Descrizione

Centro di montagna, di antichissime origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha incrementato i servizi e sviluppato il tessuto industriale, caratterizzato da una buona presenza delle industrie lattiero-casearia e metalmeccanica. I varzesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia, conservando l'aspetto di un borgo medievale, con resti di varie fortificazioni. Tra le altre numerose località le più popolose sono: Bosmenso Superiore, Castellaro, Cella, Pietragavina, Sagliano e San Martino. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche anche molto accentuate, che vanno da un minimo di 345 metri sul livello del mare ad un massimo di 1.375 metri.

Centro di montagna, di antichissime origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha incrementato i servizi e sviluppato il tessuto industriale, caratterizzato da una buona presenza delle industrie <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIA'>lattiero-casearia</a> e metalmeccanica. I varzesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia, conservando l'aspetto di un borgo medievale, con resti di varie fortificazioni. Tra le altre numerose località le più popolose sono: Bosmenso Superiore, Castellaro, Cella, Pietragavina, Sagliano e San Martino. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche anche molto accentuate, che vanno da un minimo di 345 metri sul livello del mare ad un massimo di 1.375 metri.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono probabilmente ai liguri, come pure il suo toponimo, che deriverebbe dal ligure "var", che significa 'fiume'. In epoca romana e durante l'alto medioevo fu una stazione di posta sul percorso che collegava la pianura padana al mar Ligure. Inserita nel feudo di Oramala, fece parte dal XII secolo dei possedimenti dei Malaspina, che avevano estesi domini in tutta la valle Stàffora, divenendo marchesato nel 1275 sotto Azzolino Malaspina. Nel XII e XIII secolo registrò un grande sviluppo, grazie all'incentivazione dei traffici commerciali e ai guadagni derivanti dalla riscossione dei pedaggi per le merci e le persone che transitavano sul suo territorio. Nel 1430 un terzo del feudo fu donato a Petrolino Dal Verme, da cui passò, nella seconda metà del XV secolo, agli Sforza di Santa Fiora. La parte restante rimase ai Malaspina fino agli inizi del Seicento, quando fu ceduta anch'essa agli Sforza di Santa Fiora, che così divennero proprietari dell'intero feudo. Tra i monumenti figurano: la chiesa dei Cappuccini, databile al XIV secolo; il palazzo Odetti, già Malaspina, e il tempio della Fraternità, aperto al culto nel 1958 e meta di pellegrinaggi, nella località Cella.

