Descrizione

Comune di montagna, di origine antica, ha un’economia basata sull’agricoltura. È rinomata per la produzione di amaretti. I voltaggini, il cui indice di vecchiaia è tra i più alti della regione, vivono principalmente nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.172 metri di quota. L’abitato, dominato a ovest da un colle su cui sorgono i resti del castello, presenta una forma allungata e un andamento plano-altimetrico tipico di montagna.

Comune di montagna, di origine antica, ha un’economia basata sull’agricoltura. È rinomata per la produzione di amaretti. I voltaggini, il cui indice di vecchiaia è tra i più alti della regione, vivono principalmente nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.172 metri di quota. L’abitato, dominato a ovest da un colle su cui sorgono i resti del castello, presenta una forma allungata e un andamento plano-altimetrico tipico di montagna.

Storia

La sua denominazione è attestata, attraverso la documentazione medievale, con le forme “Vultabum”, “Vultabium”, “Voltabium”. Secondo alcuni studiosi l’etimo va ricercato nel termine latino VOLTA, cui è applicato il suffisso -ABULUM, con significato di ‘magazzino di mercanzie su vie romane’; secondo altri, invece, in considerazione della posizione del luogo, alla confluenza tra due torrenti, l’etimo potrebbe essere il termine VOLTO, indicante ‘svolta di strade, o di fiume’. Le sue origini risalgono, molto probabilmente, al periodo romano, durante il quale sorse come mansio, stazione, lungo uno dei principali itinerari di collegamento tra Liguria e Piemonte. In età medievale fu a lungo contesa tra l’episcopato di Tortona e la repubblica genovese. Nel 1121 entrerà a far parte dei domini di quest’ultima, in un periodo di fortunate espansioni nell’Oltregiogo. Trovatasi al centro delle tensioni tra potere centrale e signorie locali, venne contesa tra i marchesi del Monferrato, la repubblica di Genova, la Francia e lo stato di Milano. Ma il suo destino è di far parte dell’orbita genovese: dopo il passaggio degli Spinola e dei Guasco, la potenza ligure vi stabilizza la propria influenza politica e commerciale. A parte la breve parentesi dell’occupazione di Carlo Emanuele di Savoia nel 1625, i suoi territori resteranno sotto il dominio ligure fino a tutto il Settecento. Numerose sono gli emblemi monumentali che la caratterizzano; tra tutti si segnalano: la casa dei Grimaldi, struttura quattrocentesca, notevole per dimensioni e finezza di particolari; il seicentesco convento dei cappuccini; l’oratorio di San Sebastiano, risalente al XVII secolo, oggi non adibito al culto; la parrocchiale dei Santi Nazario e Celso, sorta nel XIV secolo e ristrutturata nel 1595; il palazzo Scorza e il palazzo Galliera, testimoni dei tempi d’oro della repubblica genovese; l’oratorio di San Giovanni Battista, eretto nel XIX secolo, al cui interno si può ammirare una tela di Sinibaldo Scorza.

