Descrizione

Centro collinare, di origini molto antiche, la cui economia si basa prevalentemente sull'industria e sul commercio. La comunità dei villanovesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, risiede per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra varie case sparse e le località di Berniga, Ponte Pier, Bondone, Canneto, Castello, Mezzane e Peracque. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 965 metri di quota. L'abitato, interessato da una forte espansione edilizia, si estende, in forma sparsa, fino alle pendici del monte Covolo; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Centro collinare, di origini molto antiche, la cui economia si basa prevalentemente sull'industria e sul commercio. La comunità dei villanovesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, risiede per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra varie case sparse e le località di Berniga, Ponte Pier, Bondone, Canneto, Castello, Mezzane e Peracque. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 965 metri di quota. L'abitato, interessato da una forte espansione edilizia, si estende, in forma sparsa, fino alle pendici del monte Covolo; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Storia

Chiamata in passato Villa o Villa di Gavardo, nel XVI secolo assunse il nome di Villanuova, con probabile riferimento alla ricostruzione dell'abitato, distrutto da qualche calamità naturale o di altro genere. La seconda parte del toponimo, aggiunta con un Regio Decreto del 1862, si rifà alla sua ubicazione lungo il fiume Chiese, anticamente denominato CLESUM. I primi insediamenti nella zona risalgono all'età neolitica, come testimoniato dal rinvenimento di abbondanti resti fittili; a questi subentrarono stanziamenti di galli cenomani e di altre popolazioni celtiche nonché di romani, sotto i quali registrò una certa crescita economica. Posta, nell'alto Medioevo, sotto la giurisdizione delle pieve di Gavardo, cui si deve la realizzazione, nelle vicinanze del Chiese, di un ospizio dedicato a San Matteo, entrò poi a far parte dei possessi del vescovo di Brescia, che successivamente divise le sue proprietà tra i contadini locali. Nel XV secolo fu annessa alla Repubblica veneta, venendo inserita nella quadra di Gavardo. Seguendo le sorti della Serenissima, dovette affrontare momenti molto difficili agli inizi del Settecento, quando, durante la guerra di successione spagnola, il principe Eugenio di Savoia vi stabilì il quartier generale delle truppe imperiali. Nel 1928 inglobò l'allora autonomo comune di Prandàglio. Il patrimonio storico-artistico si compone soprattutto di edifici di culto, tra cui spiccano: l'antica parrocchiale di San Matteo Apostolo, costruita ver so la fine del XVI secolo; la nuova parrocchiale, dedicata al Santissimo Cuore di Gesù, della prima metà del Novecento, e la cinquecentesca chiesa di San Filastro, a Prandàglio.

Chiamata in passato Villa o Villa di Gavardo, nel XVI secolo assunse il nome di Villanuova, con probabile riferimento alla ricostruzione dell'abitato, distrutto da qualche calamità naturale o di altro genere. La seconda parte del toponimo, aggiunta con un Regio Decreto del 1862, si rifà alla sua ubicazione lungo il fiume Chiese, anticamente denominato CLESUM. I primi insediamenti nella zona risalgono all'età neolitica, come testimoniato dal rinvenimento di abbondanti resti fittili; a questi subentrarono stanziamenti di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GALLICENOMANI'>galli cenomani</a> e di altre popolazioni celtiche nonché di romani, sotto i quali registrò una certa crescita economica. Posta, nell'alto Medioevo, sotto la giurisdizione delle pieve di Gavardo, cui si deve la realizzazione, nelle vicinanze del Chiese, di un ospizio dedicato a San Matteo, entrò poi a far parte dei possessi del vescovo di Brescia, che successivamente divise le sue proprietà tra i contadini locali. Nel XV secolo fu annessa alla Repubblica veneta, venendo inserita nella quadra di Gavardo. Seguendo le sorti della Serenissima, dovette affrontare momenti molto difficili agli inizi del Settecento, quando, durante la guerra di successione spagnola, il principe Eugenio di Savoia vi stabilì il quartier generale delle truppe imperiali. Nel 1928 inglobò l'allora autonomo comune di Prandàglio. Il patrimonio storico-artistico si compone soprattutto di edifici di culto, tra cui spiccano: l'antica parrocchiale di San Matteo Apostolo, costruita ver so la fine del XVI secolo; la nuova parrocchiale, dedicata al Santissimo Cuore di Gesù, della prima metà del Novecento, e la cinquecentesca chiesa di San Filastro, a Prandàglio.

Economia

Non ospita altri uffici oltre a quelli adibiti alle normali funzioni municipali e postali e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. L'economia locale è rimasta solo in parte legata all'agricoltura: si coltivano cereali, frumento, foraggi, vite, olivo e frutta; poco praticato è anche l'allevamento di bovini, suini, equini e avicoli. Il settore che offre maggiori possibilità di occupazione è quello industriale, con forte presenza di fabbriche tessili, affiancate da numerose aziende che operano nei comparti alimentare, chimico, edile, elettrico, metalmeccanico, metallurgico, dei materiali da costruzione, della stampa e della fabbricazione di mobili e calzature. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell'insieme dei servizi, che comprendono l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Tra le strutture sociali si registra un asilo nido. Le strutture scolastiche permettono la frequenza delle classi dell'obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca; alla diffusione della cultura e dell'informazione provvede anche la locale emittente radiofonica. La capacità ricettiva è limitata alla sola ristorazione; a livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Non ospita altri uffici oltre a quelli adibiti alle normali funzioni municipali e postali e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. L'economia locale è rimasta solo in parte legata all'agricoltura: si coltivano cereali, frumento, foraggi, vite, olivo e frutta; poco praticato è anche l'allevamento di bovini, suini, equini e avicoli. Il settore che offre maggiori possibilità di occupazione è quello industriale, con forte presenza di fabbriche <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILI'>tessili</a>, affiancate da numerose aziende che operano nei comparti alimentare, chimico, edile, elettrico, metalmeccanico, metallurgico, dei materiali da costruzione, della stampa e della fabbricazione di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CALZATURE'>calzature</a>. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell'insieme dei servizi, che comprendono l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Tra le strutture sociali si registra un asilo nido. Le strutture scolastiche permettono la frequenza delle classi dell'obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca; alla diffusione della cultura e dell'informazione provvede anche la locale emittente radiofonica. La capacità ricettiva è limitata alla sola ristorazione; a livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere di una suggestiva cornice paesaggistica, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per i servizi non forniti localmente, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti, tra cui merita di essere citata la sagra di Valverde, che si svolge il 15 agosto. La festa del Patrono, San Matteo, si celebra il 21 settembre.

Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere di una suggestiva cornice paesaggistica, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per i servizi non forniti localmente, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti, tra cui merita di essere citata la sagra di Valverde, che si svolge il 15 agosto. La festa del Patrono, San Matteo, si celebra il 21 settembre.

Località

Berniga, Bondone, Canneto, Castello, Peracque, Ponte Pier

Berniga, Bondone, Canneto, Castello, Peracque, Ponte Pier

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Villanuova sul Clisi rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.