Descrizione

Centro di pianura, di origini medievali. La sua economia è basata soprattutto sull’agricoltura anche se non mancano varie e discrete attività industriali. I tribanesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, si distribuiscono soprattutto nel capoluogo comunale, oltre che nella località Olmo di Tribano (contigua a Olmo di Bagnoli del comune di Bagnoli di Sopra); abbastanza consistente è, inoltre, il numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, caratterizzato anche da una buona espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, argentato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurate tre torri merlate alla guelfa, fondate su una verde campagna.

Centro di pianura, di origini medievali. La sua economia è basata soprattutto sull’agricoltura anche se non mancano varie e discrete attività industriali. I tribanesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, si distribuiscono soprattutto nel capoluogo comunale, oltre che nella località Olmo di Tribano (contigua a Olmo di Bagnoli del comune di Bagnoli di Sopra); abbastanza consistente è, inoltre, il numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, caratterizzato anche da una buona espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, argentato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurate tre torri merlate alla guelfa, fondate su una verde campagna.

Storia

Il toponimo nelle antiche attestazioni risulta come TRIBLAMUN che, probabilmente, deriva dalla contrazione delle due parole latine BALNEUM e TRES, ad indicare una triplice distesa d’acqua. Da un documento pontificio è riportata la sua nascita ufficiale nel giugno 944. Nel 1077 si libera completamente da qualsiasi dipendenza dal comune di Andria, prova che aveva compiuto un notevole sviluppo sia economico sia amministrativo. Tuttavia, alla fine del XIII secolo risulta assorbita dal comune di Permunia. La situazione non migliora, anzi viene ancor più a peggiorare all’inizio del Quattrocento, quando a seguito della guerra tra Venezia e Carrara le sue terre sono attraversate più volte, con gravi conseguenze, dalle truppe dirette a Monselice. Tranne la parentesi del dominio napoleonico che ha portato un certo risanamento, la sua storia continua senza altri episodi di rilievo e senza che riesca a ritrovare più l’originaria prosperità economica. La parrocchiale, dedicata a San Martino, presenta uno stile tardo barocco: la facciata è divisa in due da una trabeazione a marcapiano ed è sormontata da un frontone triangolare alle cui estremità sono due statue rappresentanti la Fede e la Carità; a concludere la struttura è un gruppo di angeli che sorregge la croce. L’interno è a una navata e il soffitto è decorato con alcuni affreschi attribuibili a Antonio Buttafogo: al centro è rappresentata la Gloria di San Martino e ai lati le Allegorie delle Virtù cardinali e teologali. L’altare maggiore, terminato nel 1796, è in marmo di Carrara; alle sue spalle vi è la pala di San Martino e il povero, opera con ogni probabilità di Palma il Giovane.

Il toponimo nelle antiche attestazioni risulta come TRIBLAMUN che, probabilmente, deriva dalla contrazione delle due parole latine BALNEUM e TRES, ad indicare una triplice distesa d’acqua. Da un documento pontificio è riportata la sua nascita ufficiale nel giugno 944. Nel 1077 si libera completamente da qualsiasi dipendenza dal comune di Andria, prova che aveva compiuto un notevole sviluppo sia economico sia amministrativo. Tuttavia, alla fine del XIII secolo risulta assorbita dal comune di Permunia. La situazione non migliora, anzi viene ancor più a peggiorare all’inizio del Quattrocento, quando a seguito della guerra tra Venezia e Carrara le sue terre sono attraversate più volte, con gravi conseguenze, dalle truppe dirette a Monselice. Tranne la parentesi del dominio napoleonico che ha portato un certo risanamento, la sua storia continua senza altri episodi di rilievo e senza che riesca a ritrovare più l’originaria prosperità economica. La parrocchiale, dedicata a San Martino, presenta uno stile tardo barocco: la facciata è divisa in due da una trabeazione a marcapiano ed è sormontata da un frontone triangolare alle cui estremità sono due statue rappresentanti la Fede e la Carità; a concludere la struttura è un gruppo di angeli che sorregge la croce. L’interno è a una navata e il soffitto è decorato con alcuni affreschi attribuibili a Antonio Buttafogo: al centro è rappresentata la Gloria di San Martino e ai lati le Allegorie delle Virtù cardinali e teologali. L’altare maggiore, terminato nel 1796, è in marmo di Carrara; alle sue spalle vi è la pala di San Martino e il povero, opera con ogni probabilità di Palma il Giovane.

