Descrizione

Centro di montagna, di antichissime origini, con un'economia basata prevalentemente sull'industria e sul terziario. I vobarnesi presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media e si distribuiscono tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerose case sparse e le località di Carpeneda, Corona, Eno, Pompegnino, San Martino, Teglie, Carvanno, Ceresigno, Fucina Nuova, Moglia, Naimase e Rango. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 1.503 metri di quota. L'abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Centro di montagna, di antichissime origini, con un'economia basata prevalentemente sull'industria e sul terziario. I vobarnesi presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media e si distribuiscono tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerose case sparse e le località di Carpeneda, Corona, Eno, Pompegnino, San Martino, Teglie, Carvanno, Ceresigno, Fucina Nuova, Moglia, Naimase e Rango. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 1.503 metri di quota. L'abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Storia

Abitata forse fin da età neolitica, come lascerebbe supporre il ritrovamento nella zona di un'ascia risalente al III millennio a.C., fu sicuramente sede di insediamenti romani, la cui presenza nel territorio è testimoniata dal rinvenimento di numerose tombe e cippi votivi: la scoperta archeologica più interessante è stata quella dell'epitaffio del sepolcro di un certo Atinio, che, oltre a rappresentare un valido documento storico, contiene un brano di poesia funeraria molto commovente. L'etimologia del toponimo, che nel Medioevo assunse le forme di Buarno e Voberna, è incerta: alcuni studiosi, rifacendosi al dialettale "boàren", la pongono in relazione con un antico mercato di bovini, mentre altri si richiamano all'espressione latina VADUM ARENAE, avente il significato di 'guado di sabbia sul fiume'. Dotata di un castello fin dall'epoca delle invasioni ungare, molto probabilmente fu una "corte imperiale", cioè un luogo obbligato ad accogliere l'imperatore e il suo seguito. Nel X o XI secolo entrò a far parte dei possedimenti del vescovo di Brescia, venendo conquistata da Federico II di Svevia verso la metà del 1200. Infeudata ai Castelbarco da Mastino della Scala, nella seconda metà del XIV secolo fu espugnata da Bernabò Visconti, che ne fece distruggere la fortezza per punire gli abitanti dell'ospitalità concessa ai guelfi. Nel 1426 passò sotto il dominio della Repubblica veneta, di cui seguì le sorti fino all'avvento di Napoleone, sul finire del Settecento, quando fu teatro di uno scontro tra francesi e austriaci. Dall'inizio del XIX secolo ha esteso il suo territorio, assorbendo prima Téglie e poi la zona della Val Degagna. Tra i monumenti spiccano: la settecentesca parrocchiale di Santa Maria Assunta e il santuario della Madonna della Rocca.

Abitata forse fin da età neolitica, come lascerebbe supporre il ritrovamento nella zona di un'ascia risalente al III millennio a.C., fu sicuramente sede di insediamenti romani, la cui presenza nel territorio è testimoniata dal rinvenimento di numerose tombe e cippi votivi: la scoperta archeologica più interessante è stata quella dell'epitaffio del sepolcro di un certo Atinio, che, oltre a rappresentare un valido documento storico, contiene un brano di poesia funeraria molto commovente. L'etimologia del toponimo, che nel Medioevo assunse le forme di Buarno e Voberna, è incerta: alcuni studiosi, rifacendosi al dialettale "boàren", la pongono in relazione con un antico mercato di bovini, mentre altri si richiamano all'espressione latina VADUM ARENAE, avente il significato di 'guado di sabbia sul fiume'. Dotata di un castello fin dall'epoca delle invasioni ungare, molto probabilmente fu una "corte imperiale", cioè un luogo obbligato ad accogliere l'imperatore e il suo seguito. Nel X o XI secolo entrò a far parte dei possedimenti del vescovo di Brescia, venendo conquistata da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=FEDERICOIIDISVEVIA'>Federico II di Svevia</a> verso la metà del 1200. Infeudata ai Castelbarco da Mastino della Scala, nella seconda metà del XIV secolo fu espugnata da Bernabò <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, che ne fece distruggere la fortezza per punire gli abitanti dell'ospitalità concessa ai guelfi. Nel 1426 passò sotto il dominio della Repubblica veneta, di cui seguì le sorti fino all'avvento di Napoleone, sul finire del Settecento, quando fu teatro di uno scontro tra francesi e austriaci. Dall'inizio del XIX secolo ha esteso il suo territorio, assorbendo prima Téglie e poi la zona della Val Degagna. Tra i monumenti spiccano: la settecentesca parrocchiale di Santa Maria Assunta e il santuario della Madonna della Rocca.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede del distretto scolastico n. 33 e di una stazione dei carabinieri. Nell'economia locale l'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali e vite, e l'allevamento di bovini, suini, caprini, ovini, equini e avicoli hanno perso progressivamente terreno. Molto sviluppata è l'industria metalmeccanica, affiancata da numerose aziende che operano nei comparti alimentare, cartario, chimico, calzaturiero, cantieristico, tessile, del legno e della produzione del gas; non mancano una centrale elettrica e fabbriche di laterizi, apparecchi medicali nonché di macchine per l'agricoltura e la silvicoltura. Il servizio di consulenza informatica, insieme a quello bancario e a una sviluppata rete commerciale, arricchisce il quadro delle attività terziarie, che comprendono anche assicurazioni e fondi pensioni. Tra le strutture sociali si registra la presenza di una casa di riposo e di un orfanotrofio. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e includono gli istituti professionale e tecnico industriale, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; a livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede del distretto scolastico n. 33 e di una stazione dei carabinieri. Nell'economia locale l'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali e vite, e l'allevamento di bovini, suini, caprini, ovini, equini e avicoli hanno perso progressivamente terreno. Molto sviluppata è l'industria metalmeccanica, affiancata da numerose aziende che operano nei comparti alimentare, cartario, chimico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CALZATURIERO'>calzaturiero</a>, cantieristico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, del legno e della produzione del gas; non mancano una centrale elettrica e fabbriche di laterizi, apparecchi medicali nonché di macchine per l'agricoltura e la silvicoltura. Il servizio di consulenza informatica, insieme a quello bancario e a una sviluppata rete commerciale, arricchisce il quadro delle attività terziarie, che comprendono anche assicurazioni e fondi pensioni. Tra le strutture sociali si registra la presenza di una casa di riposo e di un orfanotrofio. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e includono gli istituti professionale e tecnico industriale, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; a livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, è al centro di rapporti molto intensi con i comuni vicini, grazie alle industrie, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni, alle sue attività commerciali e alla presenza degli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado. Non si segnalano particolari momenti di folclore. La festa della Patrona, la Madonna della Rocca, si celebra la seconda domenica di settembre.

Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, è al centro di rapporti molto intensi con i comuni vicini, grazie alle industrie, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni, alle sue attività commerciali e alla presenza degli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado. Non si segnalano particolari momenti di folclore. La festa della Patrona, la Madonna della Rocca, si celebra la seconda domenica di settembre.

Località

Caquanno, Carpeneda, Carvanno, Ceresigno, Collio, Corona, Eno, Fucina Nuova, Moglia, Nalmase, Pompegnino, Rango, San Martino, Teglie

Caquanno, Carpeneda, Carvanno, Ceresigno, Collio, Corona, Eno, Fucina Nuova, Moglia, Nalmase, Pompegnino, Rango, San Martino, Teglie

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vobarno rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.