio; la sua economia è essenzialmente agricola. La comunità degli zinaschesi, che presenta un elevato indice di vecchiaia, è distribuita soprattutto tra le località di Zinasco Vecchio, Zinasco Nuovo e Sairano, la più popolosa. Il territorio, comprendente anche gli abitati di Cascinino, Cascina Sacchi, Cascina Palazzo, Zaccana-Sant'Antonio, Batterola, Cascina Marganna e Cascina Mandelli, disegna un profilo geometrico regolare, con lievi variazioni altimetriche; di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del 1982, sono raffigurati una croce d'argento in campo rosso, cinque fasce azzurre su sfondo argenteo col capo d'oro dominato da un'aquila nera, un cervo fermo sulla verde collina alberata e accostato da un pozzo mattonato di rosso su sfondo azzurro e, infine, in campo rosso, un castello d'argento merlato alla guelfa e fondato su una verde campagna.

Comune di pianura di antiche origini, classificato "comune sparso" con sede in località Zinasco Vecchio; la sua economia è essenzialmente agricola. La comunità degli zinaschesi, che presenta un elevato indice di vecchiaia, è distribuita soprattutto tra le località di Zinasco Vecchio, Zinasco Nuovo e Sairano, la più popolosa. Il territorio, comprendente anche gli abitati di Cascinino, Cascina Sacchi, Cascina Palazzo, Zaccana-Sant'Antonio, Batterola, Cascina Marganna e Cascina Mandelli, disegna un profilo geometrico regolare, con lievi variazioni altimetriche; di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del 1982, sono raffigurati una croce d'argento in campo rosso, cinque fasce azzurre su sfondo argenteo col capo d'oro dominato da un'aquila nera, un cervo fermo sulla verde collina alberata e accostato da un pozzo mattonato di rosso su sfondo azzurro e, infine, in campo rosso, un castello d'argento merlato alla guelfa e fondato su una verde campagna.

Storia

Sebbene citata come "Cinaschi" per la prima volta in un documento della fine del XII secolo, ha origini molto più antiche: fu abitata infatti già in epoca romana, come testimonia il rinvenimento di numerosi reperti archeologici. Quanto al toponimo, anticamente CINUS o SINUS, che probabilmente si riferisce alla grande curva qui formata dal Po, assunse la forma attuale nel XVI secolo. Dopo aver fatto parte, con i territori circostanti, tra il 1295 e il 1328 del feudo di Sommo, nella seconda metà del XV secolo pervenne agli Eustachi, cui subentrarono gli Arborio Gattinara e infine gli Olevano, discendenti dei conti palatini di Lomello. Una costante nella storia di questo borgo è rappresentata dalle continue piene del Po che, cambiando più volte il suo corso, determinò il sorgere in zone più riparate di nuovi abitati, come quello di Zinasco Nuovo, di cui si ha notizia dalla seconda metà del XVI secolo. Fu qui che nel 1859 uno scontro tra plotoni della cavalleria piemontese e di quella austriaca diede inizio alla seconda guerra d'indipendenza. Tra i monumenti vanno citate: la chiesa parrocchiale del capoluogo comunale, intitolata a Sant'Antonio Abate e probabilmente risalente al XV secolo; la parrocchiale di Santa Maria Assunta a Sairano; quella di Bombardone dedicata ai Santi Carlo e Ambrogio e quella di Zinasco Nuovo, nelle cui vicinanze si trova l'antico oratorio della Beata Vergine del Terdoppio.

