Descrizione

Piccola comunità di montagna, di probabile origine medioevale, la cui economia è basata essenzialmente sull'agricoltura. I valrezzini, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale Bùggiolo, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e la località di Seghébbia. Il territorio mostra un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche, che vanno da un'altitudine minima di 875 metri sul livello del mare a una massima di 1.717 metri. L'abitato, interessato da una forte espansione edilizia (malgrado il saldo migratorio passivo e la stasi demografica), ha un andamento plano-altimetrico vario.

Piccola comunità di montagna, di probabile origine medioevale, la cui economia è basata essenzialmente sull'agricoltura. I valrezzini, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale Bùggiolo, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e la località di Seghébbia. Il territorio mostra un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche, che vanno da un'altitudine minima di 875 metri sul livello del mare a una massima di 1.717 metri. L'abitato, interessato da una forte espansione edilizia (malgrado il saldo migratorio passivo e la stasi demografica), ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

Formatasi nel 1928 in seguito all'aggregazione delle località di Béggiolo e Seghébbia, durante il Medioevo fece parte del territorio posto sotto l'influenza della pieve di Porlezza, assoggettata a sua volta alla giurisdizione della diocesi di Milano. Nel XV secolo fu annessa al feudo di Porlezza, rimanendovi fino al Settecento, quando divenne proprietà della famiglia d'Este. La sua popolazione, oltre che all'agricoltura e all'allevamento, si dedicava anche all'estrazione e alla lavorazione del ferro, molto abbondante nella zona. L'attività estrattiva, il cui sviluppo portò, verso la fine del Cinquecento, all'apertura di una fucina a Béggiolo, fu quasi del tutto abbandonata nel XVIII secolo, malgrado i tentativi degli Este di ripristinarla. Il forno fu rimesso in funzione verso la fine del Settecento ma con un modesto risultato. I possessori o i concessionari della fucina, quando si trovavano nella necessità di venderla, si rivolgevano alla locale parrocchia, che provvedeva a contattare i futuri compratori. Per tutto il XIX secolo l'attività lavorativa principale fu quella dei carbonai e degli uccellai. Il patrimonio storico-architettonico è costituito essenzialmente da edifici di culto, tra cui spiccano: la settecentesca parrocchiale; la cappella di San Car lo, risalente al XVII-XVIII secolo; la cappella della Madonna del Piudé; l'oratorio di San Rocco, a Seghébbia, edificato nel Cinquecento e che, insieme alla coeva chiesa della Beata Vergine Assunta, a Béggiolo, fu visitato da San Carlo Borromeo nel 1582.

Formatasi nel 1928 in seguito all'aggregazione delle località di Béggiolo e Seghébbia, durante il Medioevo fece parte del territorio posto sotto l'influenza della pieve di Porlezza, assoggettata a sua volta alla giurisdizione della diocesi di Milano. Nel XV secolo fu annessa al feudo di Porlezza, rimanendovi fino al Settecento, quando divenne proprietà della famiglia d'Este. La sua popolazione, oltre che all'agricoltura e all'allevamento, si dedicava anche all'estrazione e alla lavorazione del ferro, molto abbondante nella zona. L'attività estrattiva, il cui sviluppo portò, verso la fine del Cinquecento, all'apertura di una fucina a Béggiolo, fu quasi del tutto abbandonata nel XVIII secolo, malgrado i tentativi degli Este di ripristinarla. Il forno fu rimesso in funzione verso la fine del Settecento ma con un modesto risultato. I possessori o i concessionari della fucina, quando si trovavano nella necessità di venderla, si rivolgevano alla locale parrocchia, che provvedeva a contattare i futuri compratori. Per tutto il XIX secolo l'attività lavorativa principale fu quella dei carbonai e degli uccellai. Il patrimonio storico-architettonico è costituito essenzialmente da edifici di culto, tra cui spiccano: la settecentesca parrocchiale; la cappella di San Car lo, risalente al XVII-XVIII secolo; la cappella della Madonna del Piudé; l'oratorio di San Rocco, a Seghébbia, edificato nel Cinquecento e che, insieme alla coeva chiesa della Beata Vergine Assunta, a Béggiolo, fu visitato da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SANCARLOBORROMEO'>San Carlo Borromeo</a> nel 1582.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. Il quadro economico risente dell'impronta tipicamente rurale della zona, con un'agricoltura integrata dall'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, avicoli ed equini. L'industria è pressoché assente. Alquanto modesta è anche la presenza del terziario: mancano servizi qualificati, come l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, e la rete distributiva risulta appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità. Non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo di particolare rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione primaria; non si può usufruire di strutture destinate all'arricchimento culturale, quali biblioteche, musei o simili. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre l'assenza di una farmacia rende necessario spostarsi nelle località vicine anche per i servizi sanitari di base.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. Il quadro economico risente dell'impronta tipicamente rurale della zona, con un'agricoltura integrata dall'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, avicoli ed equini. L'industria è pressoché assente. Alquanto modesta è anche la presenza del terziario: mancano servizi qualificati, come l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, e la rete distributiva risulta appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità. Non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo di particolare rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione primaria; non si può usufruire di strutture destinate all'arricchimento culturale, quali biblioteche, musei o simili. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre l'assenza di una farmacia rende necessario spostarsi nelle località vicine anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Oltre a non figurare tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo delle bellezze dell'ambiente naturale, arricchito dalla presenza di pascoli e boschi incontaminati, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta quotidianamente a raggiungere le aere più sviluppate, comprese, naturalmente, quelle situate in territorio elvetico. I rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge pure per frequentare le altre scuole dell'obbligo e gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto, sono piuttosto intensi. Il 15 agosto si celebra la festa in onore di Santa Maria Assunta.

Oltre a non figurare tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo delle bellezze dell'ambiente naturale, arricchito dalla presenza di pascoli e boschi incontaminati, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta quotidianamente a raggiungere le aere più sviluppate, comprese, naturalmente, quelle situate in territorio elvetico. I rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge pure per frequentare le altre scuole dell'obbligo e gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto, sono piuttosto intensi. Il 15 agosto si celebra la festa in onore di Santa Maria Assunta.

Località

Buggiolo, Dosso Culmine, Seghebbia

Buggiolo, Dosso Culmine, Seghebbia

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Val Rezzo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.