Descrizione

Comune di montagna, di origini antiche, con un’economia basata sulle tradizionali attività agro-pastorali. I vaiesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località Sauzi, nonché in alcune case sparse. Il territorio, che si eleva fino ai 1.484 metri di quota ed è ammantato da fitti boschi di conifere, castagneti e ampi pascoli, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da espansione edilizia, sorge in una conca e ha un andamento plano-altimetrico tipicamente montano. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un monte verde a tre vette, dalla cui cima mediana sgorga una sorgente azzurra che va a ricadere in una coppa dorata, posta in punta. Sopra lo scudo, un cartiglio reca la legenda: DAL CUORE DEL MONTE DONÒ VITA.

Comune di montagna, di origini antiche, con un’economia basata sulle tradizionali attività agro-pastorali. I vaiesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località Sauzi, nonché in alcune case sparse. Il territorio, che si eleva fino ai 1.484 metri di quota ed è ammantato da fitti boschi di conifere, castagneti e ampi pascoli, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da espansione edilizia, sorge in una conca e ha un andamento plano-altimetrico tipicamente montano. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un monte verde a tre vette, dalla cui cima mediana sgorga una sorgente azzurra che va a ricadere in una coppa dorata, posta in punta. Sopra lo scudo, un cartiglio reca la legenda: DAL CUORE DEL MONTE DONÒ VITA.

Storia

Riguardo all’origine del nome si deve far riferimento, con ogni probabilità, a un derivato di vallis, valleus, utilizzato in forme femminili plurali; tuttavia la scarsa presenza di fonti non consente sicure indicazioni. Il nome di Vayes, italianizzato sotto il regime fascista, divenne particolarmente noto agli archeologi tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX secolo, quando venne segnalato il ritrovamento di un insediamento neolitico con armi di pietra, utensili e frammenti di ceramica. I reperti rinvenuti andarono poi ad arricchire le collezioni del Museo di Antichità di Torino e di altri musei della zona. Viene citata per la prima volta nell’atto di fondazione dell’abbazia di San Giusto di Susa, nel 1029, e successivamente fu data in concessione all’abbazia di San Michele della Chiusa, a seguito della cui decadenza passò sotto il dominio sabaudo. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte: il Santuario di San Pancrazio, la cui fondazione risale all’XI secolo ed è l’unica testimonianza rimasta del periodo medievale; la parrocchiale di Santa Margherita, edificata nel 1856 in sobrie forme neoclassiche, e la piccola chiesa di San Rocco, di architettura rustica e semplice.

Riguardo all’origine del nome si deve far riferimento, con ogni probabilità, a un derivato di vallis, valleus, utilizzato in forme femminili plurali; tuttavia la scarsa presenza di fonti non consente sicure indicazioni. Il nome di Vayes, italianizzato sotto il regime fascista, divenne particolarmente noto agli archeologi tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX secolo, quando venne segnalato il ritrovamento di un insediamento <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=NEOLITICO'>neolitico</a> con armi di pietra, utensili e frammenti di ceramica. I reperti rinvenuti andarono poi ad arricchire le collezioni del Museo di Antichità di Torino e di altri musei della zona. Viene citata per la prima volta nell’atto di fondazione dell’abbazia di San Giusto di Susa, nel 1029, e successivamente fu data in concessione all’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ABBAZIADISANMICHELEDELLACHIUSA'>abbazia di San Michele della Chiusa</a>, a seguito della cui decadenza passò sotto il dominio sabaudo. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte: il Santuario di San Pancrazio, la cui fondazione risale all’XI secolo ed è l’unica testimonianza rimasta del periodo medievale; la parrocchiale di Santa Margherita, edificata nel 1856 in sobrie forme neoclassiche, e la piccola chiesa di San Rocco, di architettura rustica e semplice.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali, frutta, frumento e foraggi; si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa edile, meccanica, metallurgica, di bevande e di mobili, sono poco significative. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali, frutta, frumento e foraggi; si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa edile, meccanica, metallurgica, di bevande e di mobili, sono poco significative. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

L’aria salubre, le bellezze dell’ambiente naturale, la tranquillità del luogo e la genuinità dei suoi prodotti costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica nella zona. Offre, comunque, la possibilità di effettuare interessanti escursioni nei dintorni; numerosi sono i sentieri di montagna che fra boschi di castagni, faggi, betulle e larici permettono di raggiungere luoghi di suggestiva bellezza. Altro motivo di richiamo è la sua gastronomia: prodotto tipico locale è il dolce canestrello. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione della Sagra del canestrello, la seconda domenica di maggio. La festa del Patrono, San Pancrazio, si celebra il 12 maggio.

L’aria salubre, le bellezze dell’ambiente naturale, la tranquillità del luogo e la genuinità dei suoi prodotti costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica nella zona. Offre, comunque, la possibilità di effettuare interessanti escursioni nei dintorni; numerosi sono i sentieri di montagna che fra boschi di castagni, faggi, betulle e larici permettono di raggiungere luoghi di suggestiva bellezza. Altro motivo di richiamo è la sua gastronomia: prodotto tipico locale è il dolce canestrello. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione della Sagra del canestrello, la seconda domenica di maggio. La festa del Patrono, San Pancrazio, si celebra il 12 maggio.

Località

Sauzi

Sauzi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vaie rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.