Descrizione

Cittadina di pianura di origine medievale; il terziario e le tradizionali attività rurali rappresentano le componenti principali della sua economia. Una piccola parte dei liternesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, ha posto la propria dimora in case sparse sui fondi ma la stragrande maggioranza della comunità è concentrata nel capoluogo comunale. L'abitato presenta un'ordinata struttura a scacchiera e sta attraversando una fase di significativa espansione edilizia, che l'ha già reso contiguo al limitrofo comune di Casal di Principe. Il territorio comunale, caratterizzato da un profilo geometrico uniforme, rivela nell'aspetto l'opera di trasformazione condotta dall'uomo nel corso dei secoli: invaso un tempo da vasti acquitrini, è oggi ricoperto da regolari filari di viti, frutteti e seminativi, bagnati da numerosi corsi d'acqua naturali e artificiali. Una varia fauna acquatica (fischioni, alzavole, germani reali, marzaiole, folaghe e gallinelle d'acqua) trova riparo nella fitta vegetazione palustre che orla le rive dei canali e dei torrenti. Sullo sfondo d'argento dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggiano tre pini posti sulla cima di tre dune mamellari –quella centrale è più alta delle laterali–.

Cittadina di pianura di origine medievale; il terziario e le tradizionali attività rurali rappresentano le componenti principali della sua economia. Una piccola parte dei liternesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, ha posto la propria dimora in case sparse sui fondi ma la stragrande maggioranza della comunità è concentrata nel capoluogo comunale. L'abitato presenta un'ordinata struttura a scacchiera e sta attraversando una fase di significativa espansione edilizia, che l'ha già reso contiguo al limitrofo comune di Casal di Principe. Il territorio comunale, caratterizzato da un profilo geometrico uniforme, rivela nell'aspetto l'opera di trasformazione condotta dall'uomo nel corso dei secoli: invaso un tempo da vasti acquitrini, è oggi ricoperto da regolari filari di viti, frutteti e seminativi, bagnati da numerosi corsi d'acqua naturali e artificiali. Una varia fauna acquatica (fischioni, alzavole, germani reali, marzaiole, folaghe e gallinelle d'acqua) trova riparo nella fitta vegetazione palustre che orla le rive dei canali e dei torrenti. Sullo sfondo d'argento dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggiano tre pini posti sulla cima di tre dune mamellari –quella centrale è più alta delle laterali–.

Storia

Menzionata per la prima volta in un documento del 703 d.C. del duca di Benevento Gisulfo I, sorse in un sito devastato dalle incursioni barbariche e reso insalubre e malarico dalla presenza di numerose paludi. Ricordata in epoca angioina per la presenza di un castello fatto costruire da Carlo I d'Angiò, appartenne alle famiglie Origlia e Carafa di Stadera; tornata nel regio demanio, pervenne nel Cinquecento ad Alfonso D'Avalos D'Aquino. Fondamentali per lo sviluppo economico del luogo furono le opere di bonifica iniziate nel 1539 dal viceré Don Pedro di Toledo e riprese più volte nei secoli successivi. Il toponimo, che è stato Vico di Pantano fino al 1927, con chiaro riferimento alla natura paludosa del territorio comunale, è un composto di “villa”, ‘fattoria con podere, dimora di campagna' oppure ‘piccolo insediamento', e di “Literno”, in ricordo dell'antico insediamento romano di LITERNUM, che sorgeva nelle vicinanze. Il patrimonio storico-architettonico locale annovera la cinquecentesca chiesa di Santa Maria Assunta, quella ottocentesca di Santa Maria del Pantano, meta di pellegrinaggi, e la cappella della Madonna della Pietà, risalente anch'essa all'Ottocento. In piazza De Gasperi è inoltre possibile ammirare un'antica stele dedicata a Scipione l'Africano, il quale morì nella sua villa situata nei pressi dell'antica LITERNUM.

