Descrizione

Piccola comunità di pianura, di origini probabilmente antiche, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole. I verrettesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia, conservando un aspetto tipicamente rurale; la parte restante si distribuisce tra le località di Filiberta e di San Cristoforo e varie case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico estremamente regolare, con variazioni altimetriche impercettibili, che vanno da un minimo di 74 metri sul livello del mare ad un massimo di appena 80 metri; conseguentemente l'abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, appare suddiviso in due parti: nella parte superiore sono rappresentati tredici monti rossi in campo d'oro; in quella inferiore domina, su sfondo azzurro, un mazzo di nove spighe di grano legate da un nastro rosso.

Piccola comunità di pianura, di origini probabilmente antiche, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole. I verrettesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia, conservando un aspetto tipicamente rurale; la parte restante si distribuisce tra le località di Filiberta e di San Cristoforo e varie case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico estremamente regolare, con variazioni altimetriche impercettibili, che vanno da un minimo di 74 metri sul livello del mare ad un massimo di appena 80 metri; conseguentemente l'abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, appare suddiviso in due parti: nella parte superiore sono rappresentati tredici monti rossi in campo d'oro; in quella inferiore domina, su sfondo azzurro, un mazzo di nove spighe di grano legate da un nastro rosso.

Storia

La sua denominazione si rifà probabilmente al latino VIRETUM, cioè LOCUS HERBARUM, 'luogo di erbe e piante'. Il toponimo potrebbe essere, però, anche un derivato dal latino VETUS, 'vecchio' da cui "vegro, vedro" con riferimento al terreno lasciato incolto, oppure potrebbe essere tratto da "avere" nel senso di 'proprietà'. Nel corso del Medioevo l'abitato fece parte del feudo di Montebello, assegnato nella prima metà del XV secolo da Filippo Maria Visconti ai Beccaria, che ne conservarono il possesso fino al 1613, quando Filippo III di Spagna lo concesse al marchese di Mortara, Rodrigo de Orozco de Mendoza. Sul finire del XVII secolo tale feudo, con questo borgo, fu ceduto agli Spinola e nel 1804 Napoleone I, elevatolo a ducato, lo assegnò al maresciallo Lannes, come premio per la vittoria riportata sugli austriaci nella battaglia del 9 giugno 1800. Povera la presenza di monumenti: oltre al monumento ai Caduti, non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale di San Matteo, eretta alla fine del XVI secolo e posta, per l'impossibilità degli abitanti di provvedere alla sua manutenzione, sotto il patronato di diversi enti, tra cui il municipio, il vescovado di Tortona e la fabbriceria del Duomo di Pavia.

La sua denominazione si rifà probabilmente al latino VIRETUM, cioè LOCUS HERBARUM, 'luogo di erbe e piante'. Il toponimo potrebbe essere, però, anche un derivato dal latino VETUS, 'vecchio' da cui "vegro, vedro" con riferimento al terreno lasciato incolto, oppure potrebbe essere tratto da "avere" nel senso di 'proprietà'. Nel corso del Medioevo l'abitato fece parte del feudo di Montebello, assegnato nella prima metà del XV secolo da Filippo Maria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> ai Beccaria, che ne conservarono il possesso fino al 1613, quando Filippo III di Spagna lo concesse al marchese di Mortara, Rodrigo de Orozco de Mendoza. Sul finire del XVII secolo tale feudo, con questo borgo, fu ceduto agli Spinola e nel 1804 Napoleone I, elevatolo a ducato, lo assegnò al maresciallo Lannes, come premio per la vittoria riportata sugli austriaci nella battaglia del 9 giugno 1800. Povera la presenza di monumenti: oltre al monumento ai Caduti, non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale di San Matteo, eretta alla fine del XVI secolo e posta, per l'impossibilità degli abitanti di provvedere alla sua manutenzione, sotto il patronato di diversi enti, tra cui il municipio, il vescovado di Tortona e la fabbriceria del Duomo di Pavia.

Economia

La principale, se non proprio l'unica, fonte di reddito per la popolazione è costituita dall'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno e basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi e foraggi; è praticato anche l'allevamento avicolo. Le attività industriali, limitate al settore edile, sono pressoché insignificanti e alquanto modesta è pure l'attività del terziario, che si compone di una rete distributiva (appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione) e dei servizi essenziali. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo; mancano anche strutture sanitarie, scolastiche, culturali, sportive e per il tempo libero, mentre quelle ricettive, pur offrendo la possibilità di ristorazione, non offrono quella di soggiorno. Chiaramente tutte queste carenze strutturali rendono la comunità notevolmente dipendente dall'esterno.

La principale, se non proprio l'unica, fonte di reddito per la popolazione è costituita dall'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno e basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi e foraggi; è praticato anche l'allevamento avicolo. Le attività industriali, limitate al settore edile, sono pressoché insignificanti e alquanto modesta è pure l'attività del terziario, che si compone di una rete distributiva (appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione) e dei servizi essenziali. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo; mancano anche strutture sanitarie, scolastiche, culturali, sportive e per il tempo libero, mentre quelle ricettive, pur offrendo la possibilità di ristorazione, non offrono quella di soggiorno. Chiaramente tutte queste carenze strutturali rendono la comunità notevolmente dipendente dall'esterno.

Relazioni

Oltre a non registrare un significativo movimento turistico, per la mancanza di attrattive significative, è poco frequentata per lavoro, visto che né l'agricoltura né tanto meno l'industria e il terziario hanno raggiunto livelli tali da consentire un buon assorbimento di manodopera; gran parte della forza lavoro locale è occupata in altri comuni. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente limitati a quelli causati dall'assenza di scuole di ogni ordine e grado e dal modestissimo livello dei servizi, si intensificano in occasione di alcuni tradizionali appuntamenti del folclore. Tra questi meritano di essere citate la festa della befana e la corsa ciclistica per dilettanti, che si svolge nel mese di maggio. La festa del Patrono, San Matteo, viene celebrata la domenica più vicina al 21 settembre, con esposizioni, mostre e vendita di torte per beneficenza, giochi per bambini, partita tra scapoli e ammogliati e fine serata in discoteca.

Oltre a non registrare un significativo movimento turistico, per la mancanza di attrattive significative, è poco frequentata per lavoro, visto che né l'agricoltura né tanto meno l'industria e il terziario hanno raggiunto livelli tali da consentire un buon assorbimento di manodopera; gran parte della forza lavoro locale è occupata in altri comuni. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente limitati a quelli causati dall'assenza di scuole di ogni ordine e grado e dal modestissimo livello dei servizi, si intensificano in occasione di alcuni tradizionali appuntamenti del folclore. Tra questi meritano di essere citate la festa della befana e la corsa ciclistica per dilettanti, che si svolge nel mese di maggio. La festa del Patrono, San Matteo, viene celebrata la domenica più vicina al 21 settembre, con esposizioni, mostre e vendita di torte per beneficenza, giochi per bambini, partita tra scapoli e ammogliati e fine serata in discoteca.

Località

Filiberta

Filiberta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Verretto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.