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Descrizione

Comune montano, di probabile origine medievale, classificato “comune sparso” con sede in località Anduins, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato una modesta presenza industriale. I vitodasiani, con un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra la località che dà il nome al comune e Casiacco, Pielungo, San Francesco, Celante, Cerdevol, Iuris, Reonis, Ross, Sequalins, Valentins e Vallata, oltre che nel capoluogo comunale e in numerosissime case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 1.467 metri di quota. L'abitato, interessato da una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da una banda d'argento sulla quale spiccano cinque stelle; tale banda è posta dinanzi a un abete, collocato sulla sommità di una montagna e sormontato da un cartiglio che riporta la scritta: IN VILLA DE VITO CONTRATE ASII - 1642.

Storia

Sorta probabilmente nel X secolo a opera di popolazioni della pianura, che cercavano rifugio tra i monti per sfuggire alla devastanti invasioni degli ungari, deriva la prima parte del toponimo dal latino VICUS, ‘villaggio', poi trasformato in VITUS; la specificazione “d'Àsio” è di origine oscura. Per secoli è rimasta una zona povera e isolata, a causa della mancanza di vie di comunicazione: l'unica strada di accesso era la cosiddetta “via ungaresca”, che seguiva il fiume Tagliamento. Posta alle dipendenze del patriarca di Aquileia, che la infeudò prima ai conti di Pinzano e poi ai Savorgnan di Osoppo, fu a lungo divisa nei due comuni di Clauzetto e Vito-Anduins. Passata dal 1420 sotto la signoria veneziana, nel XV e XVI secolo fu sconvolta da più calamità naturali, che ne decimarono la popolazione. Seguendo le sorti della Serenissima, dopo la pace di Campoformio, del 1797, e la dominazione napoleonica entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto e venne annessa al territorio italiano nel 1866. Nel corso degli ultimi conflitti mondiali ha vissuto momenti drammatici, specie durante la guerra di liberazione, quando partecipò attivamente alla resistenza partigiana. È stata una delle aree maggiormente colpite dai terremoti del 1976. Interessante dal punto di vista architettonico è il cosiddetto “Castello Ceconi”, a Pielungo: Giacomo Ceconi, costruttore di ferrovie, nominato conte dal re Umberto I, tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento ingrandì notevolmente la sua casa natale, trasformandola in una sorta di castello ghibellino.

Economia

L'economia locale è rimasta solo in parte legata all'agricoltura: si coltivano cereali, ortaggi, vite e frutta; poco diffuso è anche l'allevamento di bovini, ovini e caprini. L'industria è costituta da alcune aziende che operano nei comparti metallurgico ed edile. La rete commerciale è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare; non manca però una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

La suggestiva cornice paesaggistica, in cui è immerso l'abitato, le fonti solforose di Anduins e la genuinità dei prodotti locali, tra i quali vanno citati il formaggio Montasio e le trote del fiume Arzino, costituiscono valide risorse per la valorizzazione della zona e lo sviluppo del turismo. Intrattiene rapporti piuttosto intensi con il circondario, cui gli abitanti si rivolgono per usufruire dei servizi non forniti localmente. La comunità si anima in occasione delle feste e delle sagre, fra le quali quelle della montagna e della Madonna della neve, tra il 31 luglio e il 2 agosto, e quella di Pais, a San Francesco, tra il 7 e il 16 agosto. La Patrona, Santa Margherita, viene festeggiata il 20 luglio. Dal 1988 è gemellata con Poigny la Foret (Francia).

Località

Anduins, Casiacco, Celante, Iuris, Pielungo, Ross, San Francesco, Valentins, Vallata

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vito d'Asio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 769
  • Lat 46° 14' 3,52'' 46.23431111
  • Long 12° 57' 42,28'' 12.96174444
  • CAP 33090
  • Prefisso 0427
  • Codice ISTAT 093049
  • Codice Catasto M085
  • Altitudine slm 320 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: nessun limite
    F/2962
  • Superficie 53.85 Km2
  • Densità 14,28 ab/Km2
  • Sismicità Zona 1
  • Alba 04:23
  • Tramonto 19:48
Contatti
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