Descrizione

Cittadina collinare, ricostruita in età moderna su un impianto medievale ma con radici nell’antichità; ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate dal settore industriale e dal terziario. I tremestieresi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale, che mostra forti segni di espansione edilizia; il resto della popolazione si distribuisce nella località Via Ombra, nonché in numerose case sparse. Il territorio, ricco di cave di pietra, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. Il centro storico, in posizione panoramica lungo la strada che si dirige verso l’Etna, conserva parte della raffinata edilizia dell’Ottocento e mostra un andamento plano-altimetrico inclinato. Lo stemma comunale, troncato semipartito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella parte superiore, in campo di cielo, si rappresenta il monte Etna, fumante, innevato in cima. La seconda partizione, verde, raffigura tre chiese d’argento, ordinate in sbarra, a ricordo delle chiese degli antichi tre quartieri principali di Centro, Piano e Immacolata; il terzo campo, a sfondo rosso, racchiude un ovale recante la lettera M della Beata Vergine Maria, d’oro, ornata da dodici stelle, pure d’oro, disposte in cerchio; l’ovale, azzurro, è accompagnato, in punta, da due rami d’ulivo decussati, verdi, a richiamo dell’antica devozione della comunità alla Madonna della Pace, Patrona del comune.

Cittadina collinare, ricostruita in età moderna su un impianto medievale ma con radici nell’antichità; ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate dal settore industriale e dal terziario. I tremestieresi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale, che mostra forti segni di espansione edilizia; il resto della popolazione si distribuisce nella località Via Ombra, nonché in numerose case sparse. Il territorio, ricco di cave di pietra, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. Il centro storico, in posizione panoramica lungo la strada che si dirige verso l’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ETNA'>Etna</a>, conserva parte della raffinata edilizia dell’Ottocento e mostra un andamento plano-altimetrico inclinato. Lo stemma comunale, troncato semipartito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella parte superiore, in campo di cielo, si rappresenta il monte <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ETNA'>Etna</a>, fumante, innevato in cima. La seconda partizione, verde, raffigura tre chiese d’argento, ordinate in sbarra, a ricordo delle chiese degli antichi tre quartieri principali di Centro, Piano e Immacolata; il terzo campo, a sfondo rosso, racchiude un ovale recante la lettera M della Beata Vergine Maria, d’oro, ornata da dodici stelle, pure d’oro, disposte in cerchio; l’ovale, azzurro, è accompagnato, in punta, da due rami d’ulivo decussati, verdi, a richiamo dell’antica devozione della comunità alla Madonna della Pace, Patrona del comune.

Storia

Il toponimo, Tremestieri fino al 1874, nel latino medievale era “Trimosterium”, degenerazione di TRIA MONASTERIA, ‘tre monasteri’; la corrispondente forma araba è “Kanays ‘at·talat”, ‘le tre chiese’. La presenza di popolazioni elleniche, di romani e di bizantini nella zona è testimoniata dai reperti archeologici. Fu distrutta diverse volte dalle colate laviche –la più antica di cui si abbia testimonianza risale al 122 a.C.– e dai terremoti –il più terribile nel Medioevo si verificò nel XII secolo; quello del 1693 distrusse l’abitato, la cui ricostruzione ha segnato la nascita della cittadina attuale–. La chiesa “de Tribus Monasteriis” fu dichiarata parrocchia con bolla pontificia del 1446. Il feudo appartenne per lungo temo alla contea di Catania ma nel 1641 fu acquistato dal nobile Giovanni Andrea Massa assieme al titolo di duca di Tremestieri; il solo titolo fu poi ceduto da questi al nobile Pietro de Gregorio Buglio, la cui figlia lo trasmise a Francesco Rizzari unendosi a lui in matrimonio. La costituzione borbonica del 1812 pose fine ai diritti feudali. Con la caduta dei borboni e dopo la parentesi garibaldina entrò a far parte, come tutta la Sicilia, del regno d’Italia, trasformatosi poi in repubblica dopo la seconda guerra mondiale. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa madre, dedicata alla Madonna della Pace, risalente al 1300; la parrocchiale dell’Immacolata, costruita nel 1630; la chiesa di Sant’Antonio di Padova, che presenta un pregevole portale barocco in pietra lavica; la chiesa dell’Idra, edificata nel XVII secolo.

