Descrizione

Comune di pianura, di antica origine, la cui economia si fonda sulla positiva coesistenza di attività agricole e industriali. I villamarzanesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati nel capoluogo comunale e, in minor misura, in altre località e in case sparse. Il territorio, attraversato da numerosi canali e corsi d’acqua, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti; l’abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia la cifra 43, dorata, circondata da due rami di alloro e di sicomoro in decusse.

Comune di pianura, di antica origine, la cui economia si fonda sulla positiva coesistenza di attività agricole e industriali. I villamarzanesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati nel capoluogo comunale e, in minor misura, in altre località e in case sparse. Il territorio, attraversato da numerosi canali e corsi d’acqua, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti; l’abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia la cifra 43, dorata, circondata da due rami di alloro e di sicomoro in decusse.

Storia

Numerosi rinvenimenti archeologici hanno permesso di ipotizzare l’esistenza di insediamenti umani, lungo il corso del ramo superiore del Po, a partire dall’età del bronzo finale. Il toponimo è un composto di “villa” e di “Marziana”, che può riflettere un latino MARTIANA, formazione aggettivale dal personale MARTIUS con l’aggiunta del suffisso -ANUS, -ANA. In epoca romana sorgeva all’incrocio tra due assi viari di notevole importanza: la strada Adria-Trecenta e quella Lendinara-Ficarolo. Nel X secolo fu concessa da papa Martino al vescovo di Adria. Successivamente fu sotto la giurisdizione degli estensi anche se, insieme a tutto il Polesine, fu continuamente oggetto di contesa tra i veneziani e i carraresi per il controllo sui traffici che si svolgevano sui fiumi Po e Adige. Nel XV secolo scoppiò, tra gli estensi e i veneziani, la “guerra del sale” (che interruppe bruscamente l’opera di bonifica della zona nota con il nome di Ritratto della Frattesina) al termine della quale Villamarzana passò per ben tre secoli nelle mani della repubblica di Venezia. Nel XVIII secolo il Polesine fu sotto il dominio francese per poi subire l’invasione napoleonica e, successivamente, la dominazione austriaca. Annessa al Regno d’Italia nel 1866 partecipò attivamente sia alla prima che alla seconda guerra mondiale: nel corso di quest’ultima quarantaquattro partigiani furono trucidati dai nazifascisti. Tra i monumenti di maggior pregio storico-architettonico vanno segnalati il Sacrario, che ricorda le vittime della strage fascista e, accanto ad esso, l’oratorio di San Pietro; la chiesa parrocchiale intitolata a Santo Stefano Martire, costruita in epoca romanica e successivamente rimaneggiata; la casa padronale Labia con il parco e villa Cagnoni-Boniotti, del XVI secolo.

Numerosi rinvenimenti archeologici hanno permesso di ipotizzare l’esistenza di insediamenti umani, lungo il corso del ramo superiore del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=PO'>Po</a>, a partire dall’età del bronzo finale. Il toponimo è un composto di “villa” e di “Marziana”, che può riflettere un latino MARTIANA, formazione aggettivale dal personale MARTIUS con l’aggiunta del suffisso -ANUS, -ANA. In epoca romana sorgeva all’incrocio tra due assi viari di notevole importanza: la strada Adria-Trecenta e quella Lendinara-Ficarolo. Nel X secolo fu concessa da papa Martino al vescovo di Adria. Successivamente fu sotto la giurisdizione degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=ESTENSI'>estensi</a> anche se, insieme a tutto il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=POLESINE'>Polesine</a>, fu continuamente oggetto di contesa tra i veneziani e i carraresi per il controllo sui traffici che si svolgevano sui fiumi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=PO'>Po</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=ADIGE'>Adige</a>. Nel XV secolo scoppiò, tra gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=ESTENSI'>estensi</a> e i veneziani, la “guerra del sale” (che interruppe bruscamente l’opera di bonifica della zona nota con il nome di Ritratto della Frattesina) al termine della quale Villamarzana passò per ben tre secoli nelle mani della repubblica di Venezia. Nel XVIII secolo il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=POLESINE'>Polesine</a> fu sotto il dominio francese per poi subire l’invasione napoleonica e, successivamente, la dominazione austriaca. Annessa al Regno d’Italia nel 1866 partecipò attivamente sia alla prima che alla seconda guerra mondiale: nel corso di quest’ultima quarantaquattro partigiani furono trucidati dai nazifascisti. Tra i monumenti di maggior pregio storico-architettonico vanno segnalati il Sacrario, che ricorda le vittime della strage fascista e, accanto ad esso, l’oratorio di San Pietro; la chiesa parrocchiale intitolata a Santo Stefano Martire, costruita in epoca romanica e successivamente rimaneggiata; la casa padronale Labia con il parco e villa Cagnoni-Boniotti, del XVI secolo.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali e per quelli della Pro Loco, non ve sono altri di rilievo; per l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri l’autorità di pubblica sicurezza è esercitata, all’occorrenza, dal sindaco. L’agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, e l’allevamento sono tra le principali fonti di reddito della popolazione insieme agli insediamenti industriali. Si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e alberi da frutta e si allevano avicoli, suini e bovini da latte e da carne. Si registra, inoltre, la presenza di industrie tessili, di abbigliamento, del legno, metallurgiche ed edili. Fra i servizi pubblici non vi sono strutture sociali di rilievo, quali asili nido e case di riposo, le strutture scolastiche locali permettono il conseguimento del titolo di studio obbligatorio e quelle ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali e per quelli della Pro Loco, non ve sono altri di rilievo; per l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri l’autorità di pubblica sicurezza è esercitata, all’occorrenza, dal sindaco. L’agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, e l’allevamento sono tra le principali fonti di reddito della popolazione insieme agli insediamenti industriali. Si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e alberi da frutta e si allevano avicoli, suini e bovini da latte e da carne. Si registra, inoltre, la presenza di industrie tessili, di abbigliamento, del legno, metallurgiche ed edili. Fra i servizi pubblici non vi sono strutture sociali di rilievo, quali asili nido e case di riposo, le strutture scolastiche locali permettono il conseguimento del titolo di studio obbligatorio e quelle ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Poco frequentata sia per turismo -per l’assenza di attrattive significative- che per lavoro, vive un rapporto non rilevante con i centri del circondario. Speciali eventi ricorrenti sono la festa del grano, a luglio, con la trebbiatura “come ai vecchi tempi” e mostre campionarie di agricoltura, industria e artigianato. La festa del Patrono, Santo Stefano, viene celebrata il 2 agosto.

Poco frequentata sia per turismo -per l’assenza di attrattive significative- che per lavoro, vive un rapporto non rilevante con i centri del circondario. Speciali eventi ricorrenti sono la festa del grano, a luglio, con la trebbiatura “come ai vecchi tempi” e mostre campionarie di agricoltura, industria e artigianato. La festa del Patrono, Santo Stefano, viene celebrata il 2 agosto.

Località

Gambero, Gognano, Passo di Villamarzana

Gambero, Gognano, Passo di Villamarzana

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Villamarzana rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.