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Descrizione

Comune collinare, di origine antica, la sua economia si basa su attività primarie, in particolar modo sulla produzione vitivinicola. I trisobbiesi, aventi un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte della popolazione si divide tra l’aggregato urbano minore di Santo Stefano e Villa Botteri, nonché in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 192 a un massimo di 414 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo azzurro del primo campo sono raffigurati tre plinti d’argento; nella seconda partizione si rappresenta, in campo di cielo, un castello di pietra a due palchi, merlato alla guelfa e fondato su una verde collina. Il capo dello scudo, “interzato” in palo, è costituito da una croce rossa su fondo argenteo, da una sezione argentata col capo smaltato di rosso e, in campo dorato, da una fascia a scacchi argentati e rossi sormontata da una spina di botte posta in palo.

Storia

Il toponimo è attestato, dal 1041, attraverso le forme “Trisobius”, “Trexobius” (caratterizzata da metatesi di “r”), “Truxobius” (in cui si ha l’acquisizione di “u”) e “Terzobio”. L’etimo va visto nel personale romano TERTIUS, accompagnato dal suffisso diminutivale -BULUS, o a TERSUBIUS, a sua volta derivante da TERSO. Di probabile origine romana, il suo insediamento è legato a quello della vicina Strevi per quanto riguarda la leggenda dei dieci fratelli colonizzatori. Infatti, la leggenda vuole che sette di loro, ubriachi, avessero fondato Strevi e che gli altri tre avessero dato vita a Trisobbio. In periodo medievale venne sottomessa alla chiesa di Acqui, la quale la cedette, in parti uguali, ai marchesi di Occimiano e a quelli del Bosco. Nel 1198 la parte di godimento degli Occimiano passò al comune di Alessandria e i del Bosco cedettero la propria parte alla repubblica genovese. Nel 1224, Andalone di Bologna, podestà genovese, ne reinvestì i marchesi del Bosco, i quali ne mantennero la signoria fino a quando venne occupata dagli alessandrini. Nel 1227 i del Bosco ripresero possesso del feudo e vi posero a capo Ugo di Rossiglione. Circa quindici anni più tardi Federico II decise di cederla ai marchesi di Occimiano, ma Bonifacio di Monferrato, entratone in possesso, lo costrinse ad annullare la cessione. I Monferrato continuarono a governarla per diversi secoli, finché, nel 1535 ne diventarono signori gli Spinola di Genova, prima con l’alto patrocinio di Mantova, poi dei Savoia. Tra le vestigia del passato figura il castello, ricostruito sulla base di quello antico, del quale conserva solo la torre, e la parrocchiale in stile barocco.

Economia

È sede di Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva (dalla cui lavorazione si ricavano i pregiati vini Doc Dolcetto di Ovada e il Barbera del Monferrato) e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di avicoli, equini, caprini e bovini. Il settore industriale risulta quasi inesistente: le uniche imprese presenti operano nel comparto dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Tra le strutture sociali figura una casa di riposo. Nelle scuole del posto è possibile frequentare solamente le classi materne ed elementari. Mancano strutture di carattere culturale; quelle ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Il servizio sanitario localmente non è assicurato nemmeno al livello di base.

Relazioni

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale. Tra le manifestazioni si segnalano: la festa di San Giovanni Battista, a giugno; la sagra delle lasagne e la corsa podistica lunga 10 chilometri, ad agosto; la festa dell’Angelo Custode, a ottobre. La festa patronale, in onore di Santa Maria Assunta, viene celebrata il 15 agosto. È gemellata, dal 1992, con la città francese di Mescoules. Ha dato i natali a Cecilia Della Valle, badessa del convento di Santa Chiara a Castellazzo Bormida e scrittrice di una minuziosa ed esatta cronaca del suo tempo.

Località

Villa Botteri

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Trisobbio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 655
  • Lat 44° 39' 39,99'' 44.66110833
  • Long 8° 35' 6,43'' 8.58511944
  • CAP 15070
  • Prefisso 0143
  • Codice ISTAT 006176
  • Codice Catasto L432
  • Altitudine slm 341 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2671
  • Superficie 9.4 Km2
  • Densità 69,68 ab/Km2
  • Sismicità Zona 3
  • Alba 05:20
  • Tramonto 19:25
Contatti
ODV
NomeIndirizzo
PARROCCHIA S. GIOVANNI BATTISTAPIAZZA SPINOLA 3
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