Descrizione

Centro di pianura, di origine romana. La sua economia si basa sia sull’agricoltura sia su attività industriali. I vigodarzerani, con un indice di vecchiaia nella media, si distribuiscono per lo più nel capoluogo comunale, oltre che nelle località Saletto, Tavo e Terraglione; molto elevato è il numero delle case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti; la vicinanza a un’ansa del fiume ne ha determinato la configurazione paesaggistica. L’abitato, caratterizzato da qualche tempo anche da una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Il primo campo, azzurro, racchiude una torre argentata, merlata alla guelfa, fondata su una verde campagna e attraversata da un fiume azzurro; nella seconda sezione campeggiano tre rose rosse su sfondo argentato; nel terzo quarto, anch’esso d’argento, spicca una stella rossa a sei raggi, circondata da altre dodici stelle dello stesso colore; la quarta sezione, infine, è a fasce dorate e rosse.

Centro di pianura, di origine romana. La sua economia si basa sia sull’agricoltura sia su attività industriali. I vigodarzerani, con un indice di vecchiaia nella media, si distribuiscono per lo più nel capoluogo comunale, oltre che nelle località Saletto, Tavo e Terraglione; molto elevato è il numero delle case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti; la vicinanza a un’ansa del fiume ne ha determinato la configurazione paesaggistica. L’abitato, caratterizzato da qualche tempo anche da una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Il primo campo, azzurro, racchiude una torre argentata, merlata alla guelfa, fondata su una verde campagna e attraversata da un fiume azzurro; nella seconda sezione campeggiano tre rose rosse su sfondo argentato; nel terzo quarto, anch’esso d’argento, spicca una stella rossa a sei raggi, circondata da altre dodici stelle dello stesso colore; la quarta sezione, infine, è a fasce dorate e rosse.

Storia

Il toponimo è di origine latina: è l’unione di VICUS, ‘villaggio’, e ARGER, ‘argine, terrapieno’, e sta ad indicare la sua posizione geografica. Il primo insediamento urbano risale all’epoca romana, era una stazione di soldati lungo la Via Aurelia; a testimonianza ne sono i reperti, monete, mosaici, parti di anfore. è citata per la prima volta nel 918 e poco più tardi, nel 1100, viene stabilita l’origine della nobile famiglia che ha preso il nome dal toponimo. Vista la sua posizione strategica, lungo una via di transito importante e in prossimità del corso d’acqua, è sempre stata teatro di grandi scontri: prima tra i Carraresi e Venezia, quindi tra la Serenissima e l’esercito della Lega di Cambrai; l’11 luglio 1866 fu distrutta dalle truppe austriache in ritirata dal Veneto; infine fu luogo di accampamento militare durante i due ultimi conflitti mondiali. Sotto la dominazione della Repubblica veneta passò un periodo di rinascita sia economica sia artistica, così come durante la sovranità austriaca. Nel 1866 entra a far parte del Regno d’Italia. La parrocchiale, ad una sola navata, è dedicata a San Martino ed è stata costruita nel XIX secolo, mentre il campanile risale all’inizio del 1900. Di fronte a questa, nella piazza principale, vi è una colonna con una Madonna delle acque, ricordo di un voto per chiedere la protezione sia dalle alluvioni sia dalle piogge. Villa Giusto-Vendramin è oggi sede del comune e custodisce al suo interno alcune parti di un affresco. Poco distante si trova la Certosa, iniziata nel 1534, venne abitata dai monaci nel 1554. È un complesso monumentale di 2.600 metri quadrati che dopo un primo periodo di floridezza, venne, nel 1768, chiuso dal senato di Venezia (perché ospitava meno di 12 persone); caserma nella guerra del ‘15-’18 e polveriera durante la seconda guerra mondiale, è oggi in uno stato di semi abbandono.

