Descrizione

Piccola comunità di montagna, di probabili origini medievali, la cui economia si basa prevalentemente sullo sviluppo del turismo, oltre che sulle tradizionali attività agricole. I vallevesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, interessato da una forte espansione edilizia. Il territorio, comprendente anche gli insediamenti con popolazione non stabile di Cambrembo e Località Arale, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 2.369 metri del monte Pegherolo. L'abitato, formato da un complesso di case rustiche, con suggestivi ballatoi in legno, si sviluppa attorno a una piazzetta; circondato da alte vette ed esposto al costante pericolo di valanghe, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Piccola comunità di montagna, di probabili origini medievali, la cui economia si basa prevalentemente sullo sviluppo del turismo, oltre che sulle tradizionali attività agricole. I vallevesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, interessato da una forte espansione edilizia. Il territorio, comprendente anche gli insediamenti con popolazione non stabile di Cambrembo e Località Arale, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 2.369 metri del monte Pegherolo. L'abitato, formato da un complesso di case rustiche, con suggestivi ballatoi in legno, si sviluppa attorno a una piazzetta; circondato da alte vette ed esposto al costante pericolo di valanghe, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

Citata come Valle del Lefe in un documento della seconda metà del XII secolo e successivamente come Vallelevi, ha un toponimo composto di "valle" e del nome locale "Lefe". La sua storia, nella quale mancano avvenimenti di particolare rilievo, non si discosta da quella del resto della provincia che, dopo essere stato a lungo travagliato dalle lotte tra i guelfi e i ghibellini, passò sotto la Repubblica veneta, il cui dominio si protrasse dai primi decenni del Quattrocento alla fine del Settecento. Le caratteristiche geologiche della zona e l'ubicazione dell'abitato hanno certamente influito sulla sua evoluzione, spesso segnata da eventi drammatici, a causa delle slavine che vi si sono abbattute: infatti, a partire dalla seconda metà del XVII secolo si hanno notizie di gravissimi danni provocati da varie valanghe, di cui una, nel 1888, distrusse completamente la località di Forno. Tra le testimonianze storico-artistiche vanno segnalati vari edifici di culto, tra cui spiccano: la settecentesca chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, in cui è possibile ammirare pregevoli opere pittoriche del XVII e XVIII secolo; la chiesa di San Rocco, della prima metà del Seicento, e, in località Cambrembo, la chiesetta di Santa Maria Elisabetta. Nell'architettura civile interessanti sono due case seicentesche, abbellite da decorazioni esterne: la cosiddetta casa dei Notati e quella dei Fabbriceri.

Citata come Valle del Lefe in un documento della seconda metà del XII secolo e successivamente come Vallelevi, ha un toponimo composto di "valle" e del nome locale "Lefe". La sua storia, nella quale mancano avvenimenti di particolare rilievo, non si discosta da quella del resto della provincia che, dopo essere stato a lungo travagliato dalle lotte tra i guelfi e i ghibellini, passò sotto la Repubblica veneta, il cui dominio si protrasse dai primi decenni del Quattrocento alla fine del Settecento. Le caratteristiche geologiche della zona e l'ubicazione dell'abitato hanno certamente influito sulla sua evoluzione, spesso segnata da eventi drammatici, a causa delle slavine che vi si sono abbattute: infatti, a partire dalla seconda metà del XVII secolo si hanno notizie di gravissimi danni provocati da varie valanghe, di cui una, nel 1888, distrusse completamente la località di Forno. Tra le testimonianze storico-artistiche vanno segnalati vari edifici di culto, tra cui spiccano: la settecentesca chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, in cui è possibile ammirare pregevoli opere pittoriche del XVII e XVIII secolo; la chiesa di San Rocco, della prima metà del Seicento, e, in località Cambrembo, la chiesetta di Santa Maria Elisabetta. Nell'architettura civile interessanti sono due case seicentesche, abbellite da decorazioni esterne: la cosiddetta casa dei Notati e quella dei Fabbriceri.

Economia

Viste le piccole dimensioni della comunità, non sono presenti particolari servizi burocratici, fatta eccezione per quelli dell'ufficio postale e del municipio. Il quadro economico non risulta molto fiorente: esso risente dell'impronta rurale della zona, con un'agricoltura basata sulle coltivazioni montane e integrata dall'allevamento di bovini, ovini, suini e avicoli. Le attività industriali sono pressoché assenti. Il terziario può contare sullo sviluppo del turismo ma, per il sesto, si compone dei soli servizi indispensabili e di una rete commerciale appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della popolazione. Non si registra la presenza di strutture sociali di rilievo; mancano scuole di ogni ordine e grado e strutture destinate all'arricchimento culturale, quali biblioteche o musei. Buona è invece la dotazione di strutture ricettive, che offrono una vasta possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. L'assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Viste le piccole dimensioni della comunità, non sono presenti particolari servizi burocratici, fatta eccezione per quelli dell'ufficio postale e del municipio. Il quadro economico non risulta molto fiorente: esso risente dell'impronta rurale della zona, con un'agricoltura basata sulle coltivazioni montane e integrata dall'allevamento di bovini, ovini, suini e avicoli. Le attività industriali sono pressoché assenti. Il terziario può contare sullo sviluppo del turismo ma, per il sesto, si compone dei soli servizi indispensabili e di una rete commerciale appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della popolazione. Non si registra la presenza di strutture sociali di rilievo; mancano scuole di ogni ordine e grado e strutture destinate all'arricchimento culturale, quali biblioteche o musei. Buona è invece la dotazione di strutture ricettive, che offrono una vasta possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. L'assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

L'aria salubre, la genuinità dei prodotti locali e la suggestiva cornice paesaggistica, arricchita dalla presenza del Parco naturale delle Alpi Orobie bergamasche, sono alla base di un significativo movimento di turisti, attratti anche dalla possibilità di praticarvi sport invernali e lanci con il deltaplano. Poco frequentata, in genere, per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate, intrattiene rapporti molto rilevanti con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge pure per l'istruzione e i servizi non disponibili localmente. Questi rapporti si intensificano in inverno, quando l'afflusso di turisti consente l'assorbimento di manodopera stagionale. Tra gli appuntamenti consueti meritano di essere citati: la festa della neve, con pista di sci illuminata; i lanci col paracadute e i voli di deltaplano, a Pasqua, nonché le varie manifestazioni che allietano la comunità in agosto, richiamando visitatori dai dintorni. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, viene celebrata il 29 giugno.

L'aria salubre, la genuinità dei prodotti locali e la suggestiva cornice paesaggistica, arricchita dalla presenza del Parco naturale delle Alpi Orobie bergamasche, sono alla base di un significativo movimento di turisti, attratti anche dalla possibilità di praticarvi sport invernali e lanci con il deltaplano. Poco frequentata, in genere, per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate, intrattiene rapporti molto rilevanti con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge pure per l'istruzione e i servizi non disponibili localmente. Questi rapporti si intensificano in inverno, quando l'afflusso di turisti consente l'assorbimento di manodopera stagionale. Tra gli appuntamenti consueti meritano di essere citati: la festa della neve, con pista di sci illuminata; i lanci col paracadute e i voli di deltaplano, a Pasqua, nonché le varie manifestazioni che allietano la comunità in agosto, richiamando visitatori dai dintorni. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, viene celebrata il 29 giugno.

Località

Pegherolo

Pegherolo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Valleve rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.