Sebbene citata come "Cinaschi" per la prima volta in un documento della fine del XII secolo, ha origini molto più antiche: fu abitata infatti già in epoca romana, come testimonia il rinvenimento di numerosi reperti archeologici. Quanto al toponimo, anticamente CINUS o SINUS, che probabilmente si riferisce alla grande curva qui formata dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po</a>, assunse la forma attuale nel XVI secolo. Dopo aver fatto parte, con i territori circostanti, tra il 1295 e il 1328 del feudo di Sommo, nella seconda metà del XV secolo pervenne agli Eustachi, cui subentrarono gli Arborio Gattinara e infine gli Olevano, discendenti dei conti palatini di Lomello. Una costante nella storia di questo borgo è rappresentata dalle continue piene del Po che, cambiando più volte il suo corso, determinò il sorgere in zone più riparate di nuovi abitati, come quello di Zinasco Nuovo, di cui si ha notizia dalla seconda metà del XVI secolo. Fu qui che nel 1859 uno scontro tra plotoni della cavalleria piemontese e di quella austriaca diede inizio alla seconda guerra d'indipendenza. Tra i monumenti vanno citate: la chiesa parrocchiale del capoluogo comunale, intitolata a Sant'Antonio Abate e probabilmente risalente al XV secolo; la parrocchiale di Santa Maria Assunta a Sairano; quella di Bombardone dedicata ai Santi Carlo e Ambrogio e quella di Zinasco Nuovo, nelle cui vicinanze si trova l'antico oratorio della Beata Vergine del Terdoppio.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo. Il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. Il punto di forza dell'economia locale continua ad essere rappresentato dall'agricoltura (praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno e basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutteti) e dall'allevamento di suini, particolarmente sviluppato. La presenza industriale è limitata a qualche piccola impresa edile. Il terziario è costituito dalla rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dall'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto ai servizi forniti dalla pubblica amministrazione e a quelli relativi all'istruzione primaria e secondaria, è presente il servizio bancario. Non dispone di servizi pubblici particolarmente significativi ma presenta tra la strutture sociali un asilo nido; mancano strutture destinate all'arricchimento culturale, mentre è possibile frequentare le scuole dell'obbligo. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo. Il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. Il punto di forza dell'economia locale continua ad essere rappresentato dall'agricoltura (praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno e basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutteti) e dall'allevamento di suini, particolarmente sviluppato. La presenza industriale è limitata a qualche piccola impresa edile. Il terziario è costituito dalla rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dall'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto ai servizi forniti dalla pubblica amministrazione e a quelli relativi all'istruzione primaria e secondaria, è presente il servizio bancario. Non dispone di servizi pubblici particolarmente significativi ma presenta tra la strutture sociali un asilo nido; mancano strutture destinate all'arricchimento culturale, mentre è possibile frequentare le scuole dell'obbligo. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra i poli turistici della zona, mancando di attrattive particolari, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie allo sviluppo degli allevamenti suini, che consente di assorbire manodopera dai dintorni. I suoi rapporti con i comuni vicini, solitamente non rilevanti, si intensificano in occasione di un tradizionale appuntamento del folclore, la fiera di San Giuseppe, che si svolge nella località Bombardone. La festa del Patrono, Sant'Antonio Abate, ricorre il 17 gennaio e viene celebrata in coincidenza con l'omonima fiera a Zinasco Vecchio.

Sebbene non figuri tra i poli turistici della zona, mancando di attrattive particolari, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie allo sviluppo degli allevamenti suini, che consente di assorbire manodopera dai dintorni. I suoi rapporti con i comuni vicini, solitamente non rilevanti, si intensificano in occasione di un tradizionale appuntamento del folclore, la fiera di San Giuseppe, che si svolge nella località Bombardone. La festa del Patrono, Sant'Antonio Abate, ricorre il 17 gennaio e viene celebrata in coincidenza con l'omonima fiera a Zinasco Vecchio.

Località

Bombardone, Cascina Mandelli, Cascina Margarina, Cascina Palazzo, Cascina Sacchi, Cascinino, Sairano, Zinasco Nuovo, Zinasco Vecchio

Bombardone, Cascina Mandelli, Cascina Margarina, Cascina Palazzo, Cascina Sacchi, Cascinino, Sairano, Zinasco Nuovo, Zinasco Vecchio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Zinasco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.