Descrizione

Comune collinare di origine alto-medievale, la cui economia, di stampo rurale, registra un notevole dinamismo nell'industria, dominata dal comparto della lavorazione dei metalli. Gran parte dei torresi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, risiede in case sparse sui fondi; il resto della comunità è concentrato nel capoluogo comunale e negli aggregati urbani minori di Felette, Fontana d'Agli, Madonna delle Grazie, San Iuliano e San Mercurio. L'abitato, interessato da un'intensa espansione edilizia, è adagiato su un colle, da cui gode di una bella vista sulla valle del fiume Calore. Il territorio comunale fa registrare contenute oscillazioni altimetriche e rivela nell'aspetto la secolare opera dell'uomo volta ad adattare l'ambiente alle proprie esigenze: infatti, da un capo all'altro dell'agro torrese si susseguono campi coltivati, oliveti, filari di viti e profumati frutteti; qua e là esigue macchie boschive testimoniano il rigoglio della vegetazione originaria.

Comune collinare di origine alto-medievale, la cui economia, di stampo rurale, registra un notevole dinamismo nell'industria, dominata dal comparto della lavorazione dei metalli. Gran parte dei torresi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, risiede in case sparse sui fondi; il resto della comunità è concentrato nel capoluogo comunale e negli aggregati urbani minori di Felette, Fontana d'Agli, Madonna delle Grazie, San Iuliano e San Mercurio. L'abitato, interessato da un'intensa espansione edilizia, è adagiato su un colle, da cui gode di una bella vista sulla valle del fiume Calore. Il territorio comunale fa registrare contenute oscillazioni altimetriche e rivela nell'aspetto la secolare opera dell'uomo volta ad adattare l'ambiente alle proprie esigenze: infatti, da un capo all'altro dell'agro torrese si susseguono campi coltivati, oliveti, filari di viti e profumati frutteti; qua e là esigue macchie boschive testimoniano il rigoglio della vegetazione originaria.

Storia

La sua origine risale al periodo della dominazione longobarda; tuttavia, il ritrovamento di tombe e di altri reperti archeologici attesta la presenza dell'uomo fin dall'antichità. Citata come Turricella in fonti documentarie di epoca angioina (1268), fu per lungo tempo casale della vicina Montefusco; successivamente, per volere di Alfonso I d'Aragona, venne inglobata nei possedimenti di Algiaso da Tocco, principe di Montemiletto (1438). Appartenne ai signori di Montemiletto fino al 1806 e in età risorgimentale fu teatro di numerose rivolte antiunitarie, che il 7 settembre 1860 sfociarono in una violenta ribellione. La sua storia seguente non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella dei territori circostanti. Il toponimo, attestato per la prima volta nella versione attuale nel 1676, è un composto del sostantivo “torre”, ‘costruzione verticale', ‘casa rurale con torre adibita a colombaia', e di una designazione di luogo derivante da un fitonimo. Caratteristici portali in pietra e portici di epoca medievale abbelliscono le case e le graziose stradine del centro storico. Il santuario di San Ciriaco, edificato nel XVIII secolo e restaurato dopo il terremoto che ha colpito l'Irpinia nel 1980, è fiancheggiato da un campanile con caratteristica cupola a cipolla e presenta un'elegante facciata neoclassica: all'interno custodisce una venerata statua in legno del Santo e altre opere di arte sacra. In prossimità del fiume Calore si possono inoltre osservare i resti di un viadotto di età romana.

La sua origine risale al periodo della dominazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a>; tuttavia, il ritrovamento di tombe e di altri reperti archeologici attesta la presenza dell'uomo fin dall'antichità. Citata come Turricella in fonti documentarie di epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANGIOINA'>angioina</a> (1268), fu per lungo tempo casale della vicina Montefusco; successivamente, per volere di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ALFONSOIDARAGONA'>Alfonso I d'Aragona</a>, venne inglobata nei possedimenti di Algiaso da Tocco, principe di Montemiletto (1438). Appartenne ai signori di Montemiletto fino al 1806 e in età risorgimentale fu teatro di numerose rivolte antiunitarie, che il 7 settembre 1860 sfociarono in una violenta ribellione. La sua storia seguente non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella dei territori circostanti. Il toponimo, attestato per la prima volta nella versione attuale nel 1676, è un composto del sostantivo “torre”, ‘costruzione verticale', ‘casa rurale con torre adibita a colombaia', e di una designazione di luogo derivante da un fitonimo. Caratteristici portali in pietra e portici di epoca medievale abbelliscono le case e le graziose stradine del centro storico. Il santuario di San Ciriaco, edificato nel XVIII secolo e restaurato dopo il terremoto che ha colpito l'Irpinia nel 1980, è fiancheggiato da un campanile con caratteristica cupola a cipolla e presenta un'elegante facciata neoclassica: all'interno custodisce una venerata statua in legno del Santo e altre opere di arte sacra. In prossimità del fiume Calore si possono inoltre osservare i resti di un viadotto di età romana.

