Descrizione

Comune di montagna, classificato “comune sparso” con sede in località Chiaulis, di origine antica, che alle tradizionali attività rurali ha affiancato una modesta presenza industriale. I verzegnesi o gnaus, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, si distribuiscono per la maggior parte tra le località Chiaicis, Villa e Intissans, oltre che nel capoluogo comunale. Il territorio, comprendente anche l’omonimo lago, ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 1.914 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo rosso, un castello d’argento merlato alla guelfa e posto su un monte erboso con una gemella d’argento ondata posta in banda.

Comune di montagna, classificato “comune sparso” con sede in località Chiaulis, di origine antica, che alle tradizionali attività rurali ha affiancato una modesta presenza industriale. I verzegnesi o gnaus, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, si distribuiscono per la maggior parte tra le località Chiaicis, Villa e Intissans, oltre che nel capoluogo comunale. Il territorio, comprendente anche l’omonimo lago, ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 1.914 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo rosso, un castello d’argento merlato alla guelfa e posto su un monte erboso con una gemella d’argento ondata posta in banda.

Storia

Citata per la prima volta, come Versegna, in un documento del secolo XI, probabilmente deriva il toponimo dal nome Verginna di una proprietaria romana; non manca però chi si richiama al verde dei boschi e dei prati, di cui è ricca la zona. Sviluppatasi, nel Medioevo, attorno alla pieve di San Martino, fu dotata di un castello, costruito forse su una fortilizio romano. La sua storia, nella quale non si registrano avvenimenti di particolare rilievo, ha seguito quella dei territori circostanti, assoggettati nel corso dei secoli a più governi. Rimasta a lungo in una precaria situazione economica, dopo aver fatto parte dei possedimento patriarcali, nella prima metà del Quattrocento fu conquistata dalla repubblica eneta, di cui condivise le sorti. Col declino della Serenissima, sancito dalla pace di Campoformio, del 1797, venne assoggettata alla dominazione austriaca, sotto la quale ritornò dopo la parentesi napoleonica. Annessa al regno d’Italia nel 1866, ha subito notevoli danni a causa del terremoto del 1976. Il patrimonio storico-architettonico comprende vari edifici di culto, tra cui figura la parrocchiale.

Citata per la prima volta, come Versegna, in un documento del secolo XI, probabilmente deriva il toponimo dal nome Verginna di una proprietaria romana; non manca però chi si richiama al verde dei boschi e dei prati, di cui è ricca la zona. Sviluppatasi, nel Medioevo, attorno alla pieve di San Martino, fu dotata di un castello, costruito forse su una fortilizio romano. La sua storia, nella quale non si registrano avvenimenti di particolare rilievo, ha seguito quella dei territori circostanti, assoggettati nel corso dei secoli a più governi. Rimasta a lungo in una precaria situazione economica, dopo aver fatto parte dei possedimento patriarcali, nella prima metà del Quattrocento fu conquistata dalla repubblica eneta, di cui condivise le sorti. Col declino della Serenissima, sancito dalla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=PACEDICAMPOFORMIO'>pace di Campoformio</a>, del 1797, venne assoggettata alla dominazione austriaca, sotto la quale ritornò dopo la parentesi napoleonica. Annessa al regno d’Italia nel 1866, ha subito notevoli danni a causa del terremoto del 1976. Il patrimonio storico-architettonico comprende vari edifici di culto, tra cui figura la parrocchiale.

Economia

L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di cereali, ortaggi e frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. La ricostruzione post-terremoto ha comportato la nascita di svariate piccole imprese edili; a queste si affiancano aziende alimentari e metalmeccaniche. Non sono garantiti sevizi qualificati, come quello bancario; una rete commerciale, di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, completa il quadro del terziario. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; non vi è una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre l’assenza di una farmacia rende necessario rivolersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di cereali, ortaggi e frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. La ricostruzione post-terremoto ha comportato la nascita di svariate piccole imprese edili; a queste si affiancano aziende alimentari e metalmeccaniche. Non sono garantiti sevizi qualificati, come quello bancario; una rete commerciale, di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, completa il quadro del terziario. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; non vi è una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre l’assenza di una farmacia rende necessario rivolersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, registra un incremento nel numero dei visitatori, cui offre la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, praticando gli sport invernali e godendo delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza del lago, che attrae numerosi appassionati di pesca. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale; diffuso è il pendolarismo verso le vicine aree più sviluppate. I rapporti, in genere non rilevanti, con il circondario, cui gli abitanti si rivolgono per motivi di studio e per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti; tra questi meritano di essere citate: le manifestazioni “Verzegnis-Sella Chianzutan” e “Agosto archeologico”. La festa del Patrono, San Martino, viene celebrata l’11 novembre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, registra un incremento nel numero dei visitatori, cui offre la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, praticando gli sport invernali e godendo delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza del lago, che attrae numerosi appassionati di pesca. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale; diffuso è il pendolarismo verso le vicine aree più sviluppate. I rapporti, in genere non rilevanti, con il circondario, cui gli abitanti si rivolgono per motivi di studio e per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti; tra questi meritano di essere citate: le manifestazioni “Verzegnis-Sella Chianzutan” e “Agosto archeologico”. La festa del Patrono, San Martino, viene celebrata l’11 novembre.

Località

Chiaicis, Chiaulis, Intissans, Lago di Verzegnis, Santo Stefano, Villa

Chiaicis, Chiaulis, Intissans, Lago di Verzegnis, Santo Stefano, Villa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Verzegnis rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.