Descrizione

Piccola comunità di origine medievale ubicata su un rilievo collinare, con un'economia prettamente rurale. Circa la metà dei vicolesi, che presentano un indice di vecchiaia straordinariamente elevato, risiede in casolari sparsi sui fondi; la restante parte popola il minuscolo aggregato urbano delle Pietre, la località di San Vincenzo e il capoluogo comunale, tipico borgo d'altura aperto al controllo della valle sottostante. Il paesaggio reca l'inconfondibile impronta del lavoro umano: fra i dolci pendii votati alle coltivazioni serpeggia il corso del fiume Nora, un po' nascosto dietro la vegetazione incolta e spontanea che prospera negli umidi fondovalle.

Piccola comunità di origine medievale ubicata su un rilievo collinare, con un'economia prettamente rurale. Circa la metà dei vicolesi, che presentano un indice di vecchiaia straordinariamente elevato, risiede in casolari sparsi sui fondi; la restante parte popola il minuscolo aggregato urbano delle Pietre, la località di San Vincenzo e il capoluogo comunale, tipico borgo d'altura aperto al controllo della valle sottostante. Il paesaggio reca l'inconfondibile impronta del lavoro umano: fra i dolci pendii votati alle coltivazioni serpeggia il corso del fiume Nora, un po' nascosto dietro la vegetazione incolta e spontanea che prospera negli umidi fondovalle.

Storia

Il borgo medievale ebbe fin dal principio una chiara funzione difensiva e di controllo per via della sua posizione dominante la valle del fiume Nora. L'antico castello, menzionato per la prima volta nell'883 come CURTIS DE VICULO e nel XII secolo come possesso di signori locali, fu polo di aggregazione di maestranze e contadini. Delle sue vicende si sa ben poco: è noto che nel XVIII secolo i De Petris lo ebbero sotto la propria giurisdizione e che frane rovinose ne minacciarono ripetutamente la sopravvivenza. A distanza di poco tempo l'uno dall'altro, nella prima metà del Novecento, due terremoti mieterono numerose vittime e arrecarono danni consistenti alle strutture architettoniche del centro storico. Nell'antico abitato sopravvivono i resti di una chiesa edificata in pietra. Le numerose calamità naturali hanno infine domato anche le ultime resistenze della popolazione locale: l'abitato originario è stato abbandonato e il nuovo ricostruito in località Colle.

Il borgo medievale ebbe fin dal principio una chiara funzione difensiva e di controllo per via della sua posizione dominante la valle del fiume Nora. L'antico castello, menzionato per la prima volta nell'883 come CURTIS DE VICULO e nel XII secolo come possesso di signori locali, fu polo di aggregazione di maestranze e contadini. Delle sue vicende si sa ben poco: è noto che nel XVIII secolo i De Petris lo ebbero sotto la propria giurisdizione e che frane rovinose ne minacciarono ripetutamente la sopravvivenza. A distanza di poco tempo l'uno dall'altro, nella prima metà del Novecento, due terremoti mieterono numerose vittime e arrecarono danni consistenti alle strutture architettoniche del centro storico. Nell'antico abitato sopravvivono i resti di una chiesa edificata in pietra. Le numerose calamità naturali hanno infine domato anche le ultime resistenze della popolazione locale: l'abitato originario è stato abbandonato e il nuovo ricostruito in località Colle.

Economia

In questo comune tranquillo e piuttosto appartato il richiamo del progresso è soffocato dalla forza della tradizione, che talvolta equivale ad un dannoso conservatorismo. L'agricoltura, specializzata nella produzione di cereali e olive -a cui si connette una serie di attività artigianali di trasformazione- e l'allevamento di ovini e bovini sono tuttora le principali voci dell'economia locale e una generosa fonte di occupazione. L'egemonia delle attività rurali, in assenza di importanti iniziative imprenditoriali nel settore dell'industria e nel terziario, è all'origine del progressivo declino demografico della comunità vicolese -la qualità non molto elevata della vita, infatti, scoraggia le nuove generazioni assetate di stimoli e le induce ad abbandonare il luogo di nascita-. Nel comune non sono presenti che gli ordinari uffici municipali e postali; mancano le basilari strutture culturali e scarseggiano quelle scolastiche, che si identificano in una scuola elementare; l'apparato ricettivo comprende qualche ristorante e fra gli impianti sportivi figurano un campo di bocce e uno di calcio a disposizione della squadra locale (Vicoli Associazione Calcio); è attivo un ambulatorio comunale.

In questo comune tranquillo e piuttosto appartato il richiamo del progresso è soffocato dalla forza della tradizione, che talvolta equivale ad un dannoso conservatorismo. L'agricoltura, specializzata nella produzione di cereali e olive -a cui si connette una serie di attività artigianali di trasformazione- e l'allevamento di ovini e bovini sono tuttora le principali voci dell'economia locale e una generosa fonte di occupazione. L'egemonia delle attività rurali, in assenza di importanti iniziative imprenditoriali nel settore dell'industria e nel terziario, è all'origine del progressivo declino demografico della comunità vicolese -la qualità non molto elevata della vita, infatti, scoraggia le nuove generazioni assetate di stimoli e le induce ad abbandonare il luogo di nascita-. Nel comune non sono presenti che gli ordinari uffici municipali e postali; mancano le basilari strutture culturali e scarseggiano quelle scolastiche, che si identificano in una scuola elementare; l'apparato ricettivo comprende qualche ristorante e fra gli impianti sportivi figurano un campo di bocce e uno di calcio a disposizione della squadra locale (Vicoli Associazione Calcio); è attivo un ambulatorio comunale.

Relazioni

Il tessuto connettivo viario della provincia non fa di questo comune un importante luogo di transito e lo condanna ad un parziale isolamento. Le attrattive naturali sono il principale fattore di richiamo e a questo proposito va segnalata la presenza di un parco territoriale attrezzato sul versante destro della valle del Nora. Al riparo da occhi indiscreti la comunità vicolese, costretta a far riferimento ai centri vicini per molte esigenze di vita quotidiana, condensa in momenti di festosa aggregazione il ricco patrimonio delle sue tradizioni. La festa del Patrono S. Rocco si celebra il 16 agosto.

Il tessuto connettivo viario della provincia non fa di questo comune un importante luogo di transito e lo condanna ad un parziale isolamento. Le attrattive naturali sono il principale fattore di richiamo e a questo proposito va segnalata la presenza di un parco territoriale attrezzato sul versante destro della valle del Nora. Al riparo da occhi indiscreti la comunità vicolese, costretta a far riferimento ai centri vicini per molte esigenze di vita quotidiana, condensa in momenti di festosa aggregazione il ricco patrimonio delle sue tradizioni. La festa del Patrono S. Rocco si celebra il 16 agosto.

Località

De Contra, Le Pietre, San Vincenzo, Vicoli Vecchio

De Contra, Le Pietre, San Vincenzo, Vicoli Vecchio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vicoli rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.