Descrizione

Piccola comunità di montagna, di probabile origine medioevale, con un'economia di tipo agricolo. I velesini, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, risiedono anche nella località di Erno, divisa dal capoluogo comunale da una vallata. Il territorio mostra un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche, e offre un panorama di indiscutibile fascino: diffuso è il fenomeno del carsismo. L'abitato, dall'andamento plano-altimetrico vario, fa registrare segni di espansione edilizia, legati soprattutto al recente incremento del turismo, che ne sta modificando, in parte, l'originario assetto socio-economico; situato sul fianco di un rilievo, gode di una suggestiva panoramica sul lago di Como. Lo stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, nella prima sezione a sfondo azzurro, un monte aureo a tre colli fondato sulla linea di partizione e accompagnato da quattro stelle d'oro a otto raggi. Al centro della seconda sezione, inquartata di rosso e d'argento, spicca un crivello d'oro.

Piccola comunità di montagna, di probabile origine medioevale, con un'economia di tipo agricolo. I velesini, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, risiedono anche nella località di Erno, divisa dal capoluogo comunale da una vallata. Il territorio mostra un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche, e offre un panorama di indiscutibile fascino: diffuso è il fenomeno del carsismo. L'abitato, dall'andamento plano-altimetrico vario, fa registrare segni di espansione edilizia, legati soprattutto al recente incremento del turismo, che ne sta modificando, in parte, l'originario assetto socio-economico; situato sul fianco di un rilievo, gode di una suggestiva panoramica sul lago di Como. Lo stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, nella prima sezione a sfondo azzurro, un monte aureo a tre colli fondato sulla linea di partizione e accompagnato da quattro stelle d'oro a otto raggi. Al centro della seconda sezione, inquartata di rosso e d'argento, spicca un crivello d'oro.

Storia

È comune dal 1948, quando si separò da Zelbio, con cui aveva costituito un'unica entità amministrativa. Nel Medioevo fu inclusa nel feudo di Nesso, donato, alla fine del XV secolo, a Lucrezia Crivelli da Ludovico il Moro. Sul finire del Cinquecento si staccò dalla pieve di Nesso, sotto la cui giurisdizione era rimasta a lungo, dando vita, insieme a Erno e a Gorla, a una parrocchia indipendente. Per centoquaranta anni, a cominciare dal 1647, appartenne alla famiglia dei Casnedi, che acquistarono l'intero feudo nessese, mantenendone il possesso fino al 1787. Borgo rurale, ha registrato, in passato, una certa fioritura delle attività artigianali legate alla lavorazione della pietra calcarea, che veniva usata per la tessitura metallica: infatti, nella seconda metà del XVIII secolo vi fu impiantata un'officina per la produzione di tessuti in ferro e ottone. Tra la testimonianze storico-architettoniche, oltre alla chiesa di Erno, dedicata a Sant'Andrea, suscita interesse la parrocchiale di Sant'Antonio, costruita nel XVII secolo sull'area occupata da un precedente edificio di culto e nella quale è possibile ammirare un pregevole dipinto della Beata Vergine, risalente al Seicento.

È comune dal 1948, quando si separò da Zelbio, con cui aveva costituito un'unica entità amministrativa. Nel Medioevo fu inclusa nel feudo di Nesso, donato, alla fine del XV secolo, a Lucrezia Crivelli da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LUDOVICOILMORO'>Ludovico il Moro</a>. Sul finire del Cinquecento si staccò dalla pieve di Nesso, sotto la cui giurisdizione era rimasta a lungo, dando vita, insieme a Erno e a Gorla, a una parrocchia indipendente. Per centoquaranta anni, a cominciare dal 1647, appartenne alla famiglia dei Casnedi, che acquistarono l'intero feudo nessese, mantenendone il possesso fino al 1787. Borgo rurale, ha registrato, in passato, una certa fioritura delle attività artigianali legate alla lavorazione della pietra calcarea, che veniva usata per la tessitura metallica: infatti, nella seconda metà del XVIII secolo vi fu impiantata un'officina per la produzione di tessuti in ferro e ottone. Tra la testimonianze storico-architettoniche, oltre alla chiesa di Erno, dedicata a Sant'Andrea, suscita interesse la parrocchiale di Sant'Antonio, costruita nel XVII secolo sull'area occupata da un precedente edificio di culto e nella quale è possibile ammirare un pregevole dipinto della Beata Vergine, risalente al Seicento.

