Descrizione

Centro di pianura, di origini probabilmente antiche, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I valbrembesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati soprattutto nel capoluogo comunale -Scano al Brembo-, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e nelle località di Briolo e Cornelle; il resto della popolazione è distribuito tra alcune case sparse e i nuclei di Ghiaie, Arca Vuota, Cascina San Pietro, Madonna della Castagna, Pascolo Tedeschi, Sombreno e Villino. Il territorio presenta un profilo geometrico abbastanza regolare, con modeste variazioni altimetriche, che imprimono all'abitato, interessato da una forte espansione edilizia, un andamento plano-altimetrico sostanzialmente pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del 1980, rappresenta, su fondo rosso, una torre di pietra quadrata, merlata alla guelfa, accostata ai lati da due spighe di grano e da due pannocchie di mais incrociate. Le due stelle d'oro che campeggiano in capo e in punta allo scudo sono a sei punte.

Centro di pianura, di origini probabilmente antiche, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I valbrembesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati soprattutto nel capoluogo comunale -Scano al Brembo-, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e nelle località di Briolo e Cornelle; il resto della popolazione è distribuito tra alcune case sparse e i nuclei di Ghiaie, Arca Vuota, Cascina San Pietro, Madonna della Castagna, Pascolo Tedeschi, Sombreno e Villino. Il territorio presenta un profilo geometrico abbastanza regolare, con modeste variazioni altimetriche, che imprimono all'abitato, interessato da una forte espansione edilizia, un andamento plano-altimetrico sostanzialmente pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del 1980, rappresenta, su fondo rosso, una torre di pietra quadrata, merlata alla guelfa, accostata ai lati da due spighe di grano e da due pannocchie di mais incrociate. Le due stelle d'oro che campeggiano in capo e in punta allo scudo sono a sei punte.

Storia

L'attuale assetto territoriale e amministrativo risale al 1928, quando le allora autonome località di Scano al Brembo e Ossanesga furono riunite in un solo comune. Il toponimo deriva chiaramente dalla sua ubicazione nella Valle Brembana. Nel corso del Medioevo dovette rivestire una certa importanza strategica, stando ai resti di varie fortificazioni quattrocentesche, che si possono ancora osservare nella zona. Seguendo le vicende del contiguo capoluogo provinciale, non fu risparmiata dalle lotte tra i guelfi e i ghibellini. Dalla prima metà del XV secolo passò sotto la signoria della Repubblica di Venezia, venendo prescelta come località di villeggiatura estiva dalle famiglie della nobiltà bergamasca, che vi costruirono numerose residenze signorili, utilizzate anche per controllore le attività relative alla produzione della seta, sviluppatesi già nel Seicento. Il patrimonio artistico annovera varie ville, tra cui spiccano: a Ossanesga, la seicentesca villa Bertrand Beltramelli, con sale riccamente affrescate, e la villa Morandi Lupi, costruita nel XVII secolo su un precedente edificio, forse del Quattrocento; a Scano al Brembo, la villa Benaglio Tacchi Fenili, risalente alla fine del 1700. Nell'architettura sacra degne di nota sono: la chiesa dei Santi Vito, Modesta e Crescenza, a Ossanesga, edificata verso la metà del XIX secolo su strutture più antiche, probabilmente del 1500, e la settecentesca parrocchiale di Scano al Brembo, dedicata ai Santi Cosma e Damiano, con tele di varie epoche.

