Descrizione

Piccola comunità, classificata “comune sparso” con sede in Villa. Di probabile origine medievale, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da un crescente sviluppo del turismo. I valloriani, che presentano un indice di vecchiaia da primato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, numerosissimi aggregati urbani minori e alcune case sparse. Il territorio, classificato montano, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, che non mostra segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico delle zone montane. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nel primo e quarto riquadro, a sfondo rosso, campeggia un albero d’argento; nel secondo e terzo quarto, argentati, figura una torre rossa, merlata alla guelfa.

Piccola comunità, classificata “comune sparso” con sede in Villa. Di probabile origine medievale, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da un crescente sviluppo del turismo. I valloriani, che presentano un indice di vecchiaia da primato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, numerosissimi aggregati urbani minori e alcune case sparse. Il territorio, classificato montano, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, che non mostra segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico delle zone montane. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nel primo e quarto riquadro, a sfondo rosso, campeggia un albero d’argento; nel secondo e terzo quarto, argentati, figura una torre rossa, merlata alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a>.

Storia

Qualche studioso pone all’origine del toponimo “Auriates”, antico nome del contado, appartenente ai marchesi di Susa, che risalirebbe al nome etnico dei liguri Oriates. La documentazione medievale cita, invece, “Valle Aurea”, seguita da numerose varianti. Tuttavia, dato che la forma attuale del toponimo richiede un suffisso -ATEM, di origine gallica e con funzione di prediale, occorre supporre che la voce di partenza sia un nome proprio, in questo caso il gentilizio romano AURIUS, da cui AUROSIUS, nel valore di ‘il villaggio della valle di Aurio’. La storia del borgo è strettamente collegata a quella dei vicini comuni della bassa valle: Rittana, Gaiola, Moiola e Roccasparvera. Nel XII secolo e nei primi tre decenni del XIII fu sotto il dominio dei marchesi di Saluzzo; dal 1234 al 1259 fu, insieme a tutta le valle, sotto la giurisdizione del comune di Cuneo, fino a quando, nel 1259, fu occupata dai d’Angiò. All’inizio del Quattrocento Antonio Bolleris divenne signore di tutta la bassa valle; in seguito il territorio passò sotto la Francia. Carlo Emanuele I di Savoia occupò poi la Valle Stura inferiore. Vecchie abitazioni con affreschi del XVIII e XIX secolo, numerose cappelle e piloni votivi testimoniano la religiosità popolare. La parrocchiale di San Michele risale al Seicento con successive trasformazioni nel XVIII e XIX secolo. Di notevole interesse sono alcune cappelle costruite nel XV e XVI secolo: la cappella di Sant’Antonio, la cappella di San Bernardo da Mentone, la cappella del Nome di Maria e la cappella di San Claudio.

Qualche studioso pone all’origine del toponimo “Auriates”, antico nome del contado, appartenente ai marchesi di Susa, che risalirebbe al nome etnico dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LIGURI'>liguri</a> Oriates. La documentazione medievale cita, invece, “Valle Aurea”, seguita da numerose varianti. Tuttavia, dato che la forma attuale del toponimo richiede un suffisso -ATEM, di origine gallica e con funzione di prediale, occorre supporre che la voce di partenza sia un nome proprio, in questo caso il gentilizio romano AURIUS, da cui AUROSIUS, nel valore di ‘il villaggio della valle di Aurio’. La storia del borgo è strettamente collegata a quella dei vicini comuni della bassa valle: Rittana, Gaiola, Moiola e Roccasparvera. Nel XII secolo e nei primi tre decenni del XIII fu sotto il dominio dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDISALUZZO'>marchesi di Saluzzo</a>; dal 1234 al 1259 fu, insieme a tutta le valle, sotto la giurisdizione del comune di Cuneo, fino a quando, nel 1259, fu occupata dai d’Angiò. All’inizio del Quattrocento Antonio Bolleris divenne signore di tutta la bassa valle; in seguito il territorio passò sotto la Francia. <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CARLOEMANUELEIDISAVOIA'>Carlo Emanuele I di Savoia</a> occupò poi la Valle Stura inferiore. Vecchie abitazioni con affreschi del XVIII e XIX secolo, numerose cappelle e piloni votivi testimoniano la religiosità popolare. La parrocchiale di San Michele risale al Seicento con successive trasformazioni nel XVIII e XIX secolo. Di notevole interesse sono alcune cappelle costruite nel XV e XVI secolo: la cappella di Sant’Antonio, la cappella di San Bernardo da Mentone, la cappella del Nome di Maria e la cappella di San Claudio.

Economia

Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario è presente con la produzione di cereali e frutta; si pratica l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli. Il settore economico secondario è del tutto inesistente. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Mancano scuole di ogni ordine e grado, nonché una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe i valloriani a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario è presente con la produzione di cereali e frutta; si pratica l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli. Il settore economico secondario è del tutto inesistente. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Mancano scuole di ogni ordine e grado, nonché una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe i valloriani a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

La sua posizione, in un’ampia conca con un suggestivo paesaggio, offre al visitatore la possibilità di effettuare numerosissime escursioni, soprattutto nei mesi estivi e in quelli autunnali. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si segnalano manifestazioni di rilievo. La festa del Patrono, San Michele, si celebra l’ultima domenica di settembre. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

La sua posizione, in un’ampia conca con un suggestivo paesaggio, offre al visitatore la possibilità di effettuare numerosissime escursioni, soprattutto nei mesi estivi e in quelli autunnali. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si segnalano manifestazioni di rilievo. La festa del Patrono, San Michele, si celebra l’ultima domenica di settembre. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Località

Bardenghi, Chiapue Soprano, Chiapue Sottano, Chiotti Soprani, Dunis, Gorrè, Nova, Piantacotta, Sapè Soprano, Scombe Soprane, Scombe Sottane, Tiogalet, Trecatre, Villa

Bardenghi, Chiapue Soprano, Chiapue Sottano, Chiotti Soprani, Dunis, Gorrè, Nova, Piantacotta, Sapè Soprano, Scombe Soprane, Scombe Sottane, Tiogalet, Trecatre, Villa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Valloriate rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.