Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una modesta presenza del settore industriale. I villafranchesi, con un indice di vecchiaia alto, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche sensibili. L’abitato, che sorge arroccato su un modesto colle, è interessato da una forte crescita edilizia; ha un andamento plano-altimetrico movimentato. Nello stemma comunale, aureo, concesso con Decreto del Capo del Governo, spiccano quattro pali neri, attraversati da una gemella rossa.

Comune collinare, di origine medievale, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una modesta presenza del settore industriale. I villafranchesi, con un indice di vecchiaia alto, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche sensibili. L’abitato, che sorge arroccato su un modesto colle, è interessato da una forte crescita edilizia; ha un andamento plano-altimetrico movimentato. Nello stemma comunale, aureo, concesso con Decreto del Capo del Governo, spiccano quattro pali neri, attraversati da una gemella rossa.

Storia

Per quanto concerne l’origine del toponimo, è noto che esso è stato Villafranca fino all’anno 1863. Gli studiosi sono concordi nel sostenere che esso è un tipo toponomastico ben conosciuto in Sicilia e altrove. L’origine del comune risale all’epoca medievale, come testimoniano numerosi reperti archeologici della zona. Il feudo nel 1098 fu sottoposto alla giurisdizione del nobile archimandrita di Messina, per volere del conte Ruggero il Normanno. Le attestazioni documentate certe a tal proposito sono molto esigue, così come sono povere di eventi e pagine memorabili le vicende storiche che contraddistinsero il borgo originario. Notizie più sicure si hanno sulla costituzione dell’attuale centro abitato: nell’anno 1499 ottenne la “licentia populandi” il feudatario Antonio Alliata. Successivamente, nell’anno 1609, l’amministrazione del casale fu esercitata da Francesco Alliata, che ottenne anche il titolo di principe. Furono i discendenti di questa famiglia che si occuparono dello sviluppo economico e artistico del feudo, fino al 1812, anno in cui in Sicilia furono aboliti tutti i diritti feudali. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati, che costituiscono il suo patrimonio artistico, meritano di essere segnalate: la chiesa madre, edificata nel XVI secolo, con un pregevole impianto cinquecentesco, gravemente danneggiata dal violento terremoto del 1968; la parrocchiale di San Giovanni, costruita nel Seicento, che presenta una sola navata e un raffinato portale decorato con colonne tortili; la chiesetta del Carmine, eretta nel XVI secolo.

Per quanto concerne l’origine del toponimo, è noto che esso è stato Villafranca fino all’anno 1863. Gli studiosi sono concordi nel sostenere che esso è un tipo toponomastico ben conosciuto in Sicilia e altrove. L’origine del comune risale all’epoca medievale, come testimoniano numerosi reperti archeologici della zona. Il feudo nel 1098 fu sottoposto alla giurisdizione del nobile archimandrita di Messina, per volere del conte Ruggero il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNO'>Normanno</a>. Le attestazioni documentate certe a tal proposito sono molto esigue, così come sono povere di eventi e pagine memorabili le vicende storiche che contraddistinsero il borgo originario. Notizie più sicure si hanno sulla costituzione dell’attuale centro abitato: nell’anno 1499 ottenne la “licentia populandi” il feudatario Antonio Alliata. Successivamente, nell’anno 1609, l’amministrazione del casale fu esercitata da Francesco Alliata, che ottenne anche il titolo di principe. Furono i discendenti di questa famiglia che si occuparono dello sviluppo economico e artistico del feudo, fino al 1812, anno in cui in Sicilia furono aboliti tutti i diritti feudali. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati, che costituiscono il suo patrimonio artistico, meritano di essere segnalate: la chiesa madre, edificata nel XVI secolo, con un pregevole impianto cinquecentesco, gravemente danneggiata dal violento terremoto del 1968; la parrocchiale di San Giovanni, costruita nel Seicento, che presenta una sola navata e un raffinato portale decorato con colonne tortili; la chiesetta del Carmine, eretta nel XVI secolo.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario, molto favorito dalla fertilità del terreno e dal clima mite, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, vite, olivo, agrumeti e altri frutteti nonché con l’allevamento di ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, dell’abbigliamento, della gioielleria e dell’edilizia. Il terziario si compone, oltre che di una sufficiente rete commerciale, anche dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; l’arricchimento culturale è garantito dalla biblioteca intitolata al barone Giuseppe Antonio Russo. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Per gli appassionati dello sport sono a disposizione campi da basket e da pallavolo nonché una palestra. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario, molto favorito dalla fertilità del terreno e dal clima mite, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, vite, olivo, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMETI'>agrumeti</a> e altri frutteti nonché con l’allevamento di ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, dell’abbigliamento, della gioielleria e dell’edilizia. Il terziario si compone, oltre che di una sufficiente rete commerciale, anche dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; l’arricchimento culturale è garantito dalla biblioteca intitolata al barone Giuseppe Antonio Russo. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Per gli appassionati dello sport sono a disposizione campi da basket e da pallavolo nonché una palestra. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

La natura incantevole e incontaminata che la circonda nonché la vicinanza a siti naturalistici di una certa importanza la rendono luogo ideale per gli amanti della tranquillità e gli appassionati delle gite all’insegna del binomio natura-cultura. Resta, però, priva di un apprezzabile movimento turistico, sia per la carenza di strutture ricettive adeguate, sia per la perifericità rispetto ai grandi circuiti di traffico. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Fatta eccezione per la fiera generale delle mercanzie, non vi si svolgono particolari manifestazioni che potrebbero allietare la popolazione e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, Sant’Eucarpio, si celebra il 18 marzo.

La natura incantevole e incontaminata che la circonda nonché la vicinanza a siti naturalistici di una certa importanza la rendono luogo ideale per gli amanti della tranquillità e gli appassionati delle gite all’insegna del binomio natura-cultura. Resta, però, priva di un apprezzabile movimento turistico, sia per la carenza di strutture ricettive adeguate, sia per la perifericità rispetto ai grandi circuiti di traffico. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Fatta eccezione per la fiera generale delle mercanzie, non vi si svolgono particolari manifestazioni che potrebbero allietare la popolazione e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, Sant’Eucarpio, si celebra il 18 marzo.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Villafranca Sicula rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.