Descrizione

Comune di pianura, di antiche origini, con un'economia di tipo agricolo e industriale. La comunità dei villachiaresi presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media e si distribuisce tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, varie case sparse e le località di Bompensiero, Martinenghe, Villabuona e Villagana. Il territorio, ricco di vegetazione, è attraversato da più corsi d'acqua e canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività; il suo profilo geometrico è del tutto regolare, con impercettibili differenze di altitudine. L'abitato, dall'andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante, è interessato da una forte crescita edilizia, che non ne ha cancellato i suggestivi scorci paesaggistici.

Comune di pianura, di antiche origini, con un'economia di tipo agricolo e industriale. La comunità dei villachiaresi presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media e si distribuisce tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, varie case sparse e le località di Bompensiero, Martinenghe, Villabuona e Villagana. Il territorio, ricco di vegetazione, è attraversato da più corsi d'acqua e canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività; il suo profilo geometrico è del tutto regolare, con impercettibili differenze di altitudine. L'abitato, dall'andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante, è interessato da una forte crescita edilizia, che non ne ha cancellato i suggestivi scorci paesaggistici.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono probabilmente a epoca preistorica; a questi ne subentrarono altri fino ad arrivare alla colonizzazione dei romani, la cui presenza è testimoniata dal rinvenimento di vari reperti archeologici, databili tra il II secolo a.C. e il II d.C. Il toponimo è un composto di VILLA, che in latino significa 'dimora di campagna, fattoria con podere, casa, villaggio', e dell'aggettivo CLARUS, usato nel senso di 'luogo spogliato di alberi' oppure fatto derivare dal nome latino di persona CLARUS o dalla locale devozione per Santa Chiara. Antico possedimento cremonese, nel secolo VIII entrò a far parte delle proprietà di un monastero, che fondò, nell'attuale località di Martinenghe, il convento agostiniano di San Vittore di Ripalta. Passata sotto l'influenza di Brescia, fu trasformata in un luogo fortificato, con la costruzione di una rocca. Nel corso del Duecento fu infeudata alla nobile famiglia dei Martinengo, che governavano su una vasta area comprendente numerose località circostanti. Dopo alterne vicende, nella prima metà del XV secolo si consegnò spontaneamente al conte di Carmagnola. A partire dal Seicento la sua fortezza divenne il covo dei più temibili fuorilegge della zona. Tra i monumenti spiccano: la parrocchiale di Santa Chiara, ricostruita nel XV secolo; la chiesa di San Pietro; il cinquecentesco santuario della Madonna del Rì o Rio, così chiamata perché edificata in un luogo, un tempo, ricco di sorgenti; il castello dei Martinengo e quello di Villagana, in cui è possibile ammirare alcune sale quattrocentesche.

I primi insediamenti nella zona risalgono probabilmente a epoca preistorica; a questi ne subentrarono altri fino ad arrivare alla colonizzazione dei romani, la cui presenza è testimoniata dal rinvenimento di vari reperti archeologici, databili tra il II secolo a.C. e il II d.C. Il toponimo è un composto di VILLA, che in latino significa 'dimora di campagna, fattoria con podere, casa, villaggio', e dell'aggettivo CLARUS, usato nel senso di 'luogo spogliato di alberi' oppure fatto derivare dal nome latino di persona CLARUS o dalla locale devozione per Santa Chiara. Antico possedimento cremonese, nel secolo VIII entrò a far parte delle proprietà di un monastero, che fondò, nell'attuale località di Martinenghe, il convento agostiniano di San Vittore di Ripalta. Passata sotto l'influenza di Brescia, fu trasformata in un luogo fortificato, con la costruzione di una rocca. Nel corso del Duecento fu infeudata alla nobile famiglia dei Martinengo, che governavano su una vasta area comprendente numerose località circostanti. Dopo alterne vicende, nella prima metà del XV secolo si consegnò spontaneamente al conte di Carmagnola. A partire dal Seicento la sua fortezza divenne il covo dei più temibili fuorilegge della zona. Tra i monumenti spiccano: la parrocchiale di Santa Chiara, ricostruita nel XV secolo; la chiesa di San Pietro; il cinquecentesco santuario della Madonna del Rì o Rio, così chiamata perché edificata in un luogo, un tempo, ricco di sorgenti; il castello dei Martinengo e quello di Villagana, in cui è possibile ammirare alcune sale quattrocentesche.

Economia

Sotto il profilo burocratico non offre una vasta scelta di servizi, limitandosi a fornire le normali prestazioni connesse alle attività municipali e postali. Sul posto manca una stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. L'economia locale, che non ha abbandonato l'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si avvale di proficue coltivazioni di cereali, frumento e foraggi; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l'allevamento di bovini, suini e avicoli. L'industria è costituita da più aziende che operano nei comparti edile, elettrico, elettronico, metallurgico, tessile e dell'abbigliamento; a queste si affiancano varie iniziative artigianali. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. La presenza del servizio bancario permette l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Non vi sono strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico.

Sotto il profilo burocratico non offre una vasta scelta di servizi, limitandosi a fornire le normali prestazioni connesse alle attività municipali e postali. Sul posto manca una stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. L'economia locale, che non ha abbandonato l'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si avvale di proficue coltivazioni di cereali, frumento e foraggi; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l'allevamento di bovini, suini e avicoli. L'industria è costituita da più aziende che operano nei comparti edile, elettrico, elettronico, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> e dell'abbigliamento; a queste si affiancano varie iniziative artigianali. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. La presenza del servizio bancario permette l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Non vi sono strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, pur meritando di essere visitata per il suo pregevole patrimonio storico-architettonico, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alle industrie, che hanno contribuito a mitigare la massiccia emigrazione degli anni passati, consentendo di richiamare manodopera anche dai dintorni. I rapporti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, sono piuttosto intensi e favoriti da un agevole sistema di collegamenti. Non si registrano particolari manifestazioni turistiche o folcloristiche capaci di attrarre significativi flussi di visitatori. La festa della Patrona, Santa Chiara, si celebra l'11 agosto.

Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, pur meritando di essere visitata per il suo pregevole patrimonio storico-architettonico, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alle industrie, che hanno contribuito a mitigare la massiccia emigrazione degli anni passati, consentendo di richiamare manodopera anche dai dintorni. I rapporti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, sono piuttosto intensi e favoriti da un agevole sistema di collegamenti. Non si registrano particolari manifestazioni turistiche o folcloristiche capaci di attrarre significativi flussi di visitatori. La festa della Patrona, Santa Chiara, si celebra l'11 agosto.

Località

Bompensiero, Martinenghe, Villabuona, Villagana, Vittorie

Bompensiero, Martinenghe, Villabuona, Villagana, Vittorie

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Villachiara rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.