Descrizione

Comune di pianura, di origine antica, con un'economia basata sulle attività agricole e industriali e con una discreta presenza di servizi. I trezzanesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, che sta attraversando una fase di forte espansione edilizia. Il territorio presenta un profilo geometrico molto regolare, con variazioni altimetriche lievi. L'abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura tre montagne poste su una campagna aurea e sormontate da una treccia rossa, con evidente allusione al toponimo.

Comune di pianura, di origine antica, con un'economia basata sulle attività agricole e industriali e con una discreta presenza di servizi. I trezzanesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, che sta attraversando una fase di forte espansione edilizia. Il territorio presenta un profilo geometrico molto regolare, con variazioni altimetriche lievi. L'abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura tre montagne poste su una campagna aurea e sormontate da una treccia rossa, con evidente allusione al toponimo.

Storia

Chiamata Derzano e Terzago in alcuni antichi documenti ecclesiastici, deriverebbe il toponimo dal nome "Tertius", con l'aggiunta del suffisso -anus, che indica il possesso fondiario; non manca però chi ritiene che in precedenza il borgo si chiamasse Terrazzano. L'appellativo "Rosa" le fu dato con un Regio Decreto del 1862 per meglio individuarla, evitando di confonderla con Trezzano sul Naviglio. Nel corso dei secoli è entrata a far parte dei possedimenti di varie nobili famiglie: inserita nel feudo di Cassano d'Adda e con questo nel comitato di Lecco, fu sottoposta ai conti lecchesi fino all'estinzione di questa dinastia. Fu assegnata, verso la metà dell'undicesimo secolo, dal re Enrico al monastero di San Dionisio e in seguito annessa al feudo di Pontirolo. Con la dissoluzione di quest'ultimo tornò a seguire le vicende del feudo di Cassano, che nella prima metà del XVI secolo fu assegnato ai Pagano d'Adda, cui subentrarono i Castaldi. Tornate alla camera ducale all'estinzione della famiglia dei Castaldi, nel 1572 queste terre furono infeudate dal re di Spagna Filippo II ai duchi Bonelli, passando sul finire del Settecento ai marchesi D'Adda, che ne conservarono il possesso fino al 1796, quando venne decretata l'abolizione di tutti i diritti feudali. Modesto è il patrimonio storico-monumentale: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale, intitolata a San Gottardo vescovo e consacrata agli inizi del Novecento, e l'oratorio di Santa Maria del Rosario.

Chiamata Derzano e Terzago in alcuni antichi documenti ecclesiastici, deriverebbe il toponimo dal nome "Tertius", con l'aggiunta del suffisso -anus, che indica il possesso fondiario; non manca però chi ritiene che in precedenza il borgo si chiamasse Terrazzano. L'appellativo "Rosa" le fu dato con un Regio Decreto del 1862 per meglio individuarla, evitando di confonderla con Trezzano sul Naviglio. Nel corso dei secoli è entrata a far parte dei possedimenti di varie nobili famiglie: inserita nel feudo di Cassano d'Adda e con questo nel comitato di Lecco, fu sottoposta ai conti lecchesi fino all'estinzione di questa dinastia. Fu assegnata, verso la metà dell'undicesimo secolo, dal re Enrico al monastero di San Dionisio e in seguito annessa al feudo di Pontirolo. Con la dissoluzione di quest'ultimo tornò a seguire le vicende del feudo di Cassano, che nella prima metà del XVI secolo fu assegnato ai Pagano d'Adda, cui subentrarono i Castaldi. Tornate alla camera ducale all'estinzione della famiglia dei Castaldi, nel 1572 queste terre furono infeudate dal re di Spagna Filippo II ai duchi Bonelli, passando sul finire del Settecento ai marchesi D'Adda, che ne conservarono il possesso fino al 1796, quando venne decretata l'abolizione di tutti i diritti feudali. Modesto è il patrimonio storico-monumentale: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale, intitolata a San Gottardo vescovo e consacrata agli inizi del Novecento, e l'oratorio di Santa Maria del Rosario.

Economia

Nell'economia locale l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, che consentono proficue coltivazioni di cereali, frumento e foraggi, conserva un ruolo importante, pur registrandosi un sensibile calo degli addetti a questo settore. L'industria, di medie e piccole dimensioni, è rappresentata da alcune aziende che operano nei comparti automobilistico, chimico e della fabbricazione di strumenti ottici. Il terziario si compone di una modesta rete commerciale (in grado comunque di soddisfare i bisogni essenziali della comunità) e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, sono presenti il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, e attività di consulenza informatica. Limitata è l'offerta di servizi pubblici e non si registra la presenza di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. Le strutture scolastiche sono rappresentate dalle scuole materne, elementari e medie e quelle culturali da una biblioteca. Le strutture ricettive, pur comprendendo qualche esercizio di ristorazione, non consentono il soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Nell'economia locale l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, che consentono proficue coltivazioni di cereali, frumento e foraggi, conserva un ruolo importante, pur registrandosi un sensibile calo degli addetti a questo settore. L'industria, di medie e piccole dimensioni, è rappresentata da alcune aziende che operano nei comparti automobilistico, chimico e della fabbricazione di strumenti ottici. Il terziario si compone di una modesta rete commerciale (in grado comunque di soddisfare i bisogni essenziali della comunità) e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, sono presenti il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, e attività di consulenza informatica. Limitata è l'offerta di servizi pubblici e non si registra la presenza di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. Le strutture scolastiche sono rappresentate dalle scuole materne, elementari e medie e quelle culturali da una biblioteca. Le strutture ricettive, pur comprendendo qualche esercizio di ristorazione, non consentono il soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Non può certo essere considerata una meta turistica, per mancanza di attrattive significative, ed è poco frequentata anche per lavoro, poiché le sue attività produttive non hanno raggiunto uno sviluppo tale da consentire un cospicuo assorbimento di manodopera. I suoi rapporti, piuttosto rilevanti, con i comuni del circondario, ai quali la popolazione, agevolata da un buon sistema di collegamenti, si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto si intensificano in occasione di alcune manifestazioni consuete; tra queste meritano di essere citati il carnevale, il "Maggio trezzanese" e la sagra della caldarrosta, tradizionale festa che si svolge l'ultima o penultima domenica di ottobre insieme alla fiera dei prodotti locali e al palio degli asini. La festa del Patrono, San Gottardo, si celebra il 4 maggio.

Non può certo essere considerata una meta turistica, per mancanza di attrattive significative, ed è poco frequentata anche per lavoro, poiché le sue attività produttive non hanno raggiunto uno sviluppo tale da consentire un cospicuo assorbimento di manodopera. I suoi rapporti, piuttosto rilevanti, con i comuni del circondario, ai quali la popolazione, agevolata da un buon sistema di collegamenti, si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto si intensificano in occasione di alcune manifestazioni consuete; tra queste meritano di essere citati il carnevale, il "Maggio trezzanese" e la sagra della caldarrosta, tradizionale festa che si svolge l'ultima o penultima domenica di ottobre insieme alla fiera dei prodotti locali e al palio degli asini. La festa del Patrono, San Gottardo, si celebra il 4 maggio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Trezzano Rosa rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.