Descrizione

Comune di montagna, di origine antica, la cui economia si basa soprattutto sul turismo, oltre che su modeste attività industriali. I vilminoresi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale e le località di Bueggio, Dezzolo Sant'Andrea, Nona, Pezzolo, Pianezza, Teveno, Vilmaggiore e Roccolo nonché in alcune delle decine di case sparse (le rimanenti sono disabitate). Il territorio, attraversato da più corsi d'acqua, mostra un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 2.882 metri del monte Gleno. L'abitato, interessato da una forte crescita edilizia, è circondato da alte vette; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, su sfondo azzurro, un orso fermo sulla pianura d'oro intrecciato a tre abeti verdi; il tutto è accompagnato in capo da tre stelle d'oro a otto raggi. Sotto lo scudo, su lista azzurra bifida e svolazzante compare il motto in maiuscole nere TUTUS IN SILVIS.

Comune di montagna, di origine antica, la cui economia si basa soprattutto sul turismo, oltre che su modeste attività industriali. I vilminoresi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale e le località di Bueggio, Dezzolo Sant'Andrea, Nona, Pezzolo, Pianezza, Teveno, Vilmaggiore e Roccolo nonché in alcune delle decine di case sparse (le rimanenti sono disabitate). Il territorio, attraversato da più corsi d'acqua, mostra un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 2.882 metri del monte Gleno. L'abitato, interessato da una forte crescita edilizia, è circondato da alte vette; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, su sfondo azzurro, un orso fermo sulla pianura d'oro intrecciato a tre abeti verdi; il tutto è accompagnato in capo da tre stelle d'oro a otto raggi. Sotto lo scudo, su lista azzurra bifida e svolazzante compare il motto in maiuscole nere TUTUS IN SILVIS.

Storia

Abitata fin da epoca preistorica, sotto i romani acquistò un certo rilievo: grazie alla sua posizione strategica, divenne la capitale politica della valle. Il toponimo, che in un documento della metà del XVI secolo compare nella forma di Vicomenoris, sembra derivi dal latino VICUS MINOR, ossia 'piccolo borgo'. Donata, nel 774, da Carlo Magno ai monaci di San Martino di Tours, passò in seguito tra i possedimenti del vescovo di Bergamo, venendo infeudata ai Capitanei. Assurta a borgo franco sul finire del XII secolo, nel 1231 riuscì a ottenere la propria autonomia amministrativa e giurisdizionale, separandosi dal comune cittadino. Raggiunse il massimo prestigio sotto la Repubblica veneta, soprattutto per merito di influenti famiglie locali, come quelle degli Albrici e dei Capitanei, i cui membri furono chiamati a ricoprire alte cariche a Milano, Venezia e in altre città. La storia successiva è quella dell'intera zona, col passaggio del ciclone napoleonico, seguito dalla dominazione austriaca, dal Risorgimento, dalle due guerre mondiali e dalla ricostruzione postbellica. La storia più recente fa registrare la disastrosa inondazione del 1923, causata dal crollo della diga del Gleno. Tra i monumenti spiccano: il Palazzo Pretorile, costruito nel Cinquecento; la settecentesca parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta e a San Pietro; la parrocchiale di Vilmaggiore, edificata verso la fine del XVI secolo; la chiesa di Teveno e quella di Pezzolo, risalente al 1600.

Abitata fin da epoca preistorica, sotto i romani acquistò un certo rilievo: grazie alla sua posizione strategica, divenne la capitale politica della valle. Il toponimo, che in un documento della metà del XVI secolo compare nella forma di Vicomenoris, sembra derivi dal latino VICUS MINOR, ossia 'piccolo borgo'. Donata, nel 774, da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CARLOMAGNO'>Carlo Magno</a> ai monaci di San Martino di Tours, passò in seguito tra i possedimenti del vescovo di Bergamo, venendo infeudata ai Capitanei. Assurta a borgo franco sul finire del XII secolo, nel 1231 riuscì a ottenere la propria autonomia amministrativa e giurisdizionale, separandosi dal comune cittadino. Raggiunse il massimo prestigio sotto la Repubblica veneta, soprattutto per merito di influenti famiglie locali, come quelle degli Albrici e dei Capitanei, i cui membri furono chiamati a ricoprire alte cariche a Milano, Venezia e in altre città. La storia successiva è quella dell'intera zona, col passaggio del ciclone napoleonico, seguito dalla dominazione austriaca, dal Risorgimento, dalle due guerre mondiali e dalla ricostruzione postbellica. La storia più recente fa registrare la disastrosa inondazione del 1923, causata dal crollo della diga del Gleno. Tra i monumenti spiccano: il Palazzo Pretorile, costruito nel Cinquecento; la settecentesca parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta e a San Pietro; la parrocchiale di Vilmaggiore, edificata verso la fine del XVI secolo; la chiesa di Teveno e quella di Pezzolo, risalente al 1600.

