Descrizione

Comune di montagna, di origine antica; ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da un crescente sviluppo dell’artigianato e del turismo. I villaresi, che presentano un indice di vecchiaia elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, le località di Morra del Villar e San Mauro, numerosi aggregati urbani minori e un elevato numero di case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da una fase di espansione edilizia, è posto in una conca, a ridosso dell’anfiteatro boscoso sul quale, a mezza costa, si levano delle colonne di erosione che i villaresi chiamano “ciciu d’pera” (fantocci di pietra). Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, rappresenta, su sfondo argentato, un monastero di colore rosso, accostato da alcune canne, poste su una verde campagna.

Comune di montagna, di origine antica; ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da un crescente sviluppo dell’artigianato e del turismo. I villaresi, che presentano un indice di vecchiaia elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, le località di Morra del Villar e San Mauro, numerosi aggregati urbani minori e un elevato numero di case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da una fase di espansione edilizia, è posto in una conca, a ridosso dell’anfiteatro boscoso sul quale, a mezza costa, si levano delle colonne di erosione che i villaresi chiamano “ciciu d’pera” (fantocci di pietra). Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, rappresenta, su sfondo argentato, un monastero di colore rosso, accostato da alcune canne, poste su una verde campagna.

Storia

Il toponimo deriva dal nome del santo patrono e compare nei documenti antichi con “Villa Sancti Constantii”. Alcuni reperti testimoniano la presenza dei benedettini in loco sin dall’VIII secolo, ai tempi del re longobardo Ariperto II, al quale si deve la fondazione del primo monastero, poi distrutto dai saraceni nel X secolo e quindi nuovamente riedificato. L’esistenza del borgo è strettamente legata all’opera dei benedettini, alla loro attività di bonifica e di prosciugamento di un terreno acquitrinoso come quello villarese, popolato, una dozzina di secoli or sono, di soli giunchi e canne, tanto da venir denominato CANNETUM dai romani. Interessanti da vedere sono la cripta romanica e la cappella di San Giorgio (1467-1469), entrambe situate nella chiesa parrocchiale. La cripta risale al 1091, ai tempi della contessa Adelaide di Susa; è dedicata a San Pietro ed è una delle più belle e ben conservate del Piemonte, nonostante il muro di fondazione della sovrastante chiesa barocca e quello della confraternita la dividano in due parti. Sempre nella chiesa parrocchiale sorge la cappella di San Giorgio, una perla dell’arte locale che custodisce un interessante ciclo di affreschi quattrocenteschi, firmati da Pietro da Saluzzo e raffiguranti principalmente scene di vita del santo. Degna di nota è poi la chiesa di San Costanzo al Monte, risalente a epoche diverse. L’erezione di una prima chiesa in pietra, quella a levante, insieme alla sottostante cripta, è del 1190 circa. Successivamente si aggiunse un’ulteriore costruzione e l’attuale facciata barocca a completamento del primitivo edificio. Ricco di interesse è il triburio ottagonale e all’interno, nella chiesa antica superiore, i capitelli di stile romanico-lombardo con motivi svariatissimi.

Il toponimo deriva dal nome del santo patrono e compare nei documenti antichi con “Villa Sancti Constantii”. Alcuni reperti testimoniano la presenza dei benedettini in loco sin dall’VIII secolo, ai tempi del re <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDO'>longobardo</a> Ariperto II, al quale si deve la fondazione del primo monastero, poi distrutto dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SARACENI'>saraceni</a> nel X secolo e quindi nuovamente riedificato. L’esistenza del borgo è strettamente legata all’opera dei benedettini, alla loro attività di bonifica e di prosciugamento di un terreno acquitrinoso come quello villarese, popolato, una dozzina di secoli or sono, di soli giunchi e canne, tanto da venir denominato CANNETUM dai romani. Interessanti da vedere sono la cripta romanica e la cappella di San Giorgio (1467-1469), entrambe situate nella chiesa parrocchiale. La cripta risale al 1091, ai tempi della contessa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ADELAIDE'>Adelaide</a> di Susa; è dedicata a San Pietro ed è una delle più belle e ben conservate del Piemonte, nonostante il muro di fondazione della sovrastante chiesa barocca e quello della confraternita la dividano in due parti. Sempre nella chiesa parrocchiale sorge la cappella di San Giorgio, una perla dell’arte locale che custodisce un interessante ciclo di affreschi quattrocenteschi, firmati da Pietro da Saluzzo e raffiguranti principalmente scene di vita del santo. Degna di nota è poi la chiesa di San Costanzo al Monte, risalente a epoche diverse. L’erezione di una prima chiesa in pietra, quella a levante, insieme alla sottostante cripta, è del 1190 circa. Successivamente si aggiunse un’ulteriore costruzione e l’attuale facciata barocca a completamento del primitivo edificio. Ricco di interesse è il triburio ottagonale e all’interno, nella chiesa antica superiore, i capitelli di stile romanico-lombardo con motivi svariatissimi.

Economia

Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi (patate), foraggi, uva, castagne e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da piccole imprese operanti nei comparti alimentare, della lavorazione del legno, della fabbricazione di articoli in gomma e in plastica, dei motocicli e biciclette, dei mobili, dell’industria meccanica e metallurgica e dell’edilizia. Modesta è la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole assicurano la frequenza delle sole classi materne ed elementari. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie necessitano anche della farmacia.

Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi (patate), foraggi, uva, castagne e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da piccole imprese operanti nei comparti alimentare, della lavorazione del legno, della fabbricazione di articoli in gomma e in plastica, dei motocicli e biciclette, dei mobili, dell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=INDUSTRIAMECCANICA'>industria meccanica</a> e metallurgica e dell’edilizia. Modesta è la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole assicurano la frequenza delle sole classi materne ed elementari. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie necessitano anche della farmacia.

Relazioni

La natura incontaminata che la circonda la rende una meta ideale degli amanti della montagna. Dal capoluogo, con una breve passeggiata, si raggiunge sulla destra la costa Pragamonti, dove sono visibili un buon numero di colonne sormontate da un grosso masso di pietra: i “Ciciu”, (pupazzi), come la voce popolare li ha sempre chiamati. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, dedicata ai Santissimi Costanzo e Vittore, si celebra la terza domenica di settembre. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

La natura incontaminata che la circonda la rende una meta ideale degli amanti della montagna. Dal capoluogo, con una breve passeggiata, si raggiunge sulla destra la costa Pragamonti, dove sono visibili un buon numero di colonne sormontate da un grosso masso di pietra: i “Ciciu”, (pupazzi), come la voce popolare li ha sempre chiamati. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, dedicata ai Santissimi Costanzo e Vittore, si celebra la terza domenica di settembre. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Località

Borgata Artesio, Borgata Campagnole, Borgata Combale, Borgata Foresti, Borgata Rella, Borgata Rivoira Inferiore, Borgata Rivoira Superiore, Morra del Villar, Morra Ripe, San Mauro

Borgata Artesio, Borgata Campagnole, Borgata Combale, Borgata Foresti, Borgata Rella, Borgata Rivoira Inferiore, Borgata Rivoira Superiore, Morra del Villar, Morra Ripe, San Mauro

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Villar San Costanzo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.