Descrizione

“Comune sparso” con sede in Marmorola. Di probabile origine medievale, basa la sua economia essenzialmente sulle tradizionali attività agricole. I valmozzolesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse e le località Pieve di Gusaliggio, Arsina, Cascina, Case Gatto, Case Lamini, Casella, Castellaro, Castoglio, Costa, Costadasino, Gaiella, Groppo San Siro, La Valle, Lennova, Maestri, Roncotasco, Rovere, Rovina, San Martino, San Siro, Sozzi, Stazione Valmòzzola, Tessi e Vettola. Il territorio, classificato di montagna, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.284 metri di quota. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario.

“Comune sparso” con sede in Marmorola. Di probabile origine medievale, basa la sua economia essenzialmente sulle tradizionali attività agricole. I valmozzolesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse e le località Pieve di Gusaliggio, Arsina, Cascina, Case Gatto, Case Lamini, Casella, Castellaro, Castoglio, Costa, Costadasino, Gaiella, Groppo San Siro, La Valle, Lennova, Maestri, Roncotasco, Rovere, Rovina, San Martino, San Siro, Sozzi, Stazione Valmòzzola, Tessi e Vettola. Il territorio, classificato di montagna, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.284 metri di quota. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

Il toponimo, di chiara etimologia, fa riferimento all’ubicazione del borgo nell’omonima valle. Mozzola è da mettere in relazione col pago Meduzio (attraverso la forma latina MEDUTIOLA e la medievale Mociolade), citato nell’antica Tavola di Velleia. Nel Medioevo, seguì le vicende del castello di Gusaliggio che, già posseduto dai Pallavicino di Busseto, fu a questi confermato con un diploma imperiale, sul finire del XII secolo. Infeudata, col resto della vallata, ai marchesi di Pellegrino, che ne conservarono la proprietà fino alla prima metà del Quattrocento, fu poi concessa a Niccolò Piccinino, al quale subentrarono gli Sforza Fogliani di Piacenza. Fin dal XVI secolo, quando un violento nubifragio si abbatté sulla zona, costringendo numerose famiglie ad abbandonare le proprie case, è stata al centro di un vasto movimento migratorio, che ne ha determinato il progressivo spopolamento. Con l’avvento di Napoleone e la conseguente soppressione del sistema feudale, il territorio fu acquistato dal nobile casato dei Conti, che smantellarono la rocca di Gusaliggio, costruendo una nuova residenza, con il materiale recuperato. Passata ai Sozzi, nella seconda metà dell’Ottocento, partecipò attivamente alla lotta partigiana, divenendo teatro di eroici episodi della Resistenza, durante gli ultimi anni della seconda guerra mondiale. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte: la pieve di Santa Maria Assunta, costruzione del XIII secolo, che associa una facciata recente a interni quattrocenteschi; la chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, esistente già nel Trecento ma oggetto di più rimaneggiamenti nei secoli successivi, in località Mariano.

Il toponimo, di chiara etimologia, fa riferimento all’ubicazione del borgo nell’omonima valle. Mozzola è da mettere in relazione col pago Meduzio (attraverso la forma latina MEDUTIOLA e la medievale Mociolade), citato nell’antica Tavola di Velleia. Nel Medioevo, seguì le vicende del castello di Gusaliggio che, già posseduto dai Pallavicino di Busseto, fu a questi confermato con un diploma imperiale, sul finire del XII secolo. Infeudata, col resto della vallata, ai marchesi di Pellegrino, che ne conservarono la proprietà fino alla prima metà del Quattrocento, fu poi concessa a Niccolò Piccinino, al quale subentrarono gli Sforza Fogliani di Piacenza. Fin dal XVI secolo, quando un violento nubifragio si abbatté sulla zona, costringendo numerose famiglie ad abbandonare le proprie case, è stata al centro di un vasto movimento migratorio, che ne ha determinato il progressivo spopolamento. Con l’avvento di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=NAPOLEONE'>Napoleone</a> e la conseguente soppressione del sistema feudale, il territorio fu acquistato dal nobile casato dei Conti, che smantellarono la rocca di Gusaliggio, costruendo una nuova residenza, con il materiale recuperato. Passata ai Sozzi, nella seconda metà dell’Ottocento, partecipò attivamente alla lotta partigiana, divenendo teatro di eroici episodi della Resistenza, durante gli ultimi anni della seconda guerra mondiale. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte: la pieve di Santa Maria Assunta, costruzione del XIII secolo, che associa una facciata recente a interni quattrocenteschi; la chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, esistente già nel Trecento ma oggetto di più rimaneggiamenti nei secoli successivi, in località Mariano.

Economia

Viste le piccole dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi e uva, è integrata dall’allevamento di bovini, suini e avicoli. L’industria è pressoché assente. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: non sono forniti servizi più qualificati, fatta eccezione per quello bancario; la rete distributiva è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Non si registrano strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. È possibile frequentare soltanto le scuole materne ed elementari. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche la locale emittente radiotelevisiva. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Viste le piccole dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi e uva, è integrata dall’allevamento di bovini, suini e avicoli. L’industria è pressoché assente. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: non sono forniti servizi più qualificati, fatta eccezione per quello bancario; la rete distributiva è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Non si registrano strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. È possibile frequentare soltanto le scuole materne ed elementari. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche la locale emittente radiotelevisiva. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere di una suggestiva cornice paesaggistica e gustare i semplici ma genuini prodotti locali. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario sono molto scarsi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per usufruire dei servizi non forniti localmente, oltre che per motivi di studio. Tra le manifestazioni tradizionali vanno citate: la festa di primavera, a maggio; quella campestre, a luglio; le feste del villeggiante e dell’agricoltura, che si svolgono rispettivamente ad agosto e a settembre. Il Patrono, San Giuseppe, si festeggia il primo maggio.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere di una suggestiva cornice paesaggistica e gustare i semplici ma genuini prodotti locali. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario sono molto scarsi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per usufruire dei servizi non forniti localmente, oltre che per motivi di studio. Tra le manifestazioni tradizionali vanno citate: la festa di primavera, a maggio; quella campestre, a luglio; le feste del villeggiante e dell’agricoltura, che si svolgono rispettivamente ad agosto e a settembre. Il Patrono, San Giuseppe, si festeggia il primo maggio.

Località

Arsina, Bondi, Branzone, Cascina, Castellaro, Castello, Castoglio, Corrieri, Costa, Costadasino, La Valle, Lennova, Maestri, Mariano, Moreschi, Mormorola, Ossella, Pieve di Gusaliggio, Roncotasco, Rovere, Rovina, San Martino, San Siro, Sozzi, Stazione Valmozzola, Vettola

Arsina, Bondi, Branzone, Cascina, Castellaro, Castello, Castoglio, Corrieri, Costa, Costadasino, La Valle, Lennova, Maestri, Mariano, Moreschi, Mormorola, Ossella, Pieve di Gusaliggio, Roncotasco, Rovere, Rovina, San Martino, San Siro, Sozzi, Stazione Valmozzola, Vettola

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Valmozzola rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.