Descrizione

Centro di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l'industria e incrementato i servizi. I verdellesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, interessato da una forte espansione edilizia. Il territorio, comprendente anche i nuclei abitati di Bolsa, Cavalleri, Grina e Martina, è attraversato da numerosi canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività; il suo profilo geometrico è molto regolare, con minime variazioni altimetriche, che imprimono all'abitato un andamento plano-altimetrico del tutto pianeggiante. Lo stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, nella parte superiore a sfondo rosso, due fiori di margherita d'oro muniti ciascuno di otto petali d'argento; in quella inferiore, d'argento, spicca un fiore di margherita, anch'esso d'oro, privo di petali. La fascia sulla troncatura è verde.

Centro di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l'industria e incrementato i servizi. I verdellesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, interessato da una forte espansione edilizia. Il territorio, comprendente anche i nuclei abitati di Bolsa, Cavalleri, Grina e Martina, è attraversato da numerosi canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività; il suo profilo geometrico è molto regolare, con minime variazioni altimetriche, che imprimono all'abitato un andamento plano-altimetrico del tutto pianeggiante. Lo stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, nella parte superiore a sfondo rosso, due fiori di margherita d'oro muniti ciascuno di otto petali d'argento; in quella inferiore, d'argento, spicca un fiore di margherita, anch'esso d'oro, privo di petali. La fascia sulla troncatura è verde.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono ai celti, stando al rinvenimento di alcuni reperti databili al VII secolo a.C.; a questi ne subentrarono altri fino ad arrivare alla colonizzazione dei romani, la cui presenza è attestata, tra l'altro, dalla scoperta di un cippo stradale, risalente probabilmente al IV secolo d.C.: in passato era, infatti, attraversata dalla strada romana che congiungeva Milano a Venezia. Il toponimo, che in documenti del X secolo compare nelle forme di Virdello e Verdello maggiore, si configura come un diminutivo di "verde"; non manca però chi lo riporta a un vocabolo pre-romano. Dotata di fortificazioni, nel corso del Medioevo fu al centro di ripetuti e cruenti combattimenti: alle lotte fra i guelfi Colleoni e i ghibellini Suardi, cui fu a lungo infeudata, seguirono quelle tra i Visconti e la Repubblica veneta. Agli inizi del XVI secolo registrò l'alternarsi delle dominazioni francese, veneta e spagnola, tornando definitivamente sotto Venezia nel 1516. Fu gravemente colpita dalla peste del 1630, che ne decimò la popolazione. Del suo patrimonio storico-architettonico, oltre ai resti di un castello medievale, fanno parte: il santuario dell'Annunciata, riedificato sul finire del XVI secolo su un precedente edificio di culto di probabile origine longobarda; la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, della seconda metà del Seicento, e l'ottocentesca villa Gambarini, Cagnola, Giavazzi, ora sede municipale.

I primi insediamenti nella zona risalgono ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CELTI'>celti</a>, stando al rinvenimento di alcuni reperti databili al VII secolo a.C.; a questi ne subentrarono altri fino ad arrivare alla colonizzazione dei romani, la cui presenza è attestata, tra l'altro, dalla scoperta di un cippo stradale, risalente probabilmente al IV secolo d.C.: in passato era, infatti, attraversata dalla strada romana che congiungeva Milano a Venezia. Il toponimo, che in documenti del X secolo compare nelle forme di Virdello e Verdello maggiore, si configura come un diminutivo di "verde"; non manca però chi lo riporta a un vocabolo pre-romano. Dotata di fortificazioni, nel corso del Medioevo fu al centro di ripetuti e cruenti combattimenti: alle lotte fra i guelfi Colleoni e i ghibellini Suardi, cui fu a lungo infeudata, seguirono quelle tra i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> e la Repubblica veneta. Agli inizi del XVI secolo registrò l'alternarsi delle dominazioni francese, veneta e spagnola, tornando definitivamente sotto Venezia nel 1516. Fu gravemente colpita dalla peste del 1630, che ne decimò la popolazione. Del suo patrimonio storico-architettonico, oltre ai resti di un castello medievale, fanno parte: il santuario dell'Annunciata, riedificato sul finire del XVI secolo su un precedente edificio di culto di probabile origine longobarda; la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, della seconda metà del Seicento, e l'ottocentesca villa Gambarini, Cagnola, Giavazzi, ora sede municipale.

Economia

Oltre alla stazione dei carabinieri, al municipio e all'ufficio postale, non ve ne sono altri degni di nota. L'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si articola in numerose coltivazioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali, il frumento e i foraggi; diffuso è l'allevamento bovino, seguito da quello di suini, equini e avicoli. Il settore industriale, vero artefice degli elevati valori di reddito che si registrano, assicura buone opportunità di occupazione soprattutto nei comparti metalmeccanico, tessile e del legno ma non mancano imprese edili e fabbriche di mobili, articoli sportivi e in pelle. Il terziario si compone di una sviluppata rete distributiva e dell'insieme dei servizi, che comprendono l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria nonché attività di consulenza informatica. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell'obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca e dal museo della civiltà contadina. La capacità ricettiva è limitata alla sola ristorazione; tra i servizi sanitari è assicurato quello farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre alla stazione dei carabinieri, al municipio e all'ufficio postale, non ve ne sono altri degni di nota. L'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si articola in numerose coltivazioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali, il frumento e i foraggi; diffuso è l'allevamento bovino, seguito da quello di suini, equini e avicoli. Il settore industriale, vero artefice degli elevati valori di reddito che si registrano, assicura buone opportunità di occupazione soprattutto nei comparti metalmeccanico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> e del legno ma non mancano imprese edili e fabbriche di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>, articoli sportivi e in pelle. Il terziario si compone di una sviluppata rete distributiva e dell'insieme dei servizi, che comprendono l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria nonché attività di consulenza informatica. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell'obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca e dal museo della civiltà contadina. La capacità ricettiva è limitata alla sola ristorazione; tra i servizi sanitari è assicurato quello farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie soprattutto alla presenza delle fabbriche, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I rapporti, molto intensi, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per frequentare gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e usufruire dei servizi non forniti sul posto, sono ulteriormente alimentati dalle locali attività commerciali. Tra gli appuntamenti consueti merita di essere citata la festa del santuario dell'Annunciata, di antica tradizione, che si svolge la domenica dopo Pasqua, con processione religiosa, addobbi per le vie, fuochi d'artificio, giochi e intrattenimenti vari. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, viene celebrata il 29 giugno. Annovera tra i suoi illustri personaggi Giovanni Francesco Suardi, umanista e letterato nonché podestà di Ancona, Urbino e Siena e capitano del popolo a Firenze.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie soprattutto alla presenza delle fabbriche, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I rapporti, molto intensi, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per frequentare gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e usufruire dei servizi non forniti sul posto, sono ulteriormente alimentati dalle locali attività commerciali. Tra gli appuntamenti consueti merita di essere citata la festa del santuario dell'Annunciata, di antica tradizione, che si svolge la domenica dopo Pasqua, con processione religiosa, addobbi per le vie, fuochi d'artificio, giochi e intrattenimenti vari. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, viene celebrata il 29 giugno. Annovera tra i suoi illustri personaggi Giovanni Francesco Suardi, umanista e letterato nonché podestà di Ancona, Urbino e Siena e capitano del popolo a Firenze.

Località

Grina, Martina, Ravarolo

Grina, Martina, Ravarolo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Verdello rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.