Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. I torresangiorgesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce in case sparse. Il territorio, coperto da boschi un tempo sfruttati per la caccia, ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, circondato da vigneti e coltivi, sorge in un’alta pianura irrigua; presenta, inoltre, le caratteristiche di villaggio sviluppatosi intorno a una struttura fortificata. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurati una torre civica e l’immagine di San Giorgio a cavallo, nell’atto di trafiggere un drago.

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. I torresangiorgesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce in case sparse. Il territorio, coperto da boschi un tempo sfruttati per la caccia, ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, circondato da vigneti e coltivi, sorge in un’alta pianura irrigua; presenta, inoltre, le caratteristiche di villaggio sviluppatosi intorno a una struttura fortificata. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurati una torre civica e l’immagine di San Giorgio a cavallo, nell’atto di trafiggere un drago.

Storia

Il toponimo nell’antichità era “Cornafame”: si tratta di un composto di “famis”, cioè ‘fame’, e di “corna”, ossia ‘sasso, rupe’, e può essere inteso come ‘rupe della fame’, con allusione alla scarsità di prodotti ivi raccolti. Più tardi compare come “Torre di Cornafame”, con l’aggiunta quindi di “turris”, in riferimento alla locale torre di difesa. Poche sono le notizie storiche relative alle prime vicende del borgo e incerte sono anche le sue origini: l’unica attestazione circa la sua esistenza risale a un atto del 1361, con cui Amedeo VI di Savoia ne investì il marchese IV di Saluzzo. Infeudata successivamente alle famiglie dei Saluzzo-Cardè e Solaro, seguì per lungo tempo le vicende del marchesato di Saluzzo fino a confluire, alla dissoluzione di quest’ultimo, nei possedimenti sabaudi. Interessante sotto il profilo storico-architettonico è la parrocchiale di San Giorgio martire, eretta nel 1717 nei pressi di una preesistente chiesa quattrocentesca, al cui interno sono presenti pregevoli decorazioni barocche. Nelle vicinanze si erge l’ex cappella di San Rocco, mentre poco fuori dell’abitato sorge quella detta “della Madonnina”. Dell’antico castello non si hanno tracce: molto probabilmente fu raso al suolo verso la metà dell’Ottocento.

Il toponimo nell’antichità era “Cornafame”: si tratta di un composto di “famis”, cioè ‘fame’, e di “corna”, ossia ‘sasso, rupe’, e può essere inteso come ‘rupe della fame’, con allusione alla scarsità di prodotti ivi raccolti. Più tardi compare come “Torre di Cornafame”, con l’aggiunta quindi di “turris”, in riferimento alla locale torre di difesa. Poche sono le notizie storiche relative alle prime vicende del borgo e incerte sono anche le sue origini: l’unica attestazione circa la sua esistenza risale a un atto del 1361, con cui <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AMEDEOVIDISAVOIA'>Amedeo VI di Savoia</a> ne investì il marchese IV di Saluzzo. Infeudata successivamente alle famiglie dei Saluzzo-Cardè e Solaro, seguì per lungo tempo le vicende del marchesato di Saluzzo fino a confluire, alla dissoluzione di quest’ultimo, nei possedimenti sabaudi. Interessante sotto il profilo storico-architettonico è la parrocchiale di San Giorgio martire, eretta nel 1717 nei pressi di una preesistente chiesa quattrocentesca, al cui interno sono presenti pregevoli decorazioni barocche. Nelle vicinanze si erge l’ex cappella di San Rocco, mentre poco fuori dell’abitato sorge quella detta “della Madonnina”. Dell’antico castello non si hanno tracce: molto probabilmente fu raso al suolo verso la metà dell’Ottocento.

Economia

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da piccole imprese operanti nei comparti alimentare, della lavorazione del legno, metallurgia, della fabbricazione di mobili, delle macchine per l’agricoltura, dell’industria meccanica e metallurgica e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. È presente solo la scuola materna ed elementare; per l’arricchimento culturale si può disporre della pinacoteca civica “Carlo Sismonda”. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe i torresangiorgesi a rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da piccole imprese operanti nei comparti alimentare, della lavorazione del legno, metallurgia, della fabbricazione di mobili, delle macchine per l’agricoltura, dell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=INDUSTRIAMECCANICA'>industria meccanica</a> e metallurgica e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. È presente solo la scuola materna ed elementare; per l’arricchimento culturale si può disporre della pinacoteca civica “Carlo Sismonda”. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe i torresangiorgesi a rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre, a quanti vi si rechino, la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale e di effettuare belle e rilassanti passeggiate alla scoperta delle caratteristiche ambientali della zona. Intrattiene rapporti abbastanza intensi con i comuni limitrofi, ai quali la popolazione si rivolge per lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire l’assorbimento di parecchia manodopera. Vive altresì rapporti con il circondario per gli scambi commerciali, il servizio sanitario di base, il completamento degli studi scolastici, l’espletamento di pratiche burocratiche e servizi in genere. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Giorgio, si celebra il 23 aprile.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre, a quanti vi si rechino, la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale e di effettuare belle e rilassanti passeggiate alla scoperta delle caratteristiche ambientali della zona. Intrattiene rapporti abbastanza intensi con i comuni limitrofi, ai quali la popolazione si rivolge per lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire l’assorbimento di parecchia manodopera. Vive altresì rapporti con il circondario per gli scambi commerciali, il servizio sanitario di base, il completamento degli studi scolastici, l’espletamento di pratiche burocratiche e servizi in genere. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Giorgio, si celebra il 23 aprile.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Torre San Giorgio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.