La sua denominazione è attestata, attraverso la documentazione medievale, con le forme “Vultabum”, “Vultabium”, “Voltabium”. Secondo alcuni studiosi l’etimo va ricercato nel termine latino VOLTA, cui è applicato il suffisso -ABULUM, con significato di ‘magazzino di mercanzie su vie romane’; secondo altri, invece, in considerazione della posizione del luogo, alla confluenza tra due torrenti, l’etimo potrebbe essere il termine VOLTO, indicante ‘svolta di strade, o di fiume’. Le sue origini risalgono, molto probabilmente, al periodo romano, durante il quale sorse come mansio, stazione, lungo uno dei principali itinerari di collegamento tra Liguria e Piemonte. In età medievale fu a lungo contesa tra l’episcopato di Tortona e la repubblica genovese. Nel 1121 entrerà a far parte dei domini di quest’ultima, in un periodo di fortunate espansioni nell’Oltregiogo. Trovatasi al centro delle tensioni tra potere centrale e signorie locali, venne contesa tra i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDELMONFERRATO'>marchesi del Monferrato</a>, la repubblica di Genova, la Francia e lo stato di Milano. Ma il suo destino è di far parte dell’orbita genovese: dopo il passaggio degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SPINOLA'>Spinola</a> e dei Guasco, la potenza ligure vi stabilizza la propria influenza politica e commerciale. A parte la breve parentesi dell’occupazione di Carlo Emanuele di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> nel 1625, i suoi territori resteranno sotto il dominio ligure fino a tutto il Settecento. Numerose sono gli emblemi monumentali che la caratterizzano; tra tutti si segnalano: la casa dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GRIMALDI'>Grimaldi</a>, struttura quattrocentesca, notevole per dimensioni e finezza di particolari; il seicentesco convento dei cappuccini; l’oratorio di San Sebastiano, risalente al XVII secolo, oggi non adibito al culto; la parrocchiale dei Santi Nazario e Celso, sorta nel XIV secolo e ristrutturata nel 1595; il palazzo Scorza e il palazzo Galliera, testimoni dei tempi d’oro della repubblica genovese; l’oratorio di San Giovanni Battista, eretto nel XIX secolo, al cui interno si può ammirare una tela di Sinibaldo Scorza.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Le tradizionali attività rurali rappresentano ancora una significativa fonte di reddito: oltre ai prodotti pregiati come il fungo, l’agricoltura produce foraggi, cereali, ortaggi e frumento; si pratica anche l’allevamento di avicoli, bovini e ovini, che trae vantaggio dall’ampia disponibilità di pascoli. L’industria, poco sviluppata, è costituita da attività di piccole dimensioni che operano nei comparti: alimentare, edile, metallurgico, della carta, del legno e della pelletteria. A livello artigianale interessante è la produzione dolciaria, in particolar modo degli amaretti, preparati a mano utilizzando le migliori mandorle pugliesi. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli assicurativo e immobiliare. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto è possibile frequentare solamente le classi materne ed elementari. Tra le strutture culturali si annovera una pinacoteca ricca di opere di scuola genovese dei secoli XVI-XVIII, firmate da Luca Cambiaso, Bernardo Strozzi, Lazzaro Tavarone, Domenico Fiasella, Gioacchino Assereto. L’apparato ricettivo offre la sola possibilità di ristorazione. Le strutture sanitarie sul posto assicurano il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Le tradizionali attività rurali rappresentano ancora una significativa fonte di reddito: oltre ai prodotti pregiati come il fungo, l’agricoltura produce foraggi, cereali, ortaggi e frumento; si pratica anche l’allevamento di avicoli, bovini e ovini, che trae vantaggio dall’ampia disponibilità di pascoli. L’industria, poco sviluppata, è costituita da attività di piccole dimensioni che operano nei comparti: alimentare, edile, metallurgico, della carta, del legno e della pelletteria. A livello artigianale interessante è la produzione dolciaria, in particolar modo degli amaretti, preparati a mano utilizzando le migliori mandorle pugliesi. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli assicurativo e immobiliare. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto è possibile frequentare solamente le classi materne ed elementari. Tra le strutture culturali si annovera una pinacoteca ricca di opere di scuola genovese dei secoli XVI-XVIII, firmate da Luca Cambiaso, Bernardo Strozzi, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LAZZAROTAVARONE'>Lazzaro Tavarone</a>, Domenico Fiasella, Gioacchino Assereto. L’apparato ricettivo offre la sola possibilità di ristorazione. Le strutture sanitarie sul posto assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

La sua appartenenza alla Comunità montana e al Parco Naturale, le sue bellezze architettoniche, nonché la sorgente sulfurea e la raccolta di funghi, rappresentano motivi di richiamo turistico. Tra le manifestazioni: la fiera di Voltaggio, a luglio; ad agosto, invece, le serate sono animate da diverse sagre enogastronomiche. Il Patrono, San Giovanni Battista, si festeggia il 24 maggio. Ha dato i natali a padre Pietro Repetto, che, nell’arco di quarant’anni, raccolse nel convento dei cappuccini un ampio numero di quadri di scuola genovese.

La sua appartenenza alla Comunità montana e al Parco Naturale, le sue bellezze architettoniche, nonché la sorgente sulfurea e la raccolta di funghi, rappresentano motivi di richiamo turistico. Tra le manifestazioni: la fiera di Voltaggio, a luglio; ad agosto, invece, le serate sono animate da diverse sagre enogastronomiche. Il Patrono, San Giovanni Battista, si festeggia il 24 maggio. Ha dato i natali a padre Pietro Repetto, che, nell’arco di quarant’anni, raccolse nel convento dei cappuccini un ampio numero di quadri di scuola genovese.

Località

Molini

Molini

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Voltaggio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.