Il toponimo, Tremestieri fino al 1874, nel latino medievale era “Trimosterium”, degenerazione di TRIA MONASTERIA, ‘tre monasteri’; la corrispondente forma <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABA'>araba</a> è “Kanays ‘at·talat”, ‘le tre chiese’. La presenza di popolazioni elleniche, di romani e di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BIZANTINI'>bizantini</a> nella zona è testimoniata dai reperti archeologici. Fu distrutta diverse volte dalle colate laviche –la più antica di cui si abbia testimonianza risale al 122 a.C.– e dai terremoti –il più terribile nel Medioevo si verificò nel XII secolo; quello del 1693 distrusse l’abitato, la cui ricostruzione ha segnato la nascita della cittadina attuale–. La chiesa “de Tribus Monasteriis” fu dichiarata parrocchia con bolla pontificia del 1446. Il feudo appartenne per lungo temo alla contea di Catania ma nel 1641 fu acquistato dal nobile Giovanni Andrea Massa assieme al titolo di duca di Tremestieri; il solo titolo fu poi ceduto da questi al nobile Pietro de Gregorio Buglio, la cui figlia lo trasmise a Francesco Rizzari unendosi a lui in matrimonio. La costituzione borbonica del 1812 pose fine ai diritti feudali. Con la caduta dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BORBONI'>borboni</a> e dopo la parentesi garibaldina entrò a far parte, come tutta la Sicilia, del regno d’Italia, trasformatosi poi in repubblica dopo la seconda guerra mondiale. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa madre, dedicata alla Madonna della Pace, risalente al 1300; la parrocchiale dell’Immacolata, costruita nel 1630; la chiesa di Sant’Antonio di Padova, che presenta un pregevole portale <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BAROCCO'>barocco</a> in pietra lavica; la chiesa dell’Idra, edificata nel XVII secolo.

Economia

Il settore primario si fonda sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, viti, olivo, agrumeti e altri frutteti. Il settore industriale è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: alimentare (trasformazione di prodotti agricoli e zootecnici), tessile, dell’abbigliamento, della lavorazione del legno, della stampa, dei materiali da costruzione, metalmeccanico, delle apparecchiature medicali e chirurgiche, dei mobili, della produzione e distribuzione di energia elettrica e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica e quella di “San Marco”. Alla diffusione dell’informazione e della cultura provvede anche un periodico locale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario, localmente è assicurato solo il servizio farmaceutico.

Il settore primario si fonda sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, viti, olivo, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMETI'>agrumeti</a> e altri frutteti. Il settore industriale è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: alimentare (trasformazione di prodotti agricoli e zootecnici), tessile, dell’abbigliamento, della lavorazione del legno, della stampa, dei materiali da costruzione, metalmeccanico, delle apparecchiature medicali e chirurgiche, dei mobili, della produzione e distribuzione di energia elettrica e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica e quella di “San Marco”. Alla diffusione dell’informazione e della cultura provvede anche un periodico locale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario, localmente è assicurato solo il servizio farmaceutico.

Relazioni

Coinvolta dal flusso turistico che interessa il capoluogo di provincia, offre la possibilità di effettuare interessanti escursioni nei dintorni. Tra gli eventi ricorrenti si ricordano: la mostra-mercato del tombolo, a marzo; la rappresentazione del Presepe vivente, a Natale. La Patrona, Maria Santissima della Pace, si festeggia il lunedì successivo alla domenica in albis.

Coinvolta dal flusso turistico che interessa il capoluogo di provincia, offre la possibilità di effettuare interessanti escursioni nei dintorni. Tra gli eventi ricorrenti si ricordano: la mostra-mercato del tombolo, a marzo; la rappresentazione del Presepe vivente, a Natale. La Patrona, Maria Santissima della Pace, si festeggia il lunedì successivo alla domenica in albis.

Località

Canalicchio, Tremestieri, Via Ombra

Canalicchio, Tremestieri, Via Ombra

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Tremestieri Etneo rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.