Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agricole, soprattutto risicole. I vinzagliesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente superiore alla media, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, le località di Pernasca e Torrione (contigua a quella di Prato del Cane del comune di Vercelli), pochi nuclei urbani minori e molte case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, che partono da un minimo di 118 e arrivano a un massimo di 127 metri sul livello del mare. La topografia dell’abitato è determinata dall’incrocio delle strade da Palestro, da Confienza e da Borgo Vercelli; ha un andamento plano altimetrico pianeggiante. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, domina l’immagine di una torre d’argento fondata su una campagna azzurra.

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agricole, soprattutto risicole. I vinzagliesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente superiore alla media, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, le località di Pernasca e Torrione (contigua a quella di Prato del Cane del comune di Vercelli), pochi nuclei urbani minori e molte case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, che partono da un minimo di 118 e arrivano a un massimo di 127 metri sul livello del mare. La topografia dell’abitato è determinata dall’incrocio delle strade da Palestro, da Confienza e da Borgo Vercelli; ha un andamento plano altimetrico pianeggiante. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, domina l’immagine di una torre d’argento fondata su una campagna azzurra.

Storia

Secondo qualche studioso il toponimo rappresenta un derivato di VINCEUS, che sta per ‘salice’, costruito attraverso i suffissi -ALIS e -EUS. Il suo valore sarà quindi quello di ‘luogo dei salici’. Prime notizie relative alla sua esistenza si hanno a partire dall’anno 1011 quando nel suo castello risiedevano i membri della famiglia dei Da Confienza-Castellonovo; ad essa subentrarono, nel XII secolo, i Da Besate, celebre famiglia milanese, e i Da Robbio i quali, nel 1215, si riconobbero vassalli di Vercelli. Dopo la lunga guerra contro il marchese del Monferrato per il possesso delle terre novaresi, passò sotto la giurisdizione di Galeazzo II Visconti e, alla sua morte, sotto quella di suo figlio Gian Galeazzo, che a sua volta la cedette, nel 1380, ad Antonio Porri. In seguito fu occupata dal marchese del Monferrato Teodoro, che la tenne fino al 1415, anno in cui passò a Giovanni Tommaso prima e a Giovanni Crotti dopo, la cui famiglia, nel 1555, ricevette da Filippo II di Spagna il titolo di conte. Ma, ben presto, feudo e castello furono confiscati dallo stato spagnolo che li vendette a Galeazzo Trotti, passando, nel 1700 a Paola Maria Visconti Borromeo Arese Trotti e, alla morte di quest’ultima, a Carlo Beluardi e a Lorenzo Galeazzo Trotti. Nel 1748 passò ai Savoia. Non si segnalano testimonianze storico-architettoniche di rilievo, fatta eccezione per la parrocchiale di Santa Maria Assunta, eretta sul sito di una precedente chiesa tra il 1672 e il 1678, e il castello, oggi di proprietà privata.

Secondo qualche studioso il toponimo rappresenta un derivato di VINCEUS, che sta per ‘salice’, costruito attraverso i suffissi -ALIS e -EUS. Il suo valore sarà quindi quello di ‘luogo dei salici’. Prime notizie relative alla sua esistenza si hanno a partire dall’anno 1011 quando nel suo castello risiedevano i membri della famiglia dei Da Confienza-Castellonovo; ad essa subentrarono, nel XII secolo, i Da Besate, celebre famiglia milanese, e i Da Robbio i quali, nel 1215, si riconobbero vassalli di Vercelli. Dopo la lunga guerra contro il marchese del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> per il possesso delle terre novaresi, passò sotto la giurisdizione di Galeazzo II <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a> e, alla sua morte, sotto quella di suo figlio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GIANGALEAZZO'>Gian Galeazzo</a>, che a sua volta la cedette, nel 1380, ad Antonio Porri. In seguito fu occupata dal marchese del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> Teodoro, che la tenne fino al 1415, anno in cui passò a Giovanni Tommaso prima e a Giovanni Crotti dopo, la cui famiglia, nel 1555, ricevette da Filippo II di Spagna il titolo di conte. Ma, ben presto, feudo e castello furono confiscati dallo stato spagnolo che li vendette a Galeazzo Trotti, passando, nel 1700 a Paola Maria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTIBORROMEO'>Visconti Borromeo</a> Arese Trotti e, alla morte di quest’ultima, a Carlo Beluardi e a Lorenzo Galeazzo Trotti. Nel 1748 passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Non si segnalano testimonianze storico-architettoniche di rilievo, fatta eccezione per la parrocchiale di Santa Maria Assunta, eretta sul sito di una precedente chiesa tra il 1672 e il 1678, e il castello, oggi di proprietà privata.

Economia

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Nel quadro economico locale, l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano soprattutto riso e cereali e si pratica l’allevamento di suini e avicoli. Il tessuto industriale risulta ancora di dimensioni alquanto modeste; tuttavia, si registrano aziende che operano nei comparti alimentare, delle confezioni, della lavorazione del legno, metallurgico ed edile. Modesta è anche l’attività del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Nel quadro economico locale, l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano soprattutto riso e cereali e si pratica l’allevamento di suini e avicoli. Il tessuto industriale risulta ancora di dimensioni alquanto modeste; tuttavia, si registrano aziende che operano nei comparti alimentare, delle confezioni, della lavorazione del legno, metallurgico ed edile. Modesta è anche l’attività del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

La carenza di attrattive particolari non ha permesso lo sviluppo turistico della zona. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è, infatti, il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare la comunità e richiamare, periodicamente, visitatori dai dintorni. La festa patronale, dedicata a Maria Santissima Assunta, si celebra il 15 agosto. Il giorno di astensione dal lavoro è il 16 agosto.

La carenza di attrattive particolari non ha permesso lo sviluppo turistico della zona. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è, infatti, il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare la comunità e richiamare, periodicamente, visitatori dai dintorni. La festa patronale, dedicata a Maria Santissima Assunta, si celebra il 15 agosto. Il giorno di astensione dal lavoro è il 16 agosto.

Località

Cascinotti Corona, Pernasca, Scavarda, Torrione, Vignetta

Cascinotti Corona, Pernasca, Scavarda, Torrione, Vignetta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vinzaglio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.