Economia

L'attaccamento alla tradizione, insito nell'indole dei torresi, non limita la loro apertura al nuovo, che favorisce a sua volta lo sviluppo economico. La produzione di frumento, frutta, uva e olive, praticata su una larghissima parte del comprensorio comunale, rappresenta ancora una fondamentale risorsa economica ma il quadro dell'economia torrese è oggi dominato dal settore secondario, che si è sviluppato al punto da assorbire manodopera proveniente anche dall'esterno: sono presenti alcune imprese medio-grandi attive nel comparto della lavorazione dei metalli mentre altre aziende di dimensioni minori operano in quello alimentare (lavorazione delle carni e bevande) e in quello della gomma e della plastica. Meno significativo è il contributo del terziario, che in ogni caso annovera servizi qualificati, come le assicurazioni. È dotata degli ordinari uffici municipali e postali, di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado e di una biblioteca comunale; è praticamente priva di un apparato ricettivo: al momento mancano sia ristoranti sia strutture per il soggiorno– mentre, per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, può contare sulla farmacia e su un ufficio sanitario comunale.

L'attaccamento alla tradizione, insito nell'indole dei torresi, non limita la loro apertura al nuovo, che favorisce a sua volta lo sviluppo economico. La produzione di frumento, frutta, uva e olive, praticata su una larghissima parte del comprensorio comunale, rappresenta ancora una fondamentale risorsa economica ma il quadro dell'economia torrese è oggi dominato dal settore secondario, che si è sviluppato al punto da assorbire manodopera proveniente anche dall'esterno: sono presenti alcune imprese medio-grandi attive nel comparto della lavorazione dei metalli mentre altre aziende di dimensioni minori operano in quello alimentare (lavorazione delle carni e bevande) e in quello della gomma e della plastica. Meno significativo è il contributo del terziario, che in ogni caso annovera servizi qualificati, come le assicurazioni. È dotata degli ordinari uffici municipali e postali, di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado e di una biblioteca comunale; è praticamente priva di un apparato ricettivo: al momento mancano sia ristoranti sia strutture per il soggiorno– mentre, per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, può contare sulla farmacia e su un ufficio sanitario comunale.

Relazioni

È meta di pellegrinaggi religiosi per via della presenza del santuario dedicato a San Ciriaco, teatro di inusuali pratiche esorcistiche; potrebbe inoltre rappresentare un luogo ideale per coloro che vogliono ritemprarsi dallo stress e dalle fatiche accumulate nel frastuono cittadino, considerate la peculiare impronta del paesaggio e la quiete che vi domina incontrastata; tuttavia l'insufficienza di strutture atte a rendere agevoli le soste brevi o prolungate inibisce notevolmente la capacità di attrazione di flussi turistici. Il Patrono, San Ciriaco, si festeggia l'8 agosto.

È meta di pellegrinaggi religiosi per via della presenza del santuario dedicato a San Ciriaco, teatro di inusuali pratiche esorcistiche; potrebbe inoltre rappresentare un luogo ideale per coloro che vogliono ritemprarsi dallo stress e dalle fatiche accumulate nel frastuono cittadino, considerate la peculiare impronta del paesaggio e la quiete che vi domina incontrastata; tuttavia l'insufficienza di strutture atte a rendere agevoli le soste brevi o prolungate inibisce notevolmente la capacità di attrazione di flussi turistici. Il Patrono, San Ciriaco, si festeggia l'8 agosto.

Località

Campoceraso, Felette, Fontana d'Agli, Grifi, Madonna delle Grazie, San Iuliano, San Mercurio

Campoceraso, Felette, Fontana d'Agli, Grifi, Madonna delle Grazie, San Iuliano, San Mercurio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Torre Le Nocelle rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.