Economia

Viste le piccole dimensioni della comunità, non sono presenti particolari servizi burocratici. L'agricoltura, basata sulle tipiche coltivazioni montane, è integrata dall'allevamento di bovini, ovini, caprini, avicoli ed equini. L'industria non sembra aver fatto presa in questa realtà ancora tipicamente rurale. Alquanto modesta è anche la presenza del terziario: non dispone di servizi qualificati, come l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, e la rete commerciale risulta appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della popolazione. Non vi sono strutture sociali, sportive e per il tempo libero di particolare rilievo né strutture destinate all'arricchimento culturale, quali biblioteche, musei o simili. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione primaria. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che soggiorno, mentre l'assenza di una farmacia costringe gli abitanti a recarsi nelle località vicine anche per i servizi sanitari di base.

Viste le piccole dimensioni della comunità, non sono presenti particolari servizi burocratici. L'agricoltura, basata sulle tipiche coltivazioni montane, è integrata dall'allevamento di bovini, ovini, caprini, avicoli ed equini. L'industria non sembra aver fatto presa in questa realtà ancora tipicamente rurale. Alquanto modesta è anche la presenza del terziario: non dispone di servizi qualificati, come l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, e la rete commerciale risulta appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della popolazione. Non vi sono strutture sociali, sportive e per il tempo libero di particolare rilievo né strutture destinate all'arricchimento culturale, quali biblioteche, musei o simili. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione primaria. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che soggiorno, mentre l'assenza di una farmacia costringe gli abitanti a recarsi nelle località vicine anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più rinomate della zona, sta registrando un significativo incremento nel numero dei visitatori, attratti dalla possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, gustando i semplici ma genuini piatti della cucina locale e godendo delle bellezze dell'ambiente naturale, arricchito dalla vicinanza al lago di Como. Poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non sono in grado di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta quotidianamente a raggiungere le aree più sviluppate, intrattiene intensi rapporti con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge anche per frequentare le altre scuole dell'obbligo e gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti localmente. Tra le manifestazioni tradizionali, che animano la comunità, richiamando numerosi visitatori soprattutto dai dintorni, meritano di essere citate: la fiera di merci e bestiame, che si tiene nel mese di aprile; la sagra della torta, ad agosto, e la sagra della polenta "uncia", a settembre. La festa in onore del Patrono, Sant'Antonio Abate, viene celebrata il 17 gennaio.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più rinomate della zona, sta registrando un significativo incremento nel numero dei visitatori, attratti dalla possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, gustando i semplici ma genuini piatti della cucina locale e godendo delle bellezze dell'ambiente naturale, arricchito dalla vicinanza al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LAGODICOMO'>lago di Como</a>. Poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non sono in grado di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta quotidianamente a raggiungere le aree più sviluppate, intrattiene intensi rapporti con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge anche per frequentare le altre scuole dell'obbligo e gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti localmente. Tra le manifestazioni tradizionali, che animano la comunità, richiamando numerosi visitatori soprattutto dai dintorni, meritano di essere citate: la fiera di merci e bestiame, che si tiene nel mese di aprile; la sagra della torta, ad agosto, e la sagra della polenta "uncia", a settembre. La festa in onore del Patrono, Sant'Antonio Abate, viene celebrata il 17 gennaio.

Località

Erno

Erno

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Veleso rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.