Descrizione

Centro di collina, di origine antica, la cui economia si basa soprattutto sull'industria, oltre che sull'agricoltura. I villesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, interessato da una crescita edilizia. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con quote comprese tra i 270 e i 501 metri di altitudine, e offre un panorama basso-collinaredi indiscutibile fascino. L'abitato, che conserva la struttura architettonica originaria, con significative tracce del passato accanto a edifici moderni, ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del 1952, riproduce, su sfondo aureo, una croce di Sant'Andrea rossa (colori di Bergamo). Nelle quattro parti in cui è suddiviso lo scudo si riportano: la scritta in oro SPQR, posta a significare le origini romane di Villa di Serio, il leone d'oro di San Marco, a ricordo della dominazione esercitata dalla Repubblica di San Marco dal 1400 al 1800 circa, e i sassi che da un lato rappresentano il martirio (lapidazione) subito da Santo Stefano, Patrono del comune, e dall'altro i sassi del fiume Serio nonché la cava esistente sul territorio villese.

Centro di collina, di origine antica, la cui economia si basa soprattutto sull'industria, oltre che sull'agricoltura. I villesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, interessato da una crescita edilizia. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con quote comprese tra i 270 e i 501 metri di altitudine, e offre un panorama basso-collinaredi indiscutibile fascino. L'abitato, che conserva la struttura architettonica originaria, con significative tracce del passato accanto a edifici moderni, ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del 1952, riproduce, su sfondo aureo, una croce di Sant'Andrea rossa (colori di Bergamo). Nelle quattro parti in cui è suddiviso lo scudo si riportano: la scritta in oro SPQR, posta a significare le origini romane di Villa di Serio, il leone d'oro di San Marco, a ricordo della dominazione esercitata dalla Repubblica di San Marco dal 1400 al 1800 circa, e i sassi che da un lato rappresentano il martirio (lapidazione) subito da Santo Stefano, Patrono del comune, e dall'altro i sassi del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SERIO'>Serio</a> nonché la cava esistente sul territorio villese.

Storia

Citata per la prima volta in documenti della metà del IX secolo, ha origini più antiche, come dimostra il rinvenimento nella zona di diversi sarcofagi risalenti alla fine del III o all'inizio del IV secolo dopo Cristo. Il toponimo, che in passato assunse anche la forma di Riva di Sèrio, è di chiara etimologia: al termine "villa" si è aggiunta la specificazione "di Sèrio", in riferimento all'ubicazione dell'abitato. Funestata dalle lotte tra guelfi e ghibellini, viene nuovamente citata in un atto del 1473, a proposito della vasta opera di bonifica avviata da Bartolomeo Colleoni, con la derivazione di un canale dal Sèrio per l'irrigazione dell'intera pianura bergamasca. Dal XV secolo, al pari dei territori circostanti, fu annessa alla Repubblica veneta, che le concesse vari privilegi, conservati fino al declino della Sere nissima, sul finire del Settecento. La storia successiva alla restaurazione austriaca vede la partecipazione ai moti risorgimentali nonché alle vicende nazionali e internazionali della seconda metà dell'Ottocento e della prima del Novecento. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: il settecentesco palazzo Carrara, che conserva all'interno una cappella dedicata all'Addolorata; la villa Pelliccioli, Meucci, eretta verso la fine del 1600; il santuario della Beata Vergine del Buon Consiglio, di stile neogotico, edificato agli inizi del 1900 sui resti di un precedente edificio di culto del XIV secolo, e la settecentesca chiesa parrocchiale, dedicata a Santo Stefano protomartire, con facciata in stile barocco.

Citata per la prima volta in documenti della metà del IX secolo, ha origini più antiche, come dimostra il rinvenimento nella zona di diversi sarcofagi risalenti alla fine del III o all'inizio del IV secolo dopo Cristo. Il toponimo, che in passato assunse anche la forma di Riva di Sèrio, è di chiara etimologia: al termine "villa" si è aggiunta la specificazione "di Sèrio", in riferimento all'ubicazione dell'abitato. Funestata dalle lotte tra guelfi e ghibellini, viene nuovamente citata in un atto del 1473, a proposito della vasta opera di bonifica avviata da Bartolomeo Colleoni, con la derivazione di un canale dal Sèrio per l'irrigazione dell'intera pianura bergamasca. Dal XV secolo, al pari dei territori circostanti, fu annessa alla Repubblica veneta, che le concesse vari privilegi, conservati fino al declino della Sere nissima, sul finire del Settecento. La storia successiva alla restaurazione austriaca vede la partecipazione ai moti risorgimentali nonché alle vicende nazionali e internazionali della seconda metà dell'Ottocento e della prima del Novecento. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: il settecentesco palazzo Carrara, che conserva all'interno una cappella dedicata all'Addolorata; la villa Pelliccioli, Meucci, eretta verso la fine del 1600; il santuario della Beata Vergine del Buon Consiglio, di stile neogotico, edificato agli inizi del 1900 sui resti di un precedente edificio di culto del XIV secolo, e la settecentesca chiesa parrocchiale, dedicata a Santo Stefano protomartire, con facciata in stile barocco.

Economia

L'economia locale, particolarmente fiorente, è rimasta solo in parte legata all'agricoltura: si coltivano cereali, vigneti e frutteti; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. Il settore che offre maggiori possibilità di occupazione risulta, tuttavia, quello industriale, con forte presenza di fabbriche metalmeccaniche e tessili, affiancate da aziende che operano nei comparti edile, dell'editoria e del legno. Il servizio di intermediazione monetaria e quello di consulenza informatica arricchiscono il panorama delle attività terziarie, che comprendono anche una buona rete distributiva. Tra le strutture sociali si registra la presenza di un asilo nido. È possibile frequentare le scuole dell'obbligo ma mancano strutture destinate all'arricchimento culturale, come biblioteche o musei. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

L'economia locale, particolarmente fiorente, è rimasta solo in parte legata all'agricoltura: si coltivano cereali, vigneti e frutteti; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. Il settore che offre maggiori possibilità di occupazione risulta, tuttavia, quello industriale, con forte presenza di fabbriche metalmeccaniche e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILI'>tessili</a>, affiancate da aziende che operano nei comparti edile, dell'editoria e del legno. Il servizio di intermediazione monetaria e quello di consulenza informatica arricchiscono il panorama delle attività terziarie, che comprendono anche una buona rete distributiva. Tra le strutture sociali si registra la presenza di un asilo nido. È possibile frequentare le scuole dell'obbligo ma mancano strutture destinate all'arricchimento culturale, come biblioteche o musei. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alla presenza delle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti localmente, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, tra cui merita di essere citata la sagra dell'uva, che si svolge a settembre, con sfilata di carri e degustazione di vini. Il Patrono, Santo Stefano, si festeggia il 26 dicembre; il giorno di astensione dal lavoro è il 26 aprile, festa della Madonna del Buon Consiglio.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alla presenza delle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti localmente, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, tra cui merita di essere citata la sagra dell'uva, che si svolge a settembre, con sfilata di carri e degustazione di vini. Il Patrono, Santo Stefano, si festeggia il 26 dicembre; il giorno di astensione dal lavoro è il 26 aprile, festa della Madonna del Buon Consiglio.

Località

Rinnovata

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Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Villa di Serio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.