Descrizione

Comune collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I travesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, e le località di Cernusca, Donceto, Due Bandiere e Quadrelli, oltre che in numerosissime case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che arrivano agli 836 metri della Pietra Parcellara, e offre un panorama molto suggestivo, con estesi vigneti e alture verdeggianti. L’abitato, che col castello medievale ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, non mostra significativi segni di espansione edilizia e ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Nello stemma comunale, partito, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta, su sfondo azzurro, un guerriero romano, vestito d'argento, (Sant'Antonino, patrono di Piacenza) raffigurato nell'atto di impugnare, con la mano destra, il gonfalone piacentino; la seconda sezione, a sfondo rosso, riporta quattro promontori d'argento sormontati da un'erma argentea di Minerva Medica.

Comune collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I travesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, e le località di Cernusca, Donceto, Due Bandiere e Quadrelli, oltre che in numerosissime case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che arrivano agli 836 metri della Pietra Parcellara, e offre un panorama molto suggestivo, con estesi vigneti e alture verdeggianti. L’abitato, che col castello medievale ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, non mostra significativi segni di espansione edilizia e ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Nello stemma comunale, partito, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta, su sfondo azzurro, un guerriero romano, vestito d'argento, (Sant'Antonino, patrono di Piacenza) raffigurato nell'atto di impugnare, con la mano destra, il gonfalone piacentino; la seconda sezione, a sfondo rosso, riporta quattro promontori d'argento sormontati da un'erma argentea di Minerva Medica.

Storia

Abitata fin da epoche remote, come attesta il rinvenimento nella zona di resti di villaggi neolitici, databili tra il V e il IV millennio a.C., deriva il toponimo, che in passato assunse anche le forme di Travano e Traveno, dal latino TRABS, ‘trave’, usato in riferimento al punto in cui si attraversava la Trebbia su trave. Ai primitivi insediamenti ne subentrarono altri fino ad arrivare alla conquista da parte delle popolazioni celtiche e dei romani, la cui presenza è testimoniata dai numerosi reperti rinvenuti, tra cui figurano alcune epigrafi pertinenti a un antico santuario dedicato alla dea Minerva. Proprietà dei Malaspina, fu coinvolta nelle lotte tra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini. Agli inizi del XII secolo passò agli Anguissola. Possedimenti nel territorio ebbero anche i Morandi di Montechiaro, gli Attendolo e i Caracciolo. La sua storia, nella quale non si registrano fatti di particolare rilievo, ha seguito quella del ducato di Parma e Piacenza che, dopo l’occupazione pontificia e la signoria farnesiana, fu assoggettato alle dominazioni borbonica e napoleonica, ritornando agli austriaci dopo il congresso di Vienna. Tra i monumenti figurano: il castello medievale, che conserva in parte la struttura originaria; la parrocchiale di Sant’Antonino, d’impianto romanico, sorta probabilmente su un precedente edificio di culto dell’undicesimo secolo; la chiesa di Santa Maria, risalente all'undicesimo secolo; la rocca di Statto; la torre di Campadello, costruita forse verso la fine del XV secolo; il castello di Fiorano, edificato nella prima metà del Novecento secondo canoni medievali.

Abitata fin da epoche remote, come attesta il rinvenimento nella zona di resti di villaggi neolitici, databili tra il V e il IV millennio a.C., deriva il toponimo, che in passato assunse anche le forme di Travano e Traveno, dal latino TRABS, ‘trave’, usato in riferimento al punto in cui si attraversava la Trebbia su trave. Ai primitivi insediamenti ne subentrarono altri fino ad arrivare alla conquista da parte delle popolazioni celtiche e dei romani, la cui presenza è testimoniata dai numerosi reperti rinvenuti, tra cui figurano alcune epigrafi pertinenti a un antico santuario dedicato alla dea Minerva. Proprietà dei Malaspina, fu coinvolta nelle lotte tra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini. Agli inizi del XII secolo passò agli Anguissola. Possedimenti nel territorio ebbero anche i Morandi di Montechiaro, gli Attendolo e i Caracciolo. La sua storia, nella quale non si registrano fatti di particolare rilievo, ha seguito quella del ducato di Parma e Piacenza che, dopo l’occupazione pontificia e la signoria farnesiana, fu assoggettato alle dominazioni borbonica e napoleonica, ritornando agli austriaci dopo il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=CONGRESSODIVIENNA'>congresso di Vienna</a>. Tra i monumenti figurano: il castello medievale, che conserva in parte la struttura originaria; la parrocchiale di Sant’Antonino, d’impianto romanico, sorta probabilmente su un precedente edificio di culto dell’undicesimo secolo; la chiesa di Santa Maria, risalente all'undicesimo secolo; la rocca di Statto; la torre di Campadello, costruita forse verso la fine del XV secolo; il castello di Fiorano, edificato nella prima metà del Novecento secondo canoni medievali.

Economia

è sede della Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura, pur registrandosi un forte calo degli addetti a questo settore, conserva un ruolo importante: si coltivano cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi e viti; è praticato anche l’allevamento di bovini e avicoli. L’industria è rappresentata da aziende che operano nei comparti alimentare, edile e della produzione e distribuzione del gas. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Nelle scuole è impartita l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

è sede della Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura, pur registrandosi un forte calo degli addetti a questo settore, conserva un ruolo importante: si coltivano cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi e viti; è praticato anche l’allevamento di bovini e avicoli. L’industria è rappresentata da aziende che operano nei comparti alimentare, edile e della produzione e distribuzione del gas. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Nelle scuole è impartita l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Meta di villeggiatura estiva, è al centro di un consistente flusso di turisti, ai quali offre la possibilità di visitare il castello medievale e la chiesa parrocchiale. Tra i prodotti locali merita di essere citato il pregiato vino Trebbianino. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono l'assorbimento di discreti flussi di manodopera, intrattiene rapporti piuttosto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Non si registrano particolari eventi ricorrenti. Il Patrono, Sant’Antonino, si festeggia il 4 luglio.

Meta di villeggiatura estiva, è al centro di un consistente flusso di turisti, ai quali offre la possibilità di visitare il castello medievale e la chiesa parrocchiale. Tra i prodotti locali merita di essere citato il pregiato vino Trebbianino. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono l'assorbimento di discreti flussi di manodopera, intrattiene rapporti piuttosto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Non si registrano particolari eventi ricorrenti. Il Patrono, Sant’Antonino, si festeggia il 4 luglio.

Località

Belvedere di Statto, Bobbiano, Canova Ponte, Cascina Superiore, Case Marchesi, Cernusca, Chiesa Vecchia, Chiosi, Coni, Dodici, Dolgo, Donceto, Due Bandiere, Madellano, Martini, Montalbero, Montà, Pastori, Pigazzano, Quadrelli, Quaraglio Inferiore, Rocca, Roncole, Rondanera, Sabadini, Santa Maria, Scarniago, Spinello, Statto, Vei, Zanre

Belvedere di Statto, Bobbiano, Canova Ponte, Cascina Superiore, Case Marchesi, Cernusca, Chiesa Vecchia, Chiosi, Coni, Dodici, Dolgo, Donceto, Due Bandiere, Madellano, Martini, Montalbero, Montà, Pastori, Pigazzano, Quadrelli, Quaraglio Inferiore, Rocca, Roncole, Rondanera, Sabadini, Santa Maria, Scarniago, Spinello, Statto, Vei, Zanre

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Travo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.