Descrizione

Comune di montagna di antiche origini, classificato "comune sparso" con sede in località Casa Ponte; negli ultimi anni, accanto alle tradizionali attività agricole, ha sviluppato il turismo. La comunità dei valnisotti o albanesi, che presenta un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, è distribuita in numerosi abitati: Casa Ponte, Nizza Superiore, Poggio Ferrato, Sant'Albano, Montacuto, Monticelli, Paravello e Pratolungo. Il territorio, che offre un panorama alto-collinare di indiscutibile fascino, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche anche abbastanza accentuate, che vanno da un minimo di 350 metri sul livello del mare ad un massimo di 866 metri. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è "tagliato", suddiviso cioè diagonalmente in due parti. In campo argenteo è riprodotto un castello rosso posto su di un monte; in campo azzurro e lungo la linea di partizione sono raffigurati una pera, un grappolo d'uva, una spiga di grano, una mela, un fungo e una castagna d'oro.

Comune di montagna di antiche origini, classificato "comune sparso" con sede in località Casa Ponte; negli ultimi anni, accanto alle tradizionali attività agricole, ha sviluppato il turismo. La comunità dei valnisotti o albanesi, che presenta un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, è distribuita in numerosi abitati: Casa Ponte, Nizza Superiore, Poggio Ferrato, Sant'Albano, Montacuto, Monticelli, Paravello e Pratolungo. Il territorio, che offre un panorama alto-collinare di indiscutibile fascino, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche anche abbastanza accentuate, che vanno da un minimo di 350 metri sul livello del mare ad un massimo di 866 metri. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è "tagliato", suddiviso cioè diagonalmente in due parti. In campo argenteo è riprodotto un castello rosso posto su di un monte; in campo azzurro e lungo la linea di partizione sono raffigurati una pera, un grappolo d'uva, una spiga di grano, una mela, un fungo e una castagna d'oro.

Storia

Il toponimo è evidentemente composto di "valle" e "Nizza", torrente tortuoso e impetuoso affluente della Staffora. Dal X secolo costituì il feudo di Oramala, di rilievo strategico tale da giustificare la presenza di un grande castello, appartenuto con le terre circostanti ai vescovi di Bobbio e all'abbazia di Sant'Alberto di Butrio fino alla prima metà dell'undicesimo secolo, quando passò ai marchesi Malaspina che, facendone il centro per il controllo delle loro proprietà nella valle Stàffora e in Lunigiana, ne conservarono il possesso fino all'Ottocento. Nella prima metà del XIII secolo, a seguito della divisione del feudo di Oralama, entrò a far parte del marchesato di Varzi, ugualmente posto sotto la signoria malaspiniana, e il castello, trovandosi in una posizione scomoda e isolata, venne abbandonato. Nel 1929 ha inglobato la località Sant'Albano, fino ad allora comune autonomo. Dal punto di vista monumentale, oltre ai resti del trecentesco castello dei Malaspina, degne di nota sono: la chiesa parrocchiale del XX secolo, dedicata a San Paolo e dipendente dalla diocesi di Tortona, e la chiesa di Sant'Albano, nell'omonima località, dipendente dalla diocesi di Bòbbio.

