Descrizione

Centro di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e commerciale. I vidigulfesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, che fa registrare evidenti segni di espansione edilizia; la parte restante si distribuisce nelle località di Cavagnera, Vairano, Pontelungo -contigua alla località Chiesa di Gualdrasco del comune di Bornasco-, Bichignana, Cascina Cavallera, Cascina Gandina, Cascina Pasquala, Cascina Tassi e Vallombrosa e in varie case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche irrilevanti; l'abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma municipale argenteo, concesso con Regio Decreto, raffigura un mastio azzurro, mattonato di nero, munito di tre torri e merlato alla ghibellina.

Centro di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e commerciale. I vidigulfesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, che fa registrare evidenti segni di espansione edilizia; la parte restante si distribuisce nelle località di Cavagnera, Vairano, Pontelungo -contigua alla località Chiesa di Gualdrasco del comune di Bornasco-, Bichignana, Cascina Cavallera, Cascina Gandina, Cascina Pasquala, Cascina Tassi e Vallombrosa e in varie case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche irrilevanti; l'abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma municipale argenteo, concesso con Regio Decreto, raffigura un mastio azzurro, mattonato di nero, munito di tre torri e merlato alla ghibellina.

Storia

Le sue origini molto probabilmente risalgono all'epoca delle invasioni barbariche, come testimoniato dallo stesso toponimo, anticamente Vicus Lodulfi, da alcuni fatto derivare dal germanico "Widwulf" (nome di qualche autorevole personaggio di origini ostrogote), e da vari documenti di epoca longobarda, durante la quale il borgo dovette avere una certa rilevanza strategica e militare, legata forse all'antico sistema viario. Intorno al Mille, dopo essere appartenuto ad un membro della famiglia dei conti palatini di Lomello, il conte Bernardo di Rovescala, il feudo pervenne al monastero della Santissima Trinità di Pavia, passando dalla prima metà del XII secolo ai nobili Mantegazza e alla famiglia Landriani, che ne conservò il possesso per molto tempo, pur riconoscendo alla comunità una certa autonomia: dagli statuti comunali risalenti al 1254 si ricava infatti che agli abitanti era riconosciuto il diritto di eleggere i propri rappresentanti comunali. Come terra di confine tra Pavia, Milano e Lodi, fu spesso al centro di duri scontri, soprattutto nei secoli XI, XII e XIII, venendo coinvolta anche nelle lotte di potere che si accesero tra le casate milanesi dei Visconti e dei Torriani, seguite da quelle tra i Visconti e i Beccaria. Luogo di accampamento delle truppe di Francesco Sforza intorno alla metà del Quattrocento e in cui si ritirò, nel 1522, il maresciallo francese Lautrec dopo aver tentato di conquistare Pavia, restò saldamente nelle mani dei Landriani fino al 1786, data di abolizione dei diritti feudali. Tra i monumenti vanno citati: il castello medievale, costruito prima del X secolo; la chiesa parrocchiale, in stile gotico e intitolata alla Natività di Maria Vergine; la chiesa della Beata Vergine Assunta a Cavagnera; un seicentesco oratorio a Vairano; la chiesa di San Michele a Mandrino e una dimora padronale nella Cascina Gandina.

Le sue origini molto probabilmente risalgono all'epoca delle invasioni barbariche, come testimoniato dallo stesso toponimo, anticamente Vicus Lodulfi, da alcuni fatto derivare dal germanico "Widwulf" (nome di qualche autorevole personaggio di origini <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=OSTROGOTE'>ostrogote</a>), e da vari documenti di epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a>, durante la quale il borgo dovette avere una certa rilevanza strategica e militare, legata forse all'antico sistema viario. Intorno al Mille, dopo essere appartenuto ad un membro della famiglia dei conti palatini di Lomello, il conte Bernardo di Rovescala, il feudo pervenne al monastero della Santissima Trinità di Pavia, passando dalla prima metà del XII secolo ai nobili Mantegazza e alla famiglia Landriani, che ne conservò il possesso per molto tempo, pur riconoscendo alla comunità una certa autonomia: dagli statuti comunali risalenti al 1254 si ricava infatti che agli abitanti era riconosciuto il diritto di eleggere i propri rappresentanti comunali. Come terra di confine tra Pavia, Milano e Lodi, fu spesso al centro di duri scontri, soprattutto nei secoli XI, XII e XIII, venendo coinvolta anche nelle lotte di potere che si accesero tra le casate milanesi dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> e dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TORRIANI'>Torriani</a>, seguite da quelle tra i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> e i Beccaria. Luogo di accampamento delle truppe di Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a> intorno alla metà del Quattrocento e in cui si ritirò, nel 1522, il maresciallo francese Lautrec dopo aver tentato di conquistare Pavia, restò saldamente nelle mani dei Landriani fino al 1786, data di abolizione dei diritti feudali. Tra i monumenti vanno citati: il castello medievale, costruito prima del X secolo; la chiesa parrocchiale, in stile gotico e intitolata alla Natività di Maria Vergine; la chiesa della Beata Vergine Assunta a Cavagnera; un seicentesco oratorio a Vairano; la chiesa di San Michele a Mandrino e una dimora padronale nella Cascina Gandina.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, che consentono una proficua coltivazione di cereali, frumento, ortaggi e foraggi; è praticato anche l'allevamento di bovini e suini. Il tessuto industriale è costituito da fabbriche di mobili, gioiellerie e fabbriche alimentari, metalmeccaniche e per la lavorazione della carta, affiancate da alcune falegnamerie e imprese edili. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli di consulenza informatica e a quelli forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, è presente il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo, fatta eccezione per un asilo nido; nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive, pur comprendendo qualche esercizio di ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Ospita i consueti uffici municipali e postali. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, che consentono una proficua coltivazione di cereali, frumento, ortaggi e foraggi; è praticato anche l'allevamento di bovini e suini. Il tessuto industriale è costituito da fabbriche di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>, gioiellerie e fabbriche alimentari, metalmeccaniche e per la lavorazione della carta, affiancate da alcune falegnamerie e imprese edili. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli di consulenza informatica e a quelli forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, è presente il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo, fatta eccezione per un asilo nido; nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive, pur comprendendo qualche esercizio di ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri fra le mete turistiche più celebrate, a causa della mancanza di attrattive significative, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alla presenza delle varie attività industriali, che consentono un buon assorbimento di manodopera; inoltre, per le sue attività commerciali si pone al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini. A dicembre si celebra la festa di San Siro La festa patronale, in onore della Natività di Maria Vergine, si celebra la prima domenica di luglio e il lunedì successivo il municipio resta chiuso.

Sebbene non figuri fra le mete turistiche più celebrate, a causa della mancanza di attrattive significative, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alla presenza delle varie attività industriali, che consentono un buon assorbimento di manodopera; inoltre, per le sue attività commerciali si pone al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini. A dicembre si celebra la festa di San Siro La festa patronale, in onore della Natività di Maria Vergine, si celebra la prima domenica di luglio e il lunedì successivo il municipio resta chiuso.

Località

Bichignana, Cavagnera, Pontelungo, Vairano, Vallombrosa

Bichignana, Cavagnera, Pontelungo, Vairano, Vallombrosa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vidigulfo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.