Descrizione

Piccola comunità classificata “comune sparso” con sede in Leuso; ha origini medievali e un’economia di tipo essenzialmente agricolo. I vendonesi, che mostrano un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, sono quasi tutti distribuiti tra il capoluogo comunale e le località Castellaro, Curenna, Borgo, Cantone, Celsa, Crosa e Vallone. Il territorio, classificato collinare, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Piccola comunità classificata “comune sparso” con sede in Leuso; ha origini medievali e un’economia di tipo essenzialmente agricolo. I vendonesi, che mostrano un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, sono quasi tutti distribuiti tra il capoluogo comunale e le località Castellaro, Curenna, Borgo, Cantone, Celsa, Crosa e Vallone. Il territorio, classificato collinare, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Storia

Il toponimo, che in documenti del XIII secolo compare nella forma “villa o valle Vendoni”, potrebbe derivare dal personale VINDONIUS, di origine preromana, o dalla voce celto-ligure “windo”, avente il significato di ‘bianco, splendente’. Inserita nella marca arduinica, ebbe signori locali, passando, verso la metà del Duecento, sotto la giurisdizione del comune di Albenga, al quale fu di nuovo ceduta all’inizio del XIV secolo, dopo essere stata parzialmente infeudata ai marchesi di Clavesana e alla chiesa ingauna. Al pari degli altri possedimenti albenganesi, fu a lungo assoggettata a Genova, di cui seguì le sorti, venendo coinvolta nelle lotte che imperversavano nella zona. Col declino di Genova, si aprì all’occupazione napoleonica, entrando a far parte del regno di Sardegna, all’indomani del congresso di Vienna del 1815. La storia successiva non fa registrare avvenimenti di rilievo. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la chiesa parrocchiale; alcune torri e i ruderi di un castello, di epoca medievale, a Castellaro.

Il toponimo, che in documenti del XIII secolo compare nella forma “villa o valle Vendoni”, potrebbe derivare dal personale VINDONIUS, di origine preromana, o dalla voce <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=CELTO'>celto</a>-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=LIGURE'>ligure</a> “windo”, avente il significato di ‘bianco, splendente’. Inserita nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=MARCAARDUINICA'>marca arduinica</a>, ebbe signori locali, passando, verso la metà del Duecento, sotto la giurisdizione del comune di Albenga, al quale fu di nuovo ceduta all’inizio del XIV secolo, dopo essere stata parzialmente infeudata ai marchesi di Clavesana e alla chiesa ingauna. Al pari degli altri possedimenti albenganesi, fu a lungo assoggettata a Genova, di cui seguì le sorti, venendo coinvolta nelle lotte che imperversavano nella zona. Col declino di Genova, si aprì all’occupazione napoleonica, entrando a far parte del regno di Sardegna, all’indomani del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=CONGRESSODIVIENNA'>congresso di Vienna</a> del 1815. La storia successiva non fa registrare avvenimenti di rilievo. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la chiesa parrocchiale; alcune torri e i ruderi di un castello, di epoca medievale, a Castellaro.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Sul posto manca una stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Il quadro economico non è dei più floridi: risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata sulla produzione di ortaggi, olive, uve e altra frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è pressoché inesistente. Molto modesta è pure la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non si segnalano strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione elementare; si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre l’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Sul posto manca una stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Il quadro economico non è dei più floridi: risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata sulla produzione di ortaggi, olive, uve e altra frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è pressoché inesistente. Molto modesta è pure la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non si segnalano strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione elementare; si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre l’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo dell’aria salubre, della tranquillità del luogo e delle bellezze dell’ambiente naturale e gustando i semplici ma genuini piatti della cucina vendonese. È poco frequentata pure per lavoro, a causa del modesto livello delle sue attività produttive, che non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado, oltre che per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Tra le manifestazioni tradizionali, che allietano il borgo, richiamando visitatori dai dintorni, meritano di essere citate: l’esposizione canina, a maggio; la festa della montagna, a luglio; la festa della gioventù e l’expò della motocicletta. La festa del Patrono, Sant’Antonino, viene celebrata il 2 settembre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo dell’aria salubre, della tranquillità del luogo e delle bellezze dell’ambiente naturale e gustando i semplici ma genuini piatti della cucina vendonese. È poco frequentata pure per lavoro, a causa del modesto livello delle sue attività produttive, che non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado, oltre che per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Tra le manifestazioni tradizionali, che allietano il borgo, richiamando visitatori dai dintorni, meritano di essere citate: l’esposizione canina, a maggio; la festa della montagna, a luglio; la festa della gioventù e l’expò della motocicletta. La festa del Patrono, Sant’Antonino, viene celebrata il 2 settembre.

Località

Borgo, Cantone, Castellaro, Celsa, Crosa, Curenna, Leuso, Vallone

Borgo, Cantone, Castellaro, Celsa, Crosa, Curenna, Leuso, Vallone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vendone rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.