L'attuale assetto territoriale e amministrativo risale al 1928, quando le allora autonome località di Scano al Brembo e Ossanesga furono riunite in un solo comune. Il toponimo deriva chiaramente dalla sua ubicazione nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALLEBREMBANA'>Valle Brembana</a>. Nel corso del Medioevo dovette rivestire una certa importanza strategica, stando ai resti di varie fortificazioni quattrocentesche, che si possono ancora osservare nella zona. Seguendo le vicende del contiguo capoluogo provinciale, non fu risparmiata dalle lotte tra i guelfi e i ghibellini. Dalla prima metà del XV secolo passò sotto la signoria della Repubblica di Venezia, venendo prescelta come località di villeggiatura estiva dalle famiglie della nobiltà bergamasca, che vi costruirono numerose residenze signorili, utilizzate anche per controllore le attività relative alla produzione della seta, sviluppatesi già nel Seicento. Il patrimonio artistico annovera varie ville, tra cui spiccano: a Ossanesga, la seicentesca villa Bertrand Beltramelli, con sale riccamente affrescate, e la villa Morandi Lupi, costruita nel XVII secolo su un precedente edificio, forse del Quattrocento; a Scano al Brembo, la villa Benaglio Tacchi Fenili, risalente alla fine del 1700. Nell'architettura sacra degne di nota sono: la chiesa dei Santi Vito, Modesta e Crescenza, a Ossanesga, edificata verso la metà del XIX secolo su strutture più antiche, probabilmente del 1500, e la settecentesca parrocchiale di Scano al Brembo, dedicata ai Santi Cosma e Damiano, con tele di varie epoche.

Economia

L'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si articola in numerose coltivazioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali, il frumento, gli ortaggi, i foraggi e la vite; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, equini e avicoli. L'altra importante fonte di reddito, l'industria, è costituta da aziende che operano nei comparti edile, tessile, metalmeccanico e del legno. Il livello del reddito e la capacità di risparmio dei valbrembesi giustificano la presenza del servizio bancario; una buona rete commerciale completa il quadro delle attività terziarie. Priva di servizi pubblici particolari, annovera tra le strutture sociali un asilo nido. Nelle scuole locali si impartisce l'istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Tra le strutture sportive e per il tempo libero va segnalata l'associazione di volo "Alpina Ava". La capacità ricettiva è limitata alla sola ristorazione. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

L'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si articola in numerose coltivazioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali, il frumento, gli ortaggi, i foraggi e la vite; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, equini e avicoli. L'altra importante fonte di reddito, l'industria, è costituta da aziende che operano nei comparti edile, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, metalmeccanico e del legno. Il livello del reddito e la capacità di risparmio dei valbrembesi giustificano la presenza del servizio bancario; una buona rete commerciale completa il quadro delle attività terziarie. Priva di servizi pubblici particolari, annovera tra le strutture sociali un asilo nido. Nelle scuole locali si impartisce l'istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Tra le strutture sportive e per il tempo libero va segnalata l'associazione di volo "Alpina Ava". La capacità ricettiva è limitata alla sola ristorazione. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di visitare il Parco naturale dei Colli di Bergamo, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alla presenza delle industrie, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I rapporti con i comuni vicini e in particolare con il capoluogo provinciale, al quale gli abitanti si rivolgono per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, sono piuttosto intensi e favoriti da un agevole sistema di collegamenti. Tra le manifestazioni tradizionali va ricordata la mostra mercato internazionale dell'aeronautica, che si svolge a settembre. La festa dei Patroni, i Santi Cosma e Damiano, si celebra il 26 settembre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di visitare il Parco naturale dei Colli di Bergamo, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alla presenza delle industrie, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I rapporti con i comuni vicini e in particolare con il capoluogo provinciale, al quale gli abitanti si rivolgono per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, sono piuttosto intensi e favoriti da un agevole sistema di collegamenti. Tra le manifestazioni tradizionali va ricordata la mostra mercato internazionale dell'aeronautica, che si svolge a settembre. La festa dei Patroni, i Santi Cosma e Damiano, si celebra il 26 settembre.

Località

Arca Vuota, Briolo, Cascina San Pietro, Ghiaie, Madonna della Castagna, San Giuseppe, Scano al Brembo, Villino

Arca Vuota, Briolo, Cascina San Pietro, Ghiaie, Madonna della Castagna, San Giuseppe, Scano al Brembo, Villino

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Valbrembo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.