Descrizione

Centro di pianura, le cui origini risalgono, probabilmente, all'epoca romana. Il suo equilibrio economico è basato sul contributo dell'agricoltura e dell'industria, nonché sull'apporto sempre più massiccio del terziario commerciale. I vescovatini, che presentano un indice di vecchiaia elevato, sono ubicati, oltre che nel capoluogo comunale, in numerosi aggregati urbani minori; attualmente è in forte espansione l'edilizia residenziale. Il territorio comunale disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti; l'abitato, organizzato lungo l'arteria viaria principale, presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, partito, concesso con Regio Decreto, raffigura, in campo azzurro, tre bozzoli da seta d'oro e un covone di grano, anch'esso d'oro, in campo rosso. La partizione dello scudo è attraversata da un pastorale d'argento.

Centro di pianura, le cui origini risalgono, probabilmente, all'epoca romana. Il suo equilibrio economico è basato sul contributo dell'agricoltura e dell'industria, nonché sull'apporto sempre più massiccio del terziario commerciale. I vescovatini, che presentano un indice di vecchiaia elevato, sono ubicati, oltre che nel capoluogo comunale, in numerosi aggregati urbani minori; attualmente è in forte espansione l'edilizia residenziale. Il territorio comunale disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti; l'abitato, organizzato lungo l'arteria viaria principale, presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, partito, concesso con Regio Decreto, raffigura, in campo azzurro, tre bozzoli da seta d'oro e un covone di grano, anch'esso d'oro, in campo rosso. La partizione dello scudo è attraversata da un pastorale d'argento.

Storia

Il nome indica la presenza nel territorio di antichi possedimenti vescovili. Ripartizione amministrativa dei romani, si fa coincidere, da alcuni storici, con l'antico centro denominato "vicus Decius". Compare per la prima volta in alcuni documenti storici risalenti all'XI secolo. Dopo aver fatto parte per lungo tempo dei possedimenti dei conti Gambara, il territorio passò, nel XII secolo, sotto la giurisdizione del vescovo di Cremona. Nel XIV ebbe inizio la lunga dominazione dei Gonzaga, in seguito ad una permuta con la quale le terre di Genivolta, portate in dote dalla moglie Anna Dovara, vennero cedute da Filippo Gonzaga al vescovo di Cremona, in cambio di quelle in cui era compreso il centro. Il feudo rimase a far parte dei beni gonzagheschi fino alla morte dell'ultimo discendente, il principe Filippo, avvenuta nel 1906. A testimonianza della lunga permanenza dei Gonzaga è rimasta la rocca cinquecentesca. Avendo subito nei secoli numerosi rifacimenti, ha perso l'antico aspetto di fortezza, assumendo sempre di più le fattezze di una residenza. Poco distante dalla rocca sorge la parrocchiale dedicata a San Leonardo: edificata nel '500, presenta una facciata ornata da sei colonne e da un altorilievo del Santo collocato sul portale centrale. Al suo interno è possibile ammirare, oltre le navate decorate a stucchi, un interessante dipinto realizzato nel XVIII secolo, in cui S. Leonardo è raffigurato con la chiave e le catene. Nei pressi del crocevia, che unisce tra di loro alcune frazioni, sorge la chiesa di Ca' de Stefani: edificata nel XVII secolo, ha subito numerosi rimaneggiamenti che ne hanno modificato le navate e il coro.

Il nome indica la presenza nel territorio di antichi possedimenti vescovili. Ripartizione amministrativa dei romani, si fa coincidere, da alcuni storici, con l'antico centro denominato "vicus Decius". Compare per la prima volta in alcuni documenti storici risalenti all'XI secolo. Dopo aver fatto parte per lungo tempo dei possedimenti dei conti Gambara, il territorio passò, nel XII secolo, sotto la giurisdizione del vescovo di Cremona. Nel XIV ebbe inizio la lunga dominazione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>, in seguito ad una permuta con la quale le terre di Genivolta, portate in dote dalla moglie Anna Dovara, vennero cedute da Filippo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a> al vescovo di Cremona, in cambio di quelle in cui era compreso il centro. Il feudo rimase a far parte dei beni gonzagheschi fino alla morte dell'ultimo discendente, il principe Filippo, avvenuta nel 1906. A testimonianza della lunga permanenza dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a> è rimasta la rocca cinquecentesca. Avendo subito nei secoli numerosi rifacimenti, ha perso l'antico aspetto di fortezza, assumendo sempre di più le fattezze di una residenza. Poco distante dalla rocca sorge la parrocchiale dedicata a San Leonardo: edificata nel '500, presenta una facciata ornata da sei colonne e da un altorilievo del Santo collocato sul portale centrale. Al suo interno è possibile ammirare, oltre le navate decorate a stucchi, un interessante dipinto realizzato nel XVIII secolo, in cui S. Leonardo è raffigurato con la chiave e le catene. Nei pressi del crocevia, che unisce tra di loro alcune frazioni, sorge la chiesa di Ca' de Stefani: edificata nel XVII secolo, ha subito numerosi rimaneggiamenti che ne hanno modificato le navate e il coro.

