Descrizione

Centro collinare, di origine antica, con un'economia basata sia sull'agricoltura che sull'industria. I villadaddesi presentano un indice di vecchiaia nella media e risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale, che fa registrare una forte crescita edilizia, nonché nelle località minori e in alcune decine di case sparse. Il territorio, su cui le località di Galgina, Le Rate, Rossera e Valle sono distribuite in suggestiva e panoramica posizione basso-collinare, mostra un profilo geometrico ondulato, con quote che vanno dai 194 ai 641 metri. L'abitato, che, con i resti di fortificazioni medievali, ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, è circondato da una lussureggiante vegetazione; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, aureo, concesso con Decreto del 1971, raffigura sette torri rosse che attraversano un fiume azzurro posto in banda. Il fiume rappresenta l'Adda, che attraversa il comprensorio comunale; le sette torri ricordano le fortezze esistenti nel medioevo a protezione degli abitanti di Villa d'Adda, munitissima terra di confine.

Centro collinare, di origine antica, con un'economia basata sia sull'agricoltura che sull'industria. I villadaddesi presentano un indice di vecchiaia nella media e risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale, che fa registrare una forte crescita edilizia, nonché nelle località minori e in alcune decine di case sparse. Il territorio, su cui le località di Galgina, Le Rate, Rossera e Valle sono distribuite in suggestiva e panoramica posizione basso-collinare, mostra un profilo geometrico ondulato, con quote che vanno dai 194 ai 641 metri. L'abitato, che, con i resti di fortificazioni medievali, ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, è circondato da una lussureggiante vegetazione; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, aureo, concesso con Decreto del 1971, raffigura sette torri rosse che attraversano un fiume azzurro posto in banda. Il fiume rappresenta l'Adda, che attraversa il comprensorio comunale; le sette torri ricordano le fortezze esistenti nel medioevo a protezione degli abitanti di Villa d'Adda, munitissima terra di confine.

Storia

Abitata fin da epoca romana, come testimoniato dal rinvenimento nella zona di molti reperti archeologici, tra cui figurano varie urne sepolcrali, ha un toponimo di chiara etimologia. Feudo di famiglie locali, nel XII secolo acquistò grande rilevanza: posta a confine col Ducato di Milano, fu dotata di possenti fortificazioni, venendo dichiarata, nel 1193, 'borgo di Bergamo', dal podestà della città, che le concesse esenzioni e privilegi, compreso quello di tenere il mercato settimanale. Nella prima metà del XV secolo, dopo essere stata a lungo travagliata dalle lotte tra guelfi e ghibellini, fu annessa alla Repubblica veneta, entrando a far parte, nel 1454, dell'Isola Bergamasca. Saccheggiata, agli inizi del Cinquecento, dalle truppe milanesi di Carlo d'Amboise, nel 1630 fu investita dalla terribile epidemia di peste introdotta dai lanzichenecchi, che ne decimò la popolazione. Il resto della dominazione veneziana fu caratterizzato da un forte sviluppo economico, grazie soprattutto all'intensificarsi degli scambi commerciali. Le vicende successive furono quelle di tutta la zona. Tra i monumenti spiccano: l'antica chiesa parrocchiale, della seconda metà del XV secolo; la nuova parrocchiale di Sant'Andrea, costruita nel Settecento; la chiesa di San Giovanni Evangelista; una torre medioevale, in località Borgo; altri fortilizi sparsi sul territorio; varie ville settecentesche e ottocentesche, come la villa Perico, costruita verso la fine del 1800, e la villa Rossera, eretta sui resti di un preesistente castello.

Abitata fin da epoca romana, come testimoniato dal rinvenimento nella zona di molti reperti archeologici, tra cui figurano varie urne sepolcrali, ha un toponimo di chiara etimologia. Feudo di famiglie locali, nel XII secolo acquistò grande rilevanza: posta a confine col <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUCATODIMILANO'>Ducato di Milano</a>, fu dotata di possenti fortificazioni, venendo dichiarata, nel 1193, 'borgo di Bergamo', dal podestà della città, che le concesse esenzioni e privilegi, compreso quello di tenere il mercato settimanale. Nella prima metà del XV secolo, dopo essere stata a lungo travagliata dalle lotte tra guelfi e ghibellini, fu annessa alla Repubblica veneta, entrando a far parte, nel 1454, dell'Isola Bergamasca. Saccheggiata, agli inizi del Cinquecento, dalle truppe milanesi di Carlo d'Amboise, nel 1630 fu investita dalla terribile epidemia di peste introdotta dai lanzichenecchi, che ne decimò la popolazione. Il resto della dominazione veneziana fu caratterizzato da un forte sviluppo economico, grazie soprattutto all'intensificarsi degli scambi commerciali. Le vicende successive furono quelle di tutta la zona. Tra i monumenti spiccano: l'antica chiesa parrocchiale, della seconda metà del XV secolo; la nuova parrocchiale di Sant'Andrea, costruita nel Settecento; la chiesa di San Giovanni Evangelista; una torre medioevale, in località Borgo; altri fortilizi sparsi sul territorio; varie ville settecentesche e ottocentesche, come la villa Perico, costruita verso la fine del 1800, e la villa Rossera, eretta sui resti di un preesistente castello.

Economia

L'economia locale, che non ha abbandonato l'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si avvale di proficue coltivazioni di cereali, frumento, foraggi, vite e frutteti; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da più aziende che operano nei comparti edile, tessile, metalmeccanico e del legno. Il terziario si compone di una discreta rete distributiva e dell'insieme dei servizi, che comprendono l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria nonché attività di consulenza informatica. Tra le strutture sociali si registra la presenza di un asilo nido. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

L'economia locale, che non ha abbandonato l'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si avvale di proficue coltivazioni di cereali, frumento, foraggi, vite e frutteti; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da più aziende che operano nei comparti edile, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, metalmeccanico e del legno. Il terziario si compone di una discreta rete distributiva e dell'insieme dei servizi, che comprendono l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria nonché attività di consulenza informatica. Tra le strutture sociali si registra la presenza di un asilo nido. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell'agriturismo bergamasco, per l'amenità del paesaggio e le specialità gastronomiche locali, tra cui i piatti a base di funghi, sta registrando un discreto sviluppo del turismo, offrendo a quanti vi si rechino anche la possibilità di visitare il vicino Parco dell'Adda nord. Abbastanza frequentata pure per lavoro, grazie alle industrie che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene intensi rapporti con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per frequentare gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e usufruire dei servizi non forniti sul posto, aiutata da un agevole sistema di comunicazioni. Tra le manifestazioni organizzate nel corso dell'anno va ricordata la mostra micologica, che si tiene ad agosto. La festa del Patrono, Sant'Andrea, viene celebrata il 30 novembre.

Inserita negli itinerari dell'agriturismo bergamasco, per l'amenità del paesaggio e le specialità gastronomiche locali, tra cui i piatti a base di funghi, sta registrando un discreto sviluppo del turismo, offrendo a quanti vi si rechino anche la possibilità di visitare il vicino Parco dell'Adda nord. Abbastanza frequentata pure per lavoro, grazie alle industrie che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene intensi rapporti con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per frequentare gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e usufruire dei servizi non forniti sul posto, aiutata da un agevole sistema di comunicazioni. Tra le manifestazioni organizzate nel corso dell'anno va ricordata la mostra micologica, che si tiene ad agosto. La festa del Patrono, Sant'Andrea, viene celebrata il 30 novembre.

Località

Cadernoldo, Fiume Adda, Galgina, Rossera, Valle

Cadernoldo, Fiume Adda, Galgina, Rossera, Valle

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Villa d'Adda rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.