Il toponimo è di origine latina: è l’unione di VICUS, ‘villaggio’, e ARGER, ‘argine, terrapieno’, e sta ad indicare la sua posizione geografica. Il primo insediamento urbano risale all’epoca romana, era una stazione di soldati lungo la Via Aurelia; a testimonianza ne sono i reperti, monete, mosaici, parti di anfore. è citata per la prima volta nel 918 e poco più tardi, nel 1100, viene stabilita l’origine della nobile famiglia che ha preso il nome dal toponimo. Vista la sua posizione strategica, lungo una via di transito importante e in prossimità del corso d’acqua, è sempre stata teatro di grandi scontri: prima tra i Carraresi e Venezia, quindi tra la Serenissima e l’esercito della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=LEGADICAMBRAI'>Lega di Cambrai</a>; l’11 luglio 1866 fu distrutta dalle truppe austriache in ritirata dal Veneto; infine fu luogo di accampamento militare durante i due ultimi conflitti mondiali. Sotto la dominazione della Repubblica veneta passò un periodo di rinascita sia economica sia artistica, così come durante la sovranità austriaca. Nel 1866 entra a far parte del Regno d’Italia. La parrocchiale, ad una sola navata, è dedicata a San Martino ed è stata costruita nel XIX secolo, mentre il campanile risale all’inizio del 1900. Di fronte a questa, nella piazza principale, vi è una colonna con una Madonna delle acque, ricordo di un voto per chiedere la protezione sia dalle alluvioni sia dalle piogge. Villa Giusto-Vendramin è oggi sede del comune e custodisce al suo interno alcune parti di un affresco. Poco distante si trova la Certosa, iniziata nel 1534, venne abitata dai monaci nel 1554. È un complesso monumentale di 2.600 metri quadrati che dopo un primo periodo di floridezza, venne, nel 1768, chiuso dal senato di Venezia (perché ospitava meno di 12 persone); caserma nella guerra del ‘15-’18 e polveriera durante la seconda guerra mondiale, è oggi in uno stato di semi abbandono.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo. L’economia, legata per tradizione all’agricoltura (si coltivanocereali, frumento, ortaggi, foraggi e viti) e all’allevamento di avicoli e di bovini, vede il settore secondario ben rappresentato dalle aziende operanti nei comparti tessile, metalmeccanico, edile, della lavorazione del legno, della fabbricazione di articoli di gomma e in plastica, della produzione di materiali da costruzione. Sono presenti anche industrie meccaniche per la fabbricazione di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura; industrie automobilistiche, di produzione di giochi e giocattoli e per la fabbricazione di mobili. Vi è anche una discreta attività nel comparto dell’editoria. Il terziario comprende la consulenza informatica e il servizio bancario. L’offerta dei servizi pubblici è commisurata alle dimensioni del comune: sono presenti le scuole materna, elementare e media ma non si registra la presenza di particolari strutture sociali, mentre per l’arricchimento culturale è a disposizione una biblioteca. Le strutture ricettive offrono un’ampia possibilità di scelta nelle attività di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo. L’economia, legata per tradizione all’agricoltura (si coltivanocereali, frumento, ortaggi, foraggi e viti) e all’allevamento di avicoli e di bovini, vede il settore secondario ben rappresentato dalle aziende operanti nei comparti tessile, metalmeccanico, edile, della lavorazione del legno, della fabbricazione di articoli di gomma e in plastica, della produzione di materiali da costruzione. Sono presenti anche industrie meccaniche per la fabbricazione di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura; industrie automobilistiche, di produzione di giochi e giocattoli e per la fabbricazione di mobili. Vi è anche una discreta attività nel comparto dell’editoria. Il terziario comprende la consulenza informatica e il servizio bancario. L’offerta dei servizi pubblici è commisurata alle dimensioni del comune: sono presenti le scuole materna, elementare e media ma non si registra la presenza di particolari strutture sociali, mentre per l’arricchimento culturale è a disposizione una biblioteca. Le strutture ricettive offrono un’ampia possibilità di scelta nelle attività di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Il flusso in entrata dovuto sia al turismo sia alle attività lavorative è abbastanza consistente. Non si segnalano eventi ricorrenti nell’ambito fieristico o folcloristico, del tipo di quelli che solitamente hanno una notevole capacità attrattiva nei confronti dei comuni vicini, ad eccezione del Concorso Ippico Nazionale F.2 a cui sono abbinati spettacoli e una mostra artigianale. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l’11 novembre.

Il flusso in entrata dovuto sia al turismo sia alle attività lavorative è abbastanza consistente. Non si segnalano eventi ricorrenti nell’ambito fieristico o folcloristico, del tipo di quelli che solitamente hanno una notevole capacità attrattiva nei confronti dei comuni vicini, ad eccezione del Concorso Ippico Nazionale F.2 a cui sono abbinati spettacoli e una mostra artigianale. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l’11 novembre.

Località

Busiago, Maresana, Mason, Moretto, Pegoraro, Piccolo, Prisco, Ranzato, Ravazzolo, Saletto, Tavo, Terraglione, Zordan

Busiago, Maresana, Mason, Moretto, Pegoraro, Piccolo, Prisco, Ranzato, Ravazzolo, Saletto, Tavo, Terraglione, Zordan

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vigodarzere rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.