Economia

Il suo sistema produttivo, tra i più vivaci della provincia, pur conservando le tradizionali attività agricole, basate sulla coltivazione di cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi e frutteti nonché sull'allevamento di bovini e ovini, conta principalmente sulle attività industriali, che fin dal secolo scorso hanno contribuito al suo sviluppo economico. Il tessuto industriale è rappresentato soprattutto dai comparti: alimentare (prodotti caseari), tessile, edile e metallurgico, cui si affiancano aziende specializzate nella produzione di abbigliamento, calzature e articoli in plastica. Un'ulteriore fonte di reddito è rappresentata dal terziario commerciale, che assorbe una consistente quota di residenti attivi, cui va aggiunto il servizio bancario. L'offerta dei servizi pubblici comprende una casa di riposo per anziani mentre per la promozione della cultura è stata istituita una biblioteca comunale; le strutture scolastiche locali consentono esclusivamente la frequenza delle classi dell'obbligo. Le strutture ricettive esistenti offrono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno e quelle sanitarie, garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Il suo sistema produttivo, tra i più vivaci della provincia, pur conservando le tradizionali attività agricole, basate sulla coltivazione di cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi e frutteti nonché sull'allevamento di bovini e ovini, conta principalmente sulle attività industriali, che fin dal secolo scorso hanno contribuito al suo sviluppo economico. Il tessuto industriale è rappresentato soprattutto dai comparti: alimentare (prodotti caseari), <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, edile e metallurgico, cui si affiancano aziende specializzate nella produzione di abbigliamento, calzature e articoli in plastica. Un'ulteriore fonte di reddito è rappresentata dal terziario commerciale, che assorbe una consistente quota di residenti attivi, cui va aggiunto il servizio bancario. L'offerta dei servizi pubblici comprende una casa di riposo per anziani mentre per la promozione della cultura è stata istituita una biblioteca comunale; le strutture scolastiche locali consentono esclusivamente la frequenza delle classi dell'obbligo. Le strutture ricettive esistenti offrono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno e quelle sanitarie, garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Aiutata da un sistema di collegamenti valido e soddisfacente, vive un rapporto intenso con il circondario, determinato dall'afflusso di manodopera e dalla necessità, da parte dei residenti, di raggiungere sedi di studi e di servizi amministrativi e sanitari. Pur non essendo affermata come meta turistica, offre diverse occasioni di festa e di incontro durante le manifestazioni culturali e fieristiche: la prima domenica di giugno viene organizzata la "Festa di primavera"; il 15 ed il 16 giugno si tiene, all'interno della palestra comunale, la "Mostra internazionale felina"; in aprile si svolge il concorso per giovani autori "Città di Vescovato" e in giugno il concorso di pittura, scultura e grafica nazionale ed internazionale; il mercato settimanale si tiene il sabato. La festa patronale, in onore di Sant'Omobono, viene celebrata il 13 novembre; anticamente era Patrono del luogo S. Leonardo, che si festeggiava il 6 novembre.

Aiutata da un sistema di collegamenti valido e soddisfacente, vive un rapporto intenso con il circondario, determinato dall'afflusso di manodopera e dalla necessità, da parte dei residenti, di raggiungere sedi di studi e di servizi amministrativi e sanitari. Pur non essendo affermata come meta turistica, offre diverse occasioni di festa e di incontro durante le manifestazioni culturali e fieristiche: la prima domenica di giugno viene organizzata la "Festa di primavera"; il 15 ed il 16 giugno si tiene, all'interno della palestra comunale, la "Mostra internazionale felina"; in aprile si svolge il concorso per giovani autori "Città di Vescovato" e in giugno il concorso di pittura, scultura e grafica nazionale ed internazionale; il mercato settimanale si tiene il sabato. La festa patronale, in onore di Sant'Omobono, viene celebrata il 13 novembre; anticamente era Patrono del luogo S. Leonardo, che si festeggiava il 6 novembre.

Località

Ca' de' Sfrondati, Campo dell'Olmo, Caseificio, La Resca, Montanara, Sant'Agata, Torrazza

Ca' de' Sfrondati, Campo dell'Olmo, Caseificio, La Resca, Montanara, Sant'Agata, Torrazza

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vescovato rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.