Il toponimo è evidentemente composto di "valle" e "Nizza", torrente tortuoso e impetuoso affluente della Staffora. Dal X secolo costituì il feudo di Oramala, di rilievo strategico tale da giustificare la presenza di un grande castello, appartenuto con le terre circostanti ai vescovi di Bobbio e all'<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ABBAZIADISANTALBERTODIBUTRIO'>abbazia di Sant'Alberto di Butrio</a> fino alla prima metà dell'undicesimo secolo, quando passò ai marchesi Malaspina che, facendone il centro per il controllo delle loro proprietà nella valle Stàffora e in Lunigiana, ne conservarono il possesso fino all'Ottocento. Nella prima metà del XIII secolo, a seguito della divisione del feudo di Oralama, entrò a far parte del marchesato di Varzi, ugualmente posto sotto la signoria malaspiniana, e il castello, trovandosi in una posizione scomoda e isolata, venne abbandonato. Nel 1929 ha inglobato la località Sant'Albano, fino ad allora comune autonomo. Dal punto di vista monumentale, oltre ai resti del trecentesco castello dei Malaspina, degne di nota sono: la chiesa parrocchiale del XX secolo, dedicata a San Paolo e dipendente dalla diocesi di Tortona, e la chiesa di Sant'Albano, nell'omonima località, dipendente dalla diocesi di Bòbbio.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. Il punto di forza dell'economia locale continua ad essere rappresentato dall'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite e soprattutto frutteti; è praticato anche l'allevamento dei bovini. L'industria può contare soltanto su qualche piccola impresa edile, una modesta fabbrica di apparecchi di precisione e una falegnameria. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell'insieme dei servizi, tra i quali figurano quelli forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo e quelle scolastiche permettono di frequentare soltanto le scuole elementari. Mancano anche strutture sanitarie, sportive e per il tempo libero; buona è invece la capacità ricettiva, garantendosi, oltre alla possibilità di ristorazione, anche quella di soggiorno negli esercizi alberghieri presenti sul territorio. L'esigua consistenza numerica della popolazione e l'elevato indice di vecchiaia giustificano l'assenza di strutture destinate alla diffusione della cultura e dell'informazione, quali musei e biblioteche.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. Il punto di forza dell'economia locale continua ad essere rappresentato dall'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite e soprattutto frutteti; è praticato anche l'allevamento dei bovini. L'industria può contare soltanto su qualche piccola impresa edile, una modesta fabbrica di apparecchi di precisione e una falegnameria. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell'insieme dei servizi, tra i quali figurano quelli forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo e quelle scolastiche permettono di frequentare soltanto le scuole elementari. Mancano anche strutture sanitarie, sportive e per il tempo libero; buona è invece la capacità ricettiva, garantendosi, oltre alla possibilità di ristorazione, anche quella di soggiorno negli esercizi alberghieri presenti sul territorio. L'esigua consistenza numerica della popolazione e l'elevato indice di vecchiaia giustificano l'assenza di strutture destinate alla diffusione della cultura e dell'informazione, quali musei e biblioteche.

Relazioni

Grazie alla sua suggestiva cornice paesaggistica sta registrando un'incentivazione del turismo stagionale che, unitamente alla presenza di pur modeste attività industriali, è alla base di un buon assorbimento di flussi di manodopera. I suoi rapporti con i comuni vicini, comunque non rilevanti (il modesto livello dei servizi e la limitata presenza di scuole non costituiscono certo motivo di richiamo), si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, come la fiera di San Rocco, che ha luogo nella località Nizza, e quella di San Michele, che si svolge nella località Poggio Ferrato. La festa del Patrono, San Lorenzo, viene celebrata la seconda domenica di agosto.

Grazie alla sua suggestiva cornice paesaggistica sta registrando un'incentivazione del turismo stagionale che, unitamente alla presenza di pur modeste attività industriali, è alla base di un buon assorbimento di flussi di manodopera. I suoi rapporti con i comuni vicini, comunque non rilevanti (il modesto livello dei servizi e la limitata presenza di scuole non costituiscono certo motivo di richiamo), si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, come la fiera di San Rocco, che ha luogo nella località Nizza, e quella di San Michele, che si svolge nella località Poggio Ferrato. La festa del Patrono, San Lorenzo, viene celebrata la seconda domenica di agosto.

Località

Casa Ponte, Cassano Superiore, Montacuto, Monticelli, Nizza Superiore, Oramala, Paravello, Poggio Ferrato, Pratolungo, Sant'Albano

Casa Ponte, Cassano Superiore, Montacuto, Monticelli, Nizza Superiore, Oramala, Paravello, Poggio Ferrato, Pratolungo, Sant'Albano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Val di Nizza rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.