Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale, ha un’economia basata su tutti i settori economici. I villanovesi, che presentano un indice di vecchiaia straordinariamente alto, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si distribuisce tra gli aggregati urbani minori di Torrino e Valle di Stura, nonché case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, caratterizzato da vie strette e regolari, fiancheggiate da basse case che racchiudono cortili e orti, presenta un andamento plano-altimetrico tipico di pianura.

Comune di pianura, di origine medievale, ha un’economia basata su tutti i settori economici. I villanovesi, che presentano un indice di vecchiaia straordinariamente alto, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si distribuisce tra gli aggregati urbani minori di Torrino e Valle di Stura, nonché case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, caratterizzato da vie strette e regolari, fiancheggiate da basse case che racchiudono cortili e orti, presenta un andamento plano-altimetrico tipico di pianura.

Storia

Il toponimo è attestato, a partire dal 1198, con le forma “Villanova”, la cui unica variante è, graficamente, “Vilanova”. La denominazione risulta dalla composizione del sostantivo VILLA, ‘insediamento di modesta ampiezza del territorio della civitas’, in Piemonte spesso attribuito al borgo centrale del comune, e dell’aggettivo NOVA, ‘nuova’, che esclude il recupero di un precedente centro abitato. Le sue origini risalgono al periodo medievale, precisamente al VI secolo. I documenti da cui provengono notizie certe riguardo al suo insediamento, risalgono al 1159 e al 1191: si tratta di due diplomi imperiali, firmati rispettivamente da Federico I e Enrico IV, con cui era confermato il possesso del villaggio ai vescovi di Vercelli. Come tutti gli altri centri della zona, fu coinvolta nelle vicende monferrine risultando, tra il XIII e il XIV secolo, una specie di terra di confine tra i signori del Monferrato, Milano e Vercelli. Nel 1407 Teodoro Paleologo cedette a Filippo Maria Visconti la città di Vercelli, in cambio di alcuni territori, tra cui quello di Villanova. Nell’anno 1613, durante la prima guerra di successione per il Monferrato, divenne luogo di sosta delle truppe monferrine che combattevano per contrastare l’esercito savoiardo guidato da Vittorio Amedeo e Tommaso di Savoia. Tre anni più tardi, i savoiardi, dopo che ebbero conquistato la sua piazzaforte, saccheggiarono duramente il borgo. Tra le vestigia del passato sono degni di nota: la parrocchiale di Sant’Emiliano, costruita, per la prima volta, nel VII secolo; l’oratorio della confraternita di San Bernardino, adibito a sede museale; l’oratorio della confraternita di San Michele, ospitante nel timpano la statua di un arcangelo, oggi sede dell’auditorium.

Il toponimo è attestato, a partire dal 1198, con le forma “Villanova”, la cui unica variante è, graficamente, “Vilanova”. La denominazione risulta dalla composizione del sostantivo VILLA, ‘insediamento di modesta ampiezza del territorio della civitas’, in Piemonte spesso attribuito al borgo centrale del comune, e dell’aggettivo NOVA, ‘nuova’, che esclude il recupero di un precedente centro abitato. Le sue origini risalgono al periodo medievale, precisamente al VI secolo. I documenti da cui provengono notizie certe riguardo al suo insediamento, risalgono al 1159 e al 1191: si tratta di due diplomi imperiali, firmati rispettivamente da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FEDERICOI'>Federico I</a> e Enrico IV, con cui era confermato il possesso del villaggio ai vescovi di Vercelli. Come tutti gli altri centri della zona, fu coinvolta nelle vicende monferrine risultando, tra il XIII e il XIV secolo, una specie di terra di confine tra i signori del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>, Milano e Vercelli. Nel 1407 Teodoro Paleologo cedette a Filippo Maria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a> la città di Vercelli, in cambio di alcuni territori, tra cui quello di Villanova. Nell’anno 1613, durante la prima guerra di successione per il Monferrato, divenne luogo di sosta delle truppe monferrine che combattevano per contrastare l’esercito savoiardo guidato da Vittorio Amedeo e Tommaso di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Tre anni più tardi, i savoiardi, dopo che ebbero conquistato la sua piazzaforte, saccheggiarono duramente il borgo. Tra le vestigia del passato sono degni di nota: la parrocchiale di Sant’Emiliano, costruita, per la prima volta, nel VII secolo; l’oratorio della confraternita di San Bernardino, adibito a sede museale; l’oratorio della confraternita di San Michele, ospitante nel timpano la statua di un arcangelo, oggi sede dell’auditorium.

Economia

Non vi sono ubicate ulteriori strutture burocratiche a parte gli ordinari uffici del municipio e delle poste. L’agricoltura, che conserva un ruolo importante nell’economia locale, produce cereali (soprattutto riso), frumento e ortaggi; si pratica anche l’allevamento di avicoli e bovini. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, delle confezioni, dell’editoria, della stampa, dell’edilizia, della meccanica, della metallurgia, della lavorazione del legno, della gomma e della plastica. Il terziario si compone di una buona rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e informatico. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria. Per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica “G. De Michelis”. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario la popolazione usufruisce della locale farmacia; per prestazioni di carattere ospedaliero è necessario rivolgersi altrove.

Non vi sono ubicate ulteriori strutture burocratiche a parte gli ordinari uffici del municipio e delle poste. L’agricoltura, che conserva un ruolo importante nell’economia locale, produce cereali (soprattutto riso), frumento e ortaggi; si pratica anche l’allevamento di avicoli e bovini. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, delle confezioni, dell’editoria, della stampa, dell’edilizia, della meccanica, della metallurgia, della lavorazione del legno, della gomma e della plastica. Il terziario si compone di una buona rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e informatico. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria. Per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica “G. De Michelis”. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario la popolazione usufruisce della locale farmacia; per prestazioni di carattere ospedaliero è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Nonostante non sia meta di particolare richiamo turistico, offre la possibilità di trascorrervi dei piacevoli soggiorni a chiunque desideri godere della tranquillità dell’ambiente naturale. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. A richiamare visitatori contribuiscono anche alcune specialità gastronomiche locali, quale la “panissa”, a base di riso. Tra le manifestazioni si segnala la manifestazione “Villanova in musica” (concerti di musica classica), presso la chiesa di Sant’Emiliano, a settembre. La Patrona, Madonna del Carmelo, si festeggia il 16 luglio.

Nonostante non sia meta di particolare richiamo turistico, offre la possibilità di trascorrervi dei piacevoli soggiorni a chiunque desideri godere della tranquillità dell’ambiente naturale. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. A richiamare visitatori contribuiscono anche alcune specialità gastronomiche locali, quale la “panissa”, a base di riso. Tra le manifestazioni si segnala la manifestazione “Villanova in musica” (concerti di musica classica), presso la chiesa di Sant’Emiliano, a settembre. La Patrona, Madonna del Carmelo, si festeggia il 16 luglio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Villanova Monferrato rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.