Descrizione

Centro collinare, di origini antiche, che, accanto alle tradizionali attività agricole, ha sviluppato quelle industriali. I veduggesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, la cui forte espansione edilizia ne ha determinato la contiguità alle località di Renate del comune omonimo e Capriano del comune di Briosco; la parte restante della comunità risiede nella località di Tremolada. Il territorio ha un profilo geometrico lievemente ondulato, con quote comprese tra i 237 e i 325 metri sul livello del mare, e offre un panorama basso-collinare di indiscutibile fascino. Lo stemma comunale argenteo, concesso con Decreto del 1962, riproduce un castello rosso con due torri laterali tra le quali spicca una pianta verde stilizzata uscente, con il fusto radicato, dall'apertura sul campo.

Centro collinare, di origini antiche, che, accanto alle tradizionali attività agricole, ha sviluppato quelle industriali. I veduggesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, la cui forte espansione edilizia ne ha determinato la contiguità alle località di Renate del comune omonimo e Capriano del comune di Briosco; la parte restante della comunità risiede nella località di Tremolada. Il territorio ha un profilo geometrico lievemente ondulato, con quote comprese tra i 237 e i 325 metri sul livello del mare, e offre un panorama basso-collinare di indiscutibile fascino. Lo stemma comunale argenteo, concesso con Decreto del 1962, riproduce un castello rosso con due torri laterali tra le quali spicca una pianta verde stilizzata uscente, con il fusto radicato, dall'apertura sul campo.

Storia

Citata per la prima volta, col nome di Vedussilo, in un documento dell'inizio dell'undicesimo secolo, col quale l'imperatore Ottone III donava parte di queste terre al monastero pavese del San Salvatore, fu abitata fin da tempi molto antichi, come testimoniato dal rinvenimento nella zona di alcuni reperti archeologici, tra cui una spada in bronzo risalente al XV secolo a.C. Il suo toponimo viene riportato al latino: la prima parte deriverebbe da ABETUNCULUS, che significa 'piccolo abete', e la seconda da CALTIANUS, che alcuni ritengono un nome proprio e altri ricollegano a "calta", una pianta erbacea dai fiori gialli. Stando a tali ricostruzioni etimologiche, pare che questo territorio fosse originariamente ricoperto da boschi e paludi. Inserita fin dall'alto Medioevo nella pieve di Agliate (oggi località del comune di Carate Brianza), nel XII secolo fu coinvolta nelle lotte tra i comuni lombardi e il Barbarossa, il quale assegnò Tremolada, insieme ad altre località, all'abbazia di Civate, per ricompensarla dell'aiuto ricevuto durante l'attacco che determinò la seconda resa di Milano. Almeno fino alla prima metà del Cinquecento non fu mai infeudata e per i secoli successivi seguì le vicende storiche del resto della Lombardia. Tra le famiglie più illustri del luogo figura quella dei Besozzi Valentini. Dopo aver assorbito nel 1871 l'allora autonomo comune di Colzano, nel 1928 fu unita a quello di Renate, riconquistando la sua autonomia amministrativa nel 1956. Dal punto di vista monumentale, oltre al monumento ai caduti delle guerre mondiali, merita di essere citata la chiesa parrocchiale di San Martino, in stile barocco.

Citata per la prima volta, col nome di Vedussilo, in un documento dell'inizio dell'undicesimo secolo, col quale l'imperatore Ottone III donava parte di queste terre al monastero pavese del San Salvatore, fu abitata fin da tempi molto antichi, come testimoniato dal rinvenimento nella zona di alcuni reperti archeologici, tra cui una spada in bronzo risalente al XV secolo a.C. Il suo toponimo viene riportato al latino: la prima parte deriverebbe da ABETUNCULUS, che significa 'piccolo abete', e la seconda da CALTIANUS, che alcuni ritengono un nome proprio e altri ricollegano a "calta", una pianta erbacea dai fiori gialli. Stando a tali ricostruzioni etimologiche, pare che questo territorio fosse originariamente ricoperto da boschi e paludi. Inserita fin dall'alto Medioevo nella pieve di Agliate (oggi località del comune di Carate Brianza), nel XII secolo fu coinvolta nelle lotte tra i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=COMUNI'>comuni</a> lombardi e il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=BARBAROSSA'>Barbarossa</a>, il quale assegnò Tremolada, insieme ad altre località, all'abbazia di Civate, per ricompensarla dell'aiuto ricevuto durante l'attacco che determinò la seconda resa di Milano. Almeno fino alla prima metà del Cinquecento non fu mai infeudata e per i secoli successivi seguì le vicende storiche del resto della Lombardia. Tra le famiglie più illustri del luogo figura quella dei Besozzi Valentini. Dopo aver assorbito nel 1871 l'allora autonomo comune di Colzano, nel 1928 fu unita a quello di Renate, riconquistando la sua autonomia amministrativa nel 1956. Dal punto di vista monumentale, oltre al monumento ai caduti delle guerre mondiali, merita di essere citata la chiesa parrocchiale di San Martino, in stile barocco.

Economia

Fatta eccezione per i consueti uffici municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza vengono svolte, all'occorrenza, dal sindaco. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura: si coltivano essenzialmente cereali; è praticato anche l'allevamento di avicoli. La principale risorsa economica è, tuttavia, costituita dall'industria; è rappresentata da varie aziende che operano soprattutto nel comparto metallurgico, a cui si affiancano alcune fabbriche di mobili. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell'insieme dei servizi, tra i quali sono presenti il servizio bancario e attività di consulenza informatica. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare; non manca, però, una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive, pur comprendendo qualche esercizio di ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico.

Fatta eccezione per i consueti uffici municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza vengono svolte, all'occorrenza, dal sindaco. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura: si coltivano essenzialmente cereali; è praticato anche l'allevamento di avicoli. La principale risorsa economica è, tuttavia, costituita dall'industria; è rappresentata da varie aziende che operano soprattutto nel comparto metallurgico, a cui si affiancano alcune fabbriche di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell'insieme dei servizi, tra i quali sono presenti il servizio bancario e attività di consulenza informatica. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare; non manca, però, una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive, pur comprendendo qualche esercizio di ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico.

Relazioni

Non figura tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di visitare il Parco della Valle del Lambro, ma è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto al suo sviluppo industriale, che consente di assorbire manodopera non locale. I suoi rapporti, alquanto intensi, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge a causa della limitata presenza sul posto di scuole e delle carenze riscontrabili nel panorama dei servizi, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti, quali la festa della "giubiana", con il tradizionale rogo della strega, il carnevale e l'autunno veduggese. Il Patrono è San Martino, la cui festa viene celebrata l'11 novembre.

Non figura tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di visitare il Parco della Valle del Lambro, ma è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto al suo sviluppo industriale, che consente di assorbire manodopera non locale. I suoi rapporti, alquanto intensi, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge a causa della limitata presenza sul posto di scuole e delle carenze riscontrabili nel panorama dei servizi, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti, quali la festa della "giubiana", con il tradizionale rogo della strega, il carnevale e l'autunno veduggese. Il Patrono è San Martino, la cui festa viene celebrata l'11 novembre.

Località

Tremolada

Tremolada

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Veduggio con Colzano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.