Economia

È sede della Comunità montana e della Pro Vilminore. Nell'economia locale l'agricoltura riveste un ruolo marginale; l'allevamento, invece, sembra più favorito dalle caratteristiche del territorio, che offre estesi pascoli per il bestiame e in particolare per bovini, ovini, caprini ed equini; si allevano anche suini e avicoli. L'industria, limitata a qualche piccola azienda edile, meccanica e lattiero-casearia, non ha avuto un adeguato sviluppo. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni modeste ma sufficiente al soddisfacimento dei bisogni primari della comunità) e dell'insieme dei servizi, che comprendono l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Non si registra la presenza di strutture sociali di rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono una buona possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie, oltre al servizio farmaceutico, garantiscono le prestazioni offerte dal locale distretto socio-sanitario.

È sede della Comunità montana e della Pro Vilminore. Nell'economia locale l'agricoltura riveste un ruolo marginale; l'allevamento, invece, sembra più favorito dalle caratteristiche del territorio, che offre estesi pascoli per il bestiame e in particolare per bovini, ovini, caprini ed equini; si allevano anche suini e avicoli. L'industria, limitata a qualche piccola azienda edile, meccanica e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIA'>lattiero-casearia</a>, non ha avuto un adeguato sviluppo. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni modeste ma sufficiente al soddisfacimento dei bisogni primari della comunità) e dell'insieme dei servizi, che comprendono l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Non si registra la presenza di strutture sociali di rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono una buona possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie, oltre al servizio farmaceutico, garantiscono le prestazioni offerte dal locale distretto socio-sanitario.

Relazioni

Località di villeggiatura estiva, registra un significativo movimento di turisti, ai quali offre la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, praticandovi il parapendio, lo sci di fondo e discesa; di grande attrattiva è anche il vicino Parco delle Orobie, in cui si possono avvistare marmotte, camosci e stambecchi. Al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni limitrofi, grazie proprio allo sviluppo del turismo, richiama numerosi visitatori anche in occasione di alcuni eventi ricorrenti, quali: il mercato di primavera o del Santo Uffizio, che si svolge a metà quaresima, e la fiera di Santa Maria Assunta, che si tiene il 15 agosto. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, viene celebrata il 29 giugno, con l'omonima fiera e la mostra-mercato bovina.

Località di villeggiatura estiva, registra un significativo movimento di turisti, ai quali offre la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, praticandovi il parapendio, lo sci di fondo e discesa; di grande attrattiva è anche il vicino Parco delle Orobie, in cui si possono avvistare marmotte, camosci e stambecchi. Al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni limitrofi, grazie proprio allo sviluppo del turismo, richiama numerosi visitatori anche in occasione di alcuni eventi ricorrenti, quali: il mercato di primavera o del Santo Uffizio, che si svolge a metà quaresima, e la fiera di Santa Maria Assunta, che si tiene il 15 agosto. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, viene celebrata il 29 giugno, con l'omonima fiera e la mostra-mercato bovina.

Località

Bueggio, Dezzolo Sant'Andrea, Fucine, Gleno, Nona, Oltrepovo, Pezzolo, Pianezza, Pizzo di Petto, Roccolo, Teveno, Vilmaggiore, Vilminore

Bueggio, Dezzolo Sant'Andrea, Fucine, Gleno, Nona, Oltrepovo, Pezzolo, Pianezza, Pizzo di Petto, Roccolo, Teveno, Vilmaggiore, Vilminore

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vilminore di Scalve rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.