I primi insediamenti nella zona risalgono probabilmente ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LIGURI'>liguri</a>, come pure il suo toponimo, che deriverebbe dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LIGURE'>ligure</a> "var", che significa 'fiume'. In epoca romana e durante l'alto medioevo fu una stazione di posta sul percorso che collegava la pianura padana al mar Ligure. Inserita nel feudo di Oramala, fece parte dal XII secolo dei possedimenti dei Malaspina, che avevano estesi domini in tutta la valle Stàffora, divenendo marchesato nel 1275 sotto Azzolino Malaspina. Nel XII e XIII secolo registrò un grande sviluppo, grazie all'incentivazione dei traffici commerciali e ai guadagni derivanti dalla riscossione dei pedaggi per le merci e le persone che transitavano sul suo territorio. Nel 1430 un terzo del feudo fu donato a Petrolino Dal Verme, da cui passò, nella seconda metà del XV secolo, agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a> di Santa Fiora. La parte restante rimase ai Malaspina fino agli inizi del Seicento, quando fu ceduta anch'essa agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a> di Santa Fiora, che così divennero proprietari dell'intero feudo. Tra i monumenti figurano: la chiesa dei Cappuccini, databile al XIV secolo; il palazzo Odetti, già Malaspina, e il tempio della Fraternità, aperto al culto nel 1958 e meta di pellegrinaggi, nella località Cella.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali e della stazione dei carabinieri, è sede della Comunità montana, del distretto socio-sanitario e dell'Azienda per la promozione del turismo. L'economia locale non ha abbandonato le tradizionali attività agricole (basate su coltivazioni di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite e frutteti) e l'allevamento di bovini, suini e avicoli. Il tessuto industriale, costituito soprattutto dagli stabilimenti metalmeccanici e lattiero-caseari, è rafforzato da quelli tessili e da numerose imprese edili. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto ai servizi amministrativi, scolastici e di consulenza informatica, è presente quello bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera fra le strutture sociali una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e includono un istituto professionale industriale, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca. Degna di nota è l'Università della terza età. Buona è la sua capacità ricettiva, garantendosi, oltre alla ristorazione, anche la possibilità di soggiorno nei vari alberghi presenti sul territorio; lo stesso può dirsi per la dotazione di strutture sanitarie, che assicurano sia il servizio farmaceutico che quelli forniti dal locale ospedale.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali e della stazione dei carabinieri, è sede della Comunità montana, del distretto socio-sanitario e dell'Azienda per la promozione del turismo. L'economia locale non ha abbandonato le tradizionali attività agricole (basate su coltivazioni di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite e frutteti) e l'allevamento di bovini, suini e avicoli. Il tessuto industriale, costituito soprattutto dagli stabilimenti metalmeccanici e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARI'>lattiero-caseari</a>, è rafforzato da quelli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILI'>tessili</a> e da numerose imprese edili. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto ai servizi amministrativi, scolastici e di consulenza informatica, è presente quello bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera fra le strutture sociali una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e includono un istituto professionale industriale, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca. Degna di nota è l'Università della terza età. Buona è la sua capacità ricettiva, garantendosi, oltre alla ristorazione, anche la possibilità di soggiorno nei vari alberghi presenti sul territorio; lo stesso può dirsi per la dotazione di strutture sanitarie, che assicurano sia il servizio farmaceutico che quelli forniti dal locale ospedale.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate, per l'assenza di attrattive significative, è molto frequentata per lavoro, grazie allo sviluppo delle industrie lattiero-casearia e metalmeccanica, che consentono l'assorbimento di un significativo flusso di manodopera. Al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, per i suoi servizi, le sue attività commerciali, l'istituto d'istruzione secondaria di secondo grado e l'Università della terza età, attira numerosi visitatori anche con i suoi tradizionali appuntamenti folcloristici. Tra questi meritano di essere citati: il mercatino dell'antiquariato, che si svolge tutte le domeniche di giugno e di luglio; la sagra del salame e della torta di mandorle, che si tiene a giugno; il mercato notturno di ferragosto; la sagra della castagna e la mostra della frutta, che hanno luogo a ottobre. La festa del Patrono, San Giorgio, si celebra il 23 aprile con giochi, stand e una fiera.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate, per l'assenza di attrattive significative, è molto frequentata per lavoro, grazie allo sviluppo delle industrie <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIA'>lattiero-casearia</a> e metalmeccanica, che consentono l'assorbimento di un significativo flusso di manodopera. Al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, per i suoi servizi, le sue attività commerciali, l'istituto d'istruzione secondaria di secondo grado e l'Università della terza età, attira numerosi visitatori anche con i suoi tradizionali appuntamenti folcloristici. Tra questi meritano di essere citati: il mercatino dell'antiquariato, che si svolge tutte le domeniche di giugno e di luglio; la sagra del salame e della torta di mandorle, che si tiene a giugno; il mercato notturno di ferragosto; la sagra della castagna e la mostra della frutta, che hanno luogo a ottobre. La festa del Patrono, San Giorgio, si celebra il 23 aprile con giochi, stand e una fiera.

Località

Albareto, Altre Case, Bognassi, Bosmenso, Bosmenso Superiore, Caposelva, Carro, Casa Bertella, Casa Cabano, Casa Fiori, Casa Rampolla, Castellaro, Cella, Celletta, Chiesa di Bognassi, Costiolo di Bognassi, Fontana di Nivione, Monteforte, Nivione, Pietragavina, Rosara, Sagliano, San Martino, San Michele, Santa Cristina, Torretta, Valle di Nivione

Albareto, Altre Case, Bognassi, Bosmenso, Bosmenso Superiore, Caposelva, Carro, Casa Bertella, Casa Cabano, Casa Fiori, Casa Rampolla, Castellaro, Cella, Celletta, Chiesa di Bognassi, Costiolo di Bognassi, Fontana di Nivione, Monteforte, Nivione, Pietragavina, Rosara, Sagliano, San Martino, San Michele, Santa Cristina, Torretta, Valle di Nivione

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Varzi rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.