Menzionata per la prima volta in un documento del 703 d.C. del duca di Benevento Gisulfo I, sorse in un sito devastato dalle incursioni barbariche e reso insalubre e malarico dalla presenza di numerose paludi. Ricordata in epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANGIOINA'>angioina</a> per la presenza di un castello fatto costruire da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARLOIDANGIO'>Carlo I d'Angiò</a>, appartenne alle famiglie Origlia e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARAFA'>Carafa</a> di Stadera; tornata nel regio demanio, pervenne nel Cinquecento ad <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ALFONSODAVALOSDAQUINO'>Alfonso D'Avalos D'Aquino</a>. Fondamentali per lo sviluppo economico del luogo furono le opere di bonifica iniziate nel 1539 dal viceré Don Pedro di Toledo e riprese più volte nei secoli successivi. Il toponimo, che è stato Vico di Pantano fino al 1927, con chiaro riferimento alla natura paludosa del territorio comunale, è un composto di “villa”, ‘fattoria con podere, dimora di campagna' oppure ‘piccolo insediamento', e di “Literno”, in ricordo dell'antico insediamento romano di LITERNUM, che sorgeva nelle vicinanze. Il patrimonio storico-architettonico locale annovera la cinquecentesca chiesa di Santa Maria Assunta, quella ottocentesca di Santa Maria del Pantano, meta di pellegrinaggi, e la cappella della Madonna della Pietà, risalente anch'essa all'Ottocento. In piazza De Gasperi è inoltre possibile ammirare un'antica stele dedicata a Scipione l'Africano, il quale morì nella sua villa situata nei pressi dell'antica LITERNUM.

Economia

L'economia locale attraversa una fase di stasi, che determina consistenti fenomeni di pendolarismo. L'agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, pomodori, e frutta –soprattutto uva–, pur rappresentando ancora una non trascurabile fonte di reddito, appare in forte contrazione. Il settore secondario, caratterizzato da dimensioni aziendali artigianali e attivo in comparti tradizionali, quali quelli alimentare, edile, metallurgico, del legno, della lavorazione della pietra e dei materiali da costruzione, riesce ad assorbire solo un'esigua fetta della manodopera disponibile sul posto. Il terziario, invece, fa registrare un soddisfacente livello di sviluppo, includendo una rete distributiva commisurata alle esigenze della comunità e servizi qualificati, come quello bancario e le assicurazioni. Sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone delle scuole dell'obbligo, di una biblioteca comunale e di una qualificata assistenza sanitaria, garantita da un presidio di guardia medica, un ambulatorio di assistenza specialistica, un laboratorio di patologia clinica convenzionato e dalla farmacia; vanta inoltre una buona capacità ricettiva, assicurata da ristoranti e alberghi.

L'economia locale attraversa una fase di stasi, che determina consistenti fenomeni di pendolarismo. L'agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, pomodori, e frutta –soprattutto uva–, pur rappresentando ancora una non trascurabile fonte di reddito, appare in forte contrazione. Il settore secondario, caratterizzato da dimensioni aziendali artigianali e attivo in comparti tradizionali, quali quelli alimentare, edile, metallurgico, del legno, della lavorazione della pietra e dei materiali da costruzione, riesce ad assorbire solo un'esigua fetta della manodopera disponibile sul posto. Il terziario, invece, fa registrare un soddisfacente livello di sviluppo, includendo una rete distributiva commisurata alle esigenze della comunità e servizi qualificati, come quello bancario e le assicurazioni. Sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone delle scuole dell'obbligo, di una biblioteca comunale e di una qualificata assistenza sanitaria, garantita da un presidio di guardia medica, un ambulatorio di assistenza specialistica, un laboratorio di patologia clinica convenzionato e dalla farmacia; vanta inoltre una buona capacità ricettiva, assicurata da ristoranti e alberghi.

Relazioni

Esercita un buon richiamo sul movimento turistico soprattutto nella bella stagione grazie alla vicinanza del litorale tirrenico e della Riserva naturale regionale Foce Volturno-Costa Licola; in seguito alla bonifica dei Regi Lagni, inoltre, è divenuta un importante mercato agricolo e per tale motivo intrattiene vivaci rapporti commerciali non soltanto con i comuni limitrofi. Il mercato infrasettimanale del mercoledì contribuisce a favorire i contatti con l'esterno. Non si segnalano manifestazioni folcloriche di rilevanza intercomunale. La festa del Patrono, San Tammaro, si celebra il 16 gennaio.

Esercita un buon richiamo sul movimento turistico soprattutto nella bella stagione grazie alla vicinanza del litorale tirrenico e della Riserva naturale regionale Foce Volturno-Costa Licola; in seguito alla bonifica dei Regi Lagni, inoltre, è divenuta un importante mercato agricolo e per tale motivo intrattiene vivaci rapporti commerciali non soltanto con i comuni limitrofi. Il mercato infrasettimanale del mercoledì contribuisce a favorire i contatti con l'esterno. Non si segnalano manifestazioni folcloriche di rilevanza intercomunale. La festa del Patrono, San Tammaro, si celebra il 16 gennaio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Villa Literno rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.