Economia

Se si escludono la stazione dei carabinieri e gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degli di nota. Il settore primario, abbastanza sviluppato, ha posto le basi per la nascita dell’industria alimentare e di conservazione (frutta e ortaggi). Tra i prodotti tipici: le coltivazioni di cereali, ortaggi, foraggio, le piantagioni di alberi da frutta e i vitigni. Numerosi sono gli allevamenti di bovini e avicoli. Il settore secondario si mostra diversificato in molti comparti: industria metalmeccanica, tessile, per la fabbricazione di calzature e di apparecchi medicali, per la produzione di mobili; è presente anche il comparto edile. Il terziario comprende il servizio bancario. Le strutture scolastiche consentono di conseguire l’istruzione obbligatoria. La ricettività è assicurata dalla presenza di alcune strutture per la ristorazione e per il soggiorno. È assicurato il servizio sanitario di base tramite il presidio farmaceutico.

Se si escludono la stazione dei carabinieri e gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degli di nota. Il settore primario, abbastanza sviluppato, ha posto le basi per la nascita dell’industria alimentare e di conservazione (frutta e ortaggi). Tra i prodotti tipici: le coltivazioni di cereali, ortaggi, foraggio, le piantagioni di alberi da frutta e i vitigni. Numerosi sono gli allevamenti di bovini e avicoli. Il settore secondario si mostra diversificato in molti comparti: industria metalmeccanica, tessile, per la fabbricazione di calzature e di apparecchi medicali, per la produzione di mobili; è presente anche il comparto edile. Il terziario comprende il servizio bancario. Le strutture scolastiche consentono di conseguire l’istruzione obbligatoria. La ricettività è assicurata dalla presenza di alcune strutture per la ristorazione e per il soggiorno. È assicurato il servizio sanitario di base tramite il presidio farmaceutico.

Relazioni

Il flusso in entrata dovuto sia al turismo sia alle attività lavorative è abbastanza consistente. Tuttavia, i rapporti con il circondario non sono particolarmente intensi se non in occasione di particolari manifestazioni turistiche o folcloristiche, come: “se brusa ea vecia”, la festa della befana con distribuzione di doni ai più piccoli; la festa del melone, con stand gastronomici; quella dell’asparago, manifestazione con musica, spettacoli e stand gastronomici; la sagra di luglio, con attrazioni, serate danzanti e spettacolo pirotecnico, e la sagra di San Luca. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l’11novembre; in tale occasione si svolge anche una sagra paesana con la festa dei marroni, che prevede stand gastronomici e manifestazioni di vario genere.

Il flusso in entrata dovuto sia al turismo sia alle attività lavorative è abbastanza consistente. Tuttavia, i rapporti con il circondario non sono particolarmente intensi se non in occasione di particolari manifestazioni turistiche o folcloristiche, come: “se brusa ea vecia”, la festa della befana con distribuzione di doni ai più piccoli; la festa del melone, con stand gastronomici; quella dell’asparago, manifestazione con musica, spettacoli e stand gastronomici; la sagra di luglio, con attrazioni, serate danzanti e spettacolo pirotecnico, e la sagra di San Luca. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l’11novembre; in tale occasione si svolge anche una sagra paesana con la festa dei marroni, che prevede stand gastronomici e manifestazioni di vario genere.

Località

Bianco, Bolzonari, Olmo di Tribano, Rodina, San Luca

Bianco, Bolzonari, Olmo di Tribano, Rodina